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Mps, BlackRock al 5%. Il dg di Mediobanca Vinci: “Siena salirà all’80% del capitale”

La quota di Mps del fondo Usa è detenuta in forma indiretta. Il Dg di Mediobanca parla ai dipendenti: “Tra Siena e Mediobanca no sovrapposizioni, fusione potrebbe essere il male minore”

Mps, BlackRock al 5%. Il dg di Mediobanca Vinci: “Siena salirà all’80% del capitale”

Continuano le grandi manovre a corredo dell’offerta del Monte dei Paschi su Mediobanca. L’ultima novità arriva da Blackrock, salita al 5,011% di Mps, secondo le ultime comunicazioni Consob. La quota è detenuta in forma indiretta, di cui il 3,1% come azioni, lo 0,548% in forma potenziale e la parte restante, pari all’1,289%, è costituita da posizioni lunghe. E potrebbe essere solo l’inizio, considerando che dopo la riapertura dei termini in programma tra il 16 e il 22 settembre, Mps potrebbe salire ulteriormente nel capitale di Piazzetta Cuccia e i grandi investitori potrebbero decidere di riposizionarsi.

Il Dg di Mediobanca Vinci: “Mps potrebbe salire all’80%”

Ed è proprio dal possibile esito dell’offerta dopo la riapertura che si è concentrato il il direttore generale di Mediobanca, Francesco Saverio Vinci, nel suo video messaggio destinato ai dipendenti:  “Abbiamo un azionista con il 62 e rotti per cento, di questo dobbiamo prendere atto e non è un’opinione. Sappiamo che ci sarà una riapertura dell’offerta di Mps e sappiamo per la nostra esperienza che le riaperture portano a un incremento della partecipazione che si avvicinerà probabilmente all’80%”, ha detto il manager secondo cui “molti fondi legati agli indici saranno costretti a ridurre le quote di Mediobanca”, ha aggiunto. Con una quota tanto elevata in mano a Mps, la sua partecipazione “sarà tale per cui sarà difficile immaginare di tenere Mediobanca quotata con un flottante così piccolo e probabilmente anche la Bce spingerà nell’intendimento di avere una fusione”. 

“La cosa positiva è che non ci sono sovrapposizioni. Io credo che la fusione potrebbe essere il male minore – ha spiegato quindi Vinci -. Immaginare un percorso con due entità abbastanza diverse e collegate da un azionariato ma non capaci di fare grandi sinergie non sarebbe il quadro migliore per la banca, quindi alla fine la fusione può lasciare lo spazio per ridisegnare un nuovo gruppo bancario che tenga conto delle differenti anime delle due entità e sia disegnato magari in una maniera un po’ più razionale”. 

Mps, ha ribadito Vinci, ha “pagato Mediobanca un prezzo ragionevolmente alto” perché “evidentemente riconosce la qualità di tutto il gruppo”.

Verso il cda del 18 settembre

Nel frattempo si avvicina  il 18 settembre, con il board che potrebbe presentarsi dimissionario già al prossimo Cda convocato in quella data. A quel punto, entro il 3 ottobre, Mps dovrà comporre la lista dei candidati al nuovo consiglio da presentare all’assemblea del 28 ottobre.

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