Il private banking corre spedito. Alla fine di marzo 2025 gli asset gestiti hanno toccato quota 1.286 miliardi di euro, sfiorando la soglia psicologica dei 1.300 miliardi e migliorando del 2,3% rispetto alle consistenze di dicembre 2024. Il dato, pubblicato dal Centro studi dell’Associazione italiana private banking (Aipb), certifica un passo in avanti costante che, su base annua, vale 115 miliardi in più (+9,8%) nel patrimonio affidato dagli high-net-worth italiani ai consulenti specializzati.

Private Banking, i motori della crescita
A sostenere l’avanzata non è stato solo l’andamento dei mercati, anzi, nel primo trimestre l’effetto prezzo ha sottratto circa 4 miliardi. A colmare il gap ci hanno pensato, da un lato, i cambi di perimetro societario, fusioni, acquisizioni e riallocazioni interne, che hanno portato in dote oltre 19 miliardi di masse aggiuntive dall’altro, una raccolta netta di 14 miliardi, segnale che la clientela continua a riversare nuova liquidità nei portafogli gestiti.

Portafogli che cambiano
Scorrendo la composizione degli asset, si nota un riequilibrio a favore dell’amministrato: questa componente è cresciuta del 4,8% su base trimestrale, guadagnando 0,8 punti percentuali nel mix. Merito soprattutto dei titoli di Stato, risaliti del 6,4% grazie ai rendimenti più attraenti, mentre la quota azionaria è rimasta stabile con un progresso del 4,9%. Più contenuta la dinamica del gestito (+1,8%), dove spiccano le gestioni patrimoniali individuali (+2,3%) a scapito dei fondi comuni (+1,4%).
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi
Il report trimestrale ricorda che la liquidità, oggi al 13% del portafoglio, resta una leva importante ma in leggera contrazione, mentre obbligazioni e assicurazioni mantengono un peso intorno al 17 e al 19 per cento rispettivamente. L’ufficio studi di Aipb tornerà a settembre con i dati del secondo trimestre, ma il sentiment del settore resta positivo. Se la raccolta netta continuerà sul ritmo attuale e i mercati non tradiranno, la soglia dei 1.300 miliardi potrebbe essere varcata già prima dell’autunno.
“Il primo trimestre del 2025 conferma il trend di crescita del Private Banking italiano, che prosegue nel rafforzare il proprio ruolo all’interno del sistema finanziario del Paese. L’avvicinamento ai 1.300 miliardi di euro di masse gestite, con variazioni positive in tutti i comparti, è il risultato di un modello di servizio solido, capace di adattarsi alle dinamiche di mercato e di rispondere con efficacia alle esigenze sempre più sofisticate della clientela. In tale contesto la qualità della consulenza resta il fattore centrale e differenziate dell’industria, in un contesto geopolitico e demografico in profonda evoluzione”, ha commentato Andrea Ragaini, Presidente AIPB.
