Trump e Putin a Roma? L’incontro tra i presidenti Vladimir Putin e Donald Trump potrebbe avere luogo lunedì 11 agosto. A riportarlo è Fox News, che indica la capitale italiana come possibile sede di un vertice bilaterale mirato a mettere un freno alla guerra in Ucraina. Tuttavia, la Russia ha risposto con un netto rifiuto, escludendo a priori la possibilità di un summit in Europa.
Giovedì 7 agosto, il presidente Usa ha contattato la premier italiana Giorgia Meloni per sondare la disponibilità a ospitare questo incontro, con l’obiettivo di promuovere un cessate il fuoco e avviare trattative di pace. Meloni, come riportato dall’agenzia Ansa, ha dato un primo via libera, tanto che la proposta è stata poi formalizzata dal segretario di Stato americano Marco Rubio durante una riunione degli Nsa (National Security Advisors) a cui hanno partecipato rappresentanti di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Ucraina e Finlandia.
Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accolto con favore l’ipotesi di un vertice a Roma, definendola “molto favorevole” e un’opportunità significativa per il negoziato.
Trump-Putin: perché il vertice non si farà a Roma?
La risposta della Russia è stata netta e chiara. L’agenzia di stampa Tass ha riportato la posizione ufficiale di Mosca, definendo “impossibile” un vertice in Europa. Oltre a considerare l’Italia troppo schierata a favore di Kiev, la decisione rientra non solo in una logica politica, ma anche in ragioni pratiche e legali. Infatti, il presidente russo deve fare i conti con un mandato d’arresto internazionale emesso dalla Corte Penale Internazionale e con le sanzioni europee che vietano ai voli russi privati e commerciali di sorvolare lo spazio aereo dell’Unione europea. Questo rende praticamente impossibile una tappa europea per Putin, compresa la stessa Roma.
Trump-Putin: dove e quando l’incontro?
Tra le opzioni più probabili, secondo fonti vicine ai negoziati, spiccano Paesi neutrali e affidabili per entrambe le parti, con Arabia Saudita, Turchia ed Emirati Arabi Uniti in cima alla lista. Proprio gli Emirati sono stati indicati dallo stesso Putin come una delle sedi più adatte, citando il presidente Mohammed bin Zayed Al Nahyan – attualmente in visita in Russia – come possibile ospite ideale del vertice. L’incontro potrebbe svolgersi già la prossima settimana, con una possibile data fissata per lunedì 11 agosto, anche se resta incerto se questa occasione porterà a una svolta decisiva nel conflitto in Ucraina. Sarà il primo faccia a faccia tra Putin e Trump dal 2021, anno del summit di Ginevra con Joe Biden, e rappresenta un passaggio diplomatico di grande rilievo sulla scena internazionale.
Le altre mosse diplomatiche di Putin
Parallelamente alle trattative con gli Stati Uniti, Putin ha intensificato i colloqui con i Paesi alleati. Il 7 agosto ha parlato con Alexander Lukashenko, presidente della Bielorussia, e con i capi di Kazakistan e Uzbekistan per aggiornamenti sulle negoziazioni in corso.
Inoltre, l’8 agosto, Putin ha parlato al telefono con il presidente cinese Xi Jinping, che ha ribadito la volontà di Pechino di promuovere la pace e i negoziati, pur riconoscendo la complessità della situazione. Xi ha sottolineato che “non esistono soluzioni semplici a questioni complesse” e ha confermato il mantenimento della posizione cinese a sostegno della diplomazia.