Negli Usa parte ufficialmente la stagione delle trimestrali, inaugurata come da tradizione dai colossi del settore bancario – JP Morgan, Citigroup e Wells Fargo, cui si aggiunge BlackRock
JP Morgan
JPMorgan Chase ha archiviato il secondo trimestre con utili e ricavi in calo, ma sopra le attese, riflettendo un difficile confronto con lo scorso anno, quando la banca aveva registrato una componente di profitto una tantum. Nel dettaglio, il colosso bancario newyorkese nei tre mesi chiusi a giugno ha riportato un utile netto in calo del 17% a 14,99 miliardi di dollari, 5,24 dollari per azione, rispetto ai 18,15 miliardi, o 6,12 dollari per azione, dello scorso anno. Il fatturato netto è stato di 45,7 miliardi di dollari, in calo del 10%.
Il reddito netto da interessi si è attestato a 23,3 miliardi di dollari, in crescita del 2%. I ricavi reported sono scesi dell’11% a 44,9 miliardi, mentre quelli managed sono calati del 10% a 45,68 miliardi. Le masse gestite sono salite del 18% a 4.300 miliardi di dollari.
“Ciascuna linea di business ha registrato una buona performance“, ha commentato il presidente e ceo Jamie Dimon, sottolineando come “L’economia statunitense è rimasta solida nel trimestre. La finalizzazione della riforma fiscale e la potenziale deregolamentazione sono positive per le prospettive economiche, tuttavia persistono rischi significativi, tra cui le tariffe e l’incertezza commerciale, il peggioramento delle condizioni geopolitiche, gli elevati deficit fiscali e i prezzi elevati degli asset. Come sempre, speriamo nel meglio, ma prepariamo l’azienda a un’ampia gamma di scenari”.
Citigroup
Citigroup batte le stime e nel secondo trimestre riporta un utile netto pari a 4 miliardi di dollari, ovvero 1,96 dollari per azione su ricavi pari a 21,7 miliardi di dollari (+8%). Le attese degli analisti erano per un profitto netto di 3 miliardi di dollari a fronte di ricavi per 21 miliardi. A paragone, nel secondo trimestre 2024 l’utile netto era stato di 3,2 miliardi di dollari, pari a 1,52 dollari per azione diluita, su ricavi di 20 miliardi di dollari. Nel periodo i ricavi da attività di mercato sono aumentati del 16%, a 5,9 miliardi di dollari. Il settore dell’investment banking è rimasto debole per gran parte del trimestre, a causa dell’incertezza economica e della volatilità dei mercati, che hanno indotto molte aziende a rimandare operazioni e fusioni. Tuttavia si è registrato un rimbalzo a giugno grazie a una serie di grandi operazioni di Ipo e maxi-acquisizioni. Le commissioni da investment banking sono salite del 13% nel secondo trimestre, mentre i ricavi complessivi della divisione bancaria sono cresciuti di quasi il 19%, raggiungendo 1,9 miliardi di dollari. Citi ha guidato congiuntamente l’Ipo da 1,05 miliardi di dollari della società di stablecoin Circle e la quotazione da 650 milioni della piattaforma di trading eToro. La banca ha inoltre fornito consulenza a Charter Communications nell’operazione da 21,9 miliardi di dollari per l’acquisizione di Cox Communications conclusa a maggio.
“Abbiamo registrato un altro trimestre molto positivo e continuiamo a dimostrare che i nostri solidi risultati sono sostenibili in contesti diversi – ha commentato la ceo Jane Fraser -. Stiamo migliorando le performance di ciascuna delle nostre attività per conquistare quote di mercato e generare rendimenti più elevati. Con un aumento dei ricavi dell’8%, la divisione Services continua a dimostrarsi la nostra ‘punta di diamante’ grazie all’elevata redditivita’. Markets ha ottenuto la sua miglior performance nel secondo trimestre dal 2020, con un risultato record per l’Equity trading”.
Wells Fargo
Utili in rialzo anche per Wells Fargo che ha chiuso il secondo trimestre dell’anno con un utile netto di 5,49 miliardi di dollari, pari a 1,60 dollari per azione, che si confronta con i 4,91 miliardi di dollari, pari a 1,33 dollari per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente. I ricavi totali sono stati pari a 20,822 miliardi di dollari, in aumento dai 20,689 di un anno fa, mentre Il margine netto da interessi è diminuito del 2%, a causa dell’impatto dei bassi tassi di interesse sulle attività a tasso variabile e delle variazioni del mix di depositi, parzialmente compensato da minori finanziamenti di mercato e da prezzi di deposito più bassi.
Wells Fargo prevede che il suo margine di interesse si attesti pressoché in linea con il livello del 2024, pari a 47,7 miliardi di dollari. Ad aprile, la banca aveva previsto che la crescita del margine di interesse netto si sarebbe attestata nella fascia bassa dell’1-3%.
“I nostri risultati del secondo trimestre riflettono i progressi che stiamo compiendo per produrre costantemente risultati finanziari più solidi, con un utile netto e un utile per azione in aumento sia rispetto al primo trimestre che rispetto all’anno precedente – ha detto il ceo Charlie Scharf – I nostri sforzi per aumentare il reddito da commissioni hanno guidato la crescita dei ricavi e sia il reddito netto da interessi che il reddito non da interessi sono cresciuti rispetto al primo trimestre. Stiamo investendo nelle nostre attività, ma rimaniamo concentrati sulla gestione delle spese. Sebbene continuino a esserci rischi in futuro, i livelli di attività sono rimasti costanti e la nostra solida performance creditizia continua a indicare la solidità della posizione finanziaria dei nostri clienti commerciali e privati”.
BlackRock
Salgono invece a 1,59 miliardi di dollari, 10,19 dollari per azioni, gli utili di BlackRock. Il risultato, si legge in una nota del gruppo finanziario statunitense, segna un aumento rispetto agli 1,50 miliardi di dollari, pari a 9,99 dollari per azione, registrati nello stesso periodo dell’anno precedente.
Nei tre mesi aprile giugno il più grande asset manager del mondo ha raccolto 46 miliardi di dollari nei suoi fondi di investimento e gli asset hanno raggiunto il record di 12.500 miliardi di dollari, grazie principalmente alla volatilità delle politiche tariffarie adottate dall’amministrazione Trump.
Gli investitori, ha comunicato Blackrock, hanno aggiunto 85 miliardi di dollari agli ETF e 29 miliardi di dollari alle azioni. “L’espansione delle nostre relazioni con i clienti si riflette in una crescita organica delle commissioni di base più elevata e diversificata”, ha dichiarato l’amministratore delegato Larry Fink. I flussi netti complessivi nei fondi della società sono stati di 68 miliardi di dollari, di cui 22 miliardi di dollari destinati a fondi di cash management e fondi del mercato monetario.