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Endemol: riassetto infinito sul debito, incombe scadenza-monstre

A due anni dall’annuncio della ristrutturazione dei 2,5 miliardi di debiti, il cantiere delle trattative tra i creditori è ancora aperto e non sembra prossimo a un accordo – Nella squadra dei creditori minori compare anche Intesa Sanpaolo, esposta per circa 100 milioni nominali.

Endemol: riassetto infinito sul debito, incombe scadenza-monstre

Riassetto infinito per Endemol. A due anni dall’annuncio della ristrutturazione dei 2,5 miliardi di debiti, il cantiere delle trattative tra i creditori è ancora aperto e non sembra prossimo a un accordo: dopo aver ottenuto diversi waiver dai finanziatori, ora l’obiettivo è non mancare la scadenza del luglio 2014 quando andranno a maturazione rimborsi per 380 milioni.

Un termine sufficientemente lontano ma non scontato da rispettare visto che le posizioni di alcuni creditori, in primis il fondo Apollo, ancora non convergono. A dicembre 2012 i debiti netti della holding olandese EdamA cquisition Cooperatief – in base ai bilanci consultati da Radiocor – ammontano ancora a 2 miliardi ma nell’esercizio scorso il gruppo del Grande Fratello, a fronte di ricavi scesi del 6% a 1.28 miliardi, ha visto migliorare l’ebitda caratteristico a 147 mln grazie a un significativo contenimento dei costi (circa 80 milioni in meno) e le perdite si sono ridotte a 33 milioni (da 186 milioni) complici anche dismissioni per 46 milioni.

Paradossalmente questo miglioramento dei conti anzichè favorire l’intesa per il completamento della ristrutturazione finanziaria, ha finito per rendere meno urgente un accordo e aperto più margini di manovra ai creditori impegnati al riassetto. Tra fine 2011 e inizio 2012, l’insostenibile posizione debitoria della holding olandese – allora controllata pariteticamente da Mediaset, da i veicoli di private equity di Goldman Sachs e da Cyrte Fund – aveva portato a un’intesa di massima: il bastone di comando dell’azienda sarebbe passato ai creditori tramite conversione delle loro esposizioni in capitale.

La partita si è spostata così a livello del debito con Apollo Global Management che ha accumulato quote fino al 30%, Cyrte John De Mol che si è posizionato su posizioni appena inferiori, mentre Goldman ha tenuto un 12% e Mediaset è uscita dalla partita vendendo dapprima il debito allo stesso Apollo e poi (a luglio 2013) le quote azionarie quasi prive di valore a Sticthing Victorie II. Nella squadra dei creditori minori compare anche Intesa Sanpaolo, esposta per circa 100 milioni nominali.

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