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La Fondazione Golinelli lancia le Serre dei Giardini

Le Serre dei Giardini, che vengono presentate lunedì 30 maggio a Bologna grazie all’organizzazione della Fondazione Golinelli, sono un nuovo hub per l’innovazione e uno spazio per promuovere l’imprenditorialità tra i giovani e sostenere l’avvio di startup creative – Da giugno a settembre si terrà il campo estivo del Giardino delle Imprese – Il presidente Zanotti: “Vietato non toccare” – Marino Golinelli: “Un futuro di importanti progetti e collaborazioni”

La Fondazione Golinelli lancia le Serre dei Giardini

Una bella festa all’Opificio, delle Serre rinnovate dove curare un Giardino delle imprese sempre più grande e tante idee che dalla luna scendano sulla terra e prendano forma, perché la Fondazione Golinelli ha una sola preclusione: “Vietato non toccare”, secondo il motto coniato dal presidente Andrea Zanotti.   “Chi lavora con noi, dai ragazzi, agli insegnanti, alle istituzioni – dice Zanotti – deve mettere le mani in pasta, deve passare dalla teoria alla pratica, dalle idee alla realtà”.

Il lavoro della Fondazione infatti non è solo un lavoro di formazione dei giovani e dei loro docenti, ma anche un profondo lavoro culturale che coinvolge enti territoriali, centri di ricerca, associazioni. “Noi possiamo essere l’enzima – osserva Zanotti – l’acceleratore di processi, il punto di minor distanza fra universi che parlano lingue diverse”.

Un assaggio di questa visione del mondo si avrà lunedì 30 maggio quando, ai Giardini Margherita di Bologna, verranno presentate le Serre, un nuovo hub per l’innovazione; uno spazio per promuovere l’imprenditorialità tra i giovani e sostenere l’avvio di start up creative e innovative di tutta la regione. Un progetto che si avvale di un finanziamento regionale, del Comune di Bologna e della Fondazione Golinelli. “Per noi si tratta di un investimento – dice Zanotti – di 130mila euro circa”.

Nelle Serre dei Giardini la Fondazione Golinelli organizzerà a giugno, luglio e settembre il campo estivo del Giardino delle imprese, la scuola di cultura imprenditoriale, centrata quest’anno sul tema della sostenibilità ambientale, e rivolta a 60 studenti delle scuole secondarie di secondo grado. A partire dall’anno scolastico 2016/2017 saranno avviati corsi di formazione per insegnanti sui temi dell’imprenditorialità e del digitale. Inoltre, in accordo con l’Università di Bologna, si svolgerà alle Serre il nuovo percorso di educazione all’imprenditorialità per studenti universitari, (startupper selezionati durante lo Startup Day Unibo 2016), parte del programma dell’Alma Mater promosso in collaborazione con l’associazione StartYouUp.

“Le Serre dei Giardini sono importanti anche dal punto di vista simbolico – spiega Zanotti – perché sono figlie nostre, del Comune e di Aster, il consorzio regionale per l’innovazione. È un successo collettivo, frutto della condivisione culturale di un progetto, che ha permesso a ognuno di fare la sua parte. Un po’ come quando facciamo un picnic, dove tutti dobbiamo portare qualcosa da mangiare e soprattutto dobbiamo condividere l’idea di fare una colazione sull’erba”.

Una parte delle attività della Fondazione uscirà quindi materialmente dalle mura dell’Opificio, la cittadella della conoscenza e del sapere inaugurata il 3 ottobre scorso e troverà nelle Serre una nuova dimora. “In pochi mesi – osserva Zanotti – l’Opificio era saturo. Il prossimo anno prevediamo di avere 150 mila presenze e questo dimostra quanto bisogno c’era di un’iniziativa come questa”. All’origine di questa scelta però c’è soprattutto la convinzione che nessuno si salva da solo: “se vogliamo fare delle cose buone, utili ai giovani e al nostro Paese, dobbiamo condividere un’idea di futuro e di società – sottolinea il Presidente della Fondazione Golinelli – con la messa a punto delle Serre siamo riusciti a fare questo percorso con la Regione Emilia-Romagna, il Comune di Bologna e con Aster, poi si aggiungeranno l’Università di Bologna e i privati, perché la risposta migliore contro la disoccupazione giovanile è ancora l’impresa. Per creare nuove imprese ci vogliono idee, ma anche un rapporto diretto fra ricerca e prodotto, fra ideazione e realizzazione, senza timore di fallimenti e di errori. L’Opificio nasce proprio da qui, dalla voglia di prendere a ‘bottega’ dei giovani e di aiutarli a trovare le chiavi del futuro che a volte hanno già in tasca. Attorno però ci vuole un contesto pronto ad accogliere e a capire. In Italia abbiamo inventato il Rinascimento, se uniamo le forze e riscopriamo le nostre radici migliori possiamo competere ancora ad alti livelli nel mondo”.

In giugno inoltre, per i fortunati frequentatori delle iniziative della Fondazione, che sono davvero tanti (circa centomila quest’anno, fra adulti, bimbi e ragazzi) la stagione 2015-2016 si chiuderà con una bella festa. L’appuntamento è all’Opificio l’11 giugno alle 17, il programma è gratuito, aperto a tutti, ricco e divertente: si va dai laboratori sul prato e al chiuso, alle osservazioni al microscopio, alla programmazione e stampa 3D, agli esperimenti di neuroscienza del cibo. Si parlerà di cielo e volo sullo Shuttle con il pilota aerospaziale Maurizio Cheli, autore del libro “Tutto in un istante” (Minerva Edizioni), si ballerà con il concerto dei Riciclato Circo Musicale, si giocherà e si farà pure una lotteria. “Chiudiamo in festa come si fa con l’anno scolastico – aggiunge Zanotti – ed è giusto, perché noi integriamo e innoviamo la scuola”. La kermesse sarà anche l’occasione per fare un bilancio dei primi mesi di attività di Opificio. “Si prospetta un futuro d’importanti progetti e nuove collaborazioni – sostiene il fondatore Marino Golinelli- sempre nell’ambito della formazione di studenti e insegnanti, ma anche fornendo strumenti ai giovani per supportare la nascita di nuove attività imprenditoriali, perché per noi l’Opificio Golinelli non è un punto di approdo ma un nuovo punto di partenza”.

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