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Piazza Affari paga il conto al nuovo governo, sale lo spread

Milano chiude in calo dello 0,96% e mantiene d’un soffio l’aggancio con quota 24.000. Nonostante il recupero sul finale, è la maglia nera in un contesto europeo moderatamente positivo. Le utility pagano il prezzo maggiore nonostante le buone trimestrali. Pesante Telecom Italia. Prysmian e Unicredit guidano i pochi rialzi del listino. Bene Moncler e Ynap

Piazza Affari paga il conto al nuovo governo, sale lo spread

Piazza Affari chiude in maglia nera e lo spread risale (+5,69%), in un contesto europeo moderatamente positivo, mentre Wall Street si muove in rialzo dopo il dato sull’inflazione americana inferiore alle previsioni.

L’incognita di un governo 5 Stelle-Lega, le prese di beneficio, il comparto delle utility in ribasso a livello europeo, zavorrano il listino milanese, che resta aggrappato d’un soffio alla soglia dei 24mila punti: -0,96%, 24.033 punti base. Il titolo migliore è Prysmian, +2,16%, che scatta dopo la trimestrale. I conti premiano anche Unicredit, +1,84%, con un utile di 1,1 miliardi di euro nei primi tre mesi. Al contrario Banco Bpm, -4,15%, affonda dopo un trimestre in crescita, ma leggermente sotto le attese.

Le altre big migliori sono Moncler +0,71%; Bper +0,37%; Ynap +0,5%, dopo la conclusione dell’Opa di Richemont e l’ok al delisting. Le vendite si concentrano su Telecom, -3,86%, penalizzata dal brusco calo di Tim Brasil alla Borsa di San Paolo dopo la decisione dalla società di far pagare alla propria controllata le royalties sul brand Tim. Nel frattempo la società guidata da Amos Genish ha annunciato un accordo che permetterà ai clienti TimVision di vedere tutti i canali in chiaro di Mediaset (-0,52%).

Le utility soffrono il rialzo del rendimento dei governativi e la cattiva intonazione del settore a livello europeo. Le peggiori sono A2a -4,13% e Enel -3,17%. Male Leonardo -3,34%. Nel segmento Star svetta Datalogic, +9,31%, anche a seguito della promozione  da “hold” a “buy” di Kepler Cheuvreux, con prezzo obiettivo da 32 a 33 euro. Dopo il rally di ieri Astaldi perde il 4,97%.

Seduta in rosso per il secondario italiano, che accusa il colpo della politica e vede lo spread con la Germania portarsi a 139.30 punti base, +5,69% e il rendimento  del decennale a 1,95%, livello massimo da metà marzo. Pesa anche la seduta di vigilia dei collocamenti a medio-termine del Tesoro in agenda domani.

Nel resto d’Europa: Francoforte +0,62%, Parigi +0,2%, Madrid +0,25%, Londra +0,57%. Wall Street, dopo un’apertura intonata, prosegue in crescita, rassicurata dal fatto che le pressioni inflative non si stanno formando tanto velocemente quanto temuto; ciò dovrebbe tranquillizzare chi teme una Federal Reserve meno accomodante. L’indice dei prezzi al consumo ad aprile sale dello 0,2% contro attese per un +0,3%.

In questo contesto il dollaro perde leggermente quota e la moneta unica tira il fiato, con il cambio a 1,188. L’euro risale anche rispetto alla sterlina (cross 0,88) dopo la riunione della Bank of England che ha lasciato invariati i tassi di interesse allo 0,5 per cento.

Il petrolio si prende una pausa di riflessione: Brent -0,21%; 77,05 dollari al barile. 

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