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Unicredit ottiene l’ok dalla Ue per l’offerta su Banco Bpm. Prossimo target l’Antitrust

La Commissione europea ha chiuso l’esame preliminare e non proseguirà con altre indagini. L’ok parte oggi

Unicredit ottiene l’ok dalla Ue per l’offerta su Banco Bpm. Prossimo target l’Antitrust

Unicredit supera un primo semaforo vede lungo la strada della scalata al Banco Bpm con l’ok della Commissione europea che ha certificato che la banca guidata da Andrea Orcel, non riceve aiuti di Stato o sovvenzioni da Paesi extra-europei.

Nel dettaglio UniCredit ha confermato di aver ricevuto dalla Commissione europea una lettera relativa alla chiusura dell’esame preliminare (ai sensi del Regolamento n. 2022/2560 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2022) sulle sovvenzioni estere distorsive. Ciò significa che la Commissione europea non avvierà un’indagine approfondita sul tentativo di acquisizione di Banco Bpm e che l’offerta è autorizzata a partire dalla fine della giornata odierna. Unicredit ha annunciato un’offerta da 10,1 miliardi a novembre. “L’offerta sarà lanciata in Italia e sarà rivolta a tutti gli azionisti di Banco Bpm su base non discriminatoria e a parità di condizioni” dice Unicredit. “L’offerta sarà promossa in Italia in quanto le azioni di Bpm sono quotate sull’Euronext Milan ed è soggetta agli obblighi e ai requisiti procedurali previsti dalla legge italiana”.

A Piazza Affari il titolo Unicredit in tarda mattinata è a 56,92 euro in rialzo dello 0,65%. Banco Bpm è a 10,24 euro in rialzo dello 0,99%.

Tra i prossimi semafori da superare, c’è vedono soprattutto quello del 19 giugno, quando la Dg Competition deciderà se delegare o meno il caso all’Antitrust italiano e se disporre eventuali rimedi per autorizzare le nozze con Piazza Meda. Rimane poi aperta la questione della Golden Power dopo che ieri l’istituto di Piazza Gae Aulenti in udienza al Tar ha rinunciato alla richiesta di sospensiva. Il Tribunale ha dunque fissato l’udienza nel merito sul ricorso per il 9 luglio.

Calendario alla mano, la data della sentenza del Tar si incastra perfettamente con la sospensiva di 30 giorni dell’offerta pubblica di scambio da parte di Consob: il nuovo termine per la scadenza del periodo di adesione all’offerta ora è slitatto al 23 luglio.

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