Sinner, come sta dopo il ritiro a Cincinnati? E soprattutto, giocherà agli Us Open? La risposta del numero uno azzurro è rassicurante: “Non mi sono sentito bene, può succedere. Mi riposo un paio di giorni e poi torno al lavoro, sperando di essere pronto. Lo Us Open sarà un torneo molto duro, ma allo stesso tempo lo aspetto con impazienza”.
Il malore improvviso che lo ha costretto al forfait nella finale contro Carlos Alcaraz – durata appena ventitré minuti – ha convinto Sinner a seguire la via della prudenza. Meglio fermarsi ora e recuperare che rischiare problemi più seri: lo spagnolo ha conquistato il titolo e si è avvicinato al numero 1 del ranking. Per Sinner, però, la sfida più importante resta quella che lo attende tra pochi giorni a Flushing Meadows, dal 24 agosto al 7 settembre.
Sinner: cosa è successo a Cincinnati?
La finale di Cincinnati contro Carlos è stata un vero e proprio fulmine a ciel sereno: appena 23 minuti sul campo e Sinner costretto al ritiro. Due doppi falli, nove errori non forzati e zero punti con la seconda di servizio – numeri che raramente vediamo nel gioco dell’azzurro – raccontano da soli il momento complicato. Ma più che le statistiche, a parlare è stato il corpo: giramenti di testa e difficoltà a stare in piedi hanno reso evidente che qualcosa non andava.
Le cause? Tante ipotesi, tra cui il caldo soffocante, possibile intossicazione alimentare (forse proprio nel giorno del suo compleanno), oppure un virus che ha colpito diversi giocatori. Cincinnati non perdona: una finale alle 15 di agosto, con 30 gradi e umidità al 70%, è una sfida estrema. Non a caso, l’altoatesino non è stato l’unico a cedere: prima di lui si erano ritirati in otto, scatenando polemiche per le partite programmate nelle ore più calde.
Lo stesso spagnolo, dopo il forfait dell’azzurro, ha commentato il forfait di Sinner, sottolineando sui social quanto le condizioni fossero dure, ma concludendo con un messaggio incoraggiante: “Jannik tornerà, e sarà ancora più forte”.
Il piano di recupero in vista degli Us Open
Dopo i controlli medici e qualche giorno di riposo, Jannik si è rifugiato nel suo buen retiro newyorkese, il Baccarat Hotel, lo stesso dove un anno fa aveva festeggiato con hamburger e patatine la conquista del suo primo Us Open. Questa volta niente feste: solo riposo, privacy e allenamenti mirati, magari anche “in incognito” sui campi indoor dell’Accademia di John McEnroe.
Il programma di recupero prevede almeno 48 ore di completo riposo, prima di riprendere gli allenamenti tra giovedì 21 e venerdì 22 agosto, in concomitanza con il sorteggio dei tabelloni. L’obiettivo è chiaro: difendere il titolo e il numero 1 del ranking dall’assalto di Alcaraz, senza correre rischi fisici.
Quando gioca Sinner agli Us Open 2025?
La data del debutto dipenderà dalla posizione nel tabellone: Sinner giocherà il primo turno è previsto tra domenica 24 e martedì 26 agosto (più probabilmente l’azzurro giocherà lunedì o martedì). I turni successivi varieranno di uno o due giorni:
- Secondo turno: mercoledì 27 o giovedì 28 agosto
- Terzo turno: venerdì 29 o sabato 30 agosto
- Quarto turno: domenica 31 agosto o lunedì 1° settembre
- Quarti di finale: martedì 2 o mercoledì 3 settembre
Gli ultimi due turni hanno date già confermate: semifinali venerdì 5 settembre e finale domenica 7 settembre. Dopo il sorteggio (domani alle ore 18 italiane) si conosceranno anche avversari e orari dei match.
Ranking Atp: Alcaraz potrebbe diventare il numero uno dopo gli Us Open
Il forfait di Cincinnati ha fatto perdere punti preziosi a Sinner, ma il margine su Alcaraz resta buono: 11.480 contro 9.590. Tuttavia, lo spagnolo difende pochissimo a New York: se vincesse lo Slam americano, diventerebbe matematicamente numero 1 del mondo.
Per confermare il primato, quindi, Sinner dovrà vincere nuovamente l’Us Open o sperare che Carlos venga eliminato prima della finale
Cosa aspettarsi a Flushing Meadows
Le condizioni fisiche di Sinner restano il punto interrogativo principale. Dal punto di vista muscolare, però, il corpo è integro: nessun problema tecnico, solo un calo improvviso di forma. La vera sfida sarà il contesto: caldo, umidità e un tabellone impegnativo. Ma se c’è un torneo dove Jannik sa trovare nuove energie, quello è proprio l’Us Open, dove dodici mesi fa alzò il suo primo trofeo sul cemento di Flushing Meadows.