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La Juve batte anche il Milan e ipoteca lo scudetto

I campioni d’Italia superano in rimonta un bel Milan (1 a 2) e si portano a +9 sul Napoli, atteso oggi dal confronto con la cenerentola Verona – Ma Allegri frena: “I discorsi per lo scudetto non sono ancora chiusi” – Di Mandzukic e Pogba i gol bianconeri – Super Buffon – Alex segna per i rossoneri – Mihajlovic: “Deluso per il risultato: abbiamo giocato alla pari della Juve”.

La Juve batte anche il Milan e ipoteca lo scudetto

La Juve si prende un pezzo di scudetto. I bianconeri si portano via da San Siro 3 punti pesantissimi, forse decisivi per la corsa al titolo, grazie a un 2-1 firmato Pogba. Paradossalmente però anche il Milan torna a casa con qualche certezza in più, nonostante un risultato negativo che vale la seconda sconfitta consecutiva dopo quella di Bergamo, la terza nelle ultime 5 partite. Festeggia la Signora, arrivata a 22 risultati utili consecutivi (21 vittorie e 1 pareggio) e sempre più vicina all’ennesimo scudetto: ora i punti dal Napoli (che però deve ancora giocare) sono 9, un’enormità pensando al passo mostrato negli ultimi mesi. “I discorsi non sono ancora chiusi, perfino la Roma può superarci – ha glissato Allegri in conferenza stampa. – Dopo la nostra partita di Firenze e quella del Napoli all’Olimpico sarà tutto più chiaro, intanto pensiamo a noi stessi e al nostro cammino. Abbiamo trovato di fronte un buonissimo Milan, all’inizio è stato difficile ma poi, anche grazie alle parate di Buffon, ci siamo ripresi al meglio trovando i gol della vittoria. I meriti di questa classifica sono di tutti, in primis della società ma anche dei ragazzi…il quinto scudetto sarebbe qualcosa di storico, certe cose non capitano sempre”. “E’ difficile commentare una sconfitta immeritata – la replica di Mihajlovic. – Avremo anche i nostri difetti ma di sicuro non siamo fortunati, questa partita ci lascia tanta rabbia ma anche la consapevolezza di aver difeso la faccia. Ci abbiamo messo voglia, grinta e personalità, giocando alla pari della Juve e sfiorando addirittura la vittoria. Sono deluso per il risultato ma so anche che questa prestazione ci darà tanta fiducia per il finale di stagione”.

Partita vibrante quella di San Siro, molto più combattuta di quanto non avrebbero detto i 24 punti di differenza (prima del match s’intende) in classifica tra bianconeri e rossoneri. Mihajlovic sceglie di giocarsela con il consueto 4-4-2, con Montolivo e Kucka coppia centrale, Honda e Bonaventura sulle fasce e la coppia Bacca-Balotelli in attacco. Allegri risponde con il consueto 3-5-2, con Asamoah al posto di Sturaro come unica sorpresa rispetto alla vigilia. E’ il Milan a partire più forte: Abate si allarga sull’esterno e fa partire un cross che si stampa sul palo (8’). Al 14’ Balotelli sfiora il gol su punizione ma un grande Buffon gli dice di no, lasciando il risultato sullo 0-0. La rete rossonera è nell’aria e arriva al minuto 18’: calcio d’angolo dello stesso Supermario e colpo di testa di Alex, lasciato troppo solo dalla colpevole difesa bianconera. Milan in vantaggio e padrone del campo, scenario clamoroso tanto che San Siro si domanda se sia vero o solo frutto dell’immaginazione. La risposta arriva pochi minuti dopo (27’), quando Morata e Mandzukic duettano meravigliosamente per l’inevitabile gol del pareggio. L’1-1 rimette tutto in discussione ma il match resta molto equilibrato: Milan e Juventus hanno intenzione di darsi battaglia fino alla fine, indipendentemente dalla classifica e dai rispettivi obiettivi. Al 51’ Bacca impegna Buffon, che sulla ribattuta di Balotelli dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, di essere il miglior portiere, se non del mondo, quantomeno d’Italia. Ma i bianconeri sanno di poter colpire in qualsiasi momento e si alzano minacciosi a caccia della vittoria. Pogba prima stampa sul palo il gol dell’1-2, poi lo trova sugli sviluppi di un corner battuto da Marchisio e capitalizzato al massimo alle spalle di Donnarumma (65’). La partita, di fatto, finisce lì. La Juventus la gestisce con la consueta esperienza, il Milan prova a riaprirla più per dovere che per convinzione. Da San Siro arriva così un ulteriore passo verso lo scudetto bianconero, ma anche la certezza che il prossimo 21 maggio la finale di Coppa Italia sarà molto combattuta, indipendentemente dalla classifica del campionato.

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