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Draghi bacchetta l’Europa: “Ue marginale su Gaza e Ucraina. Senza unità non si vincono le sfide di oggi”

Nel suo applaudito intervento al meeting di Rimini l’ex premier non nasconde i problemi della Ue e sostiene che il 2025 sarà ricordato come l’anno in cui l’illusione europea di contare solo in virtù della sua forza economica è evaporata

Draghi bacchetta l’Europa: “Ue marginale su Gaza e Ucraina. Senza unità non si vincono le sfide di oggi”

“Per anni l’Unione Europea ha creduto che la dimensione economica, con 450 milioni di consumatori, portasse con sé potere geopolitico e nelle relazioni commerciali internazionali. Quest’anno sarà ricordato come l’anno in cui questa illusione è evaporata”. Lo ha detto l’ex presidente del Consiglio Mario Draghi nel suo intervento al Meeting di Rimini di Comunione e liberazione. Accolto da un ovazione e applaudito più volte nel corso del suo discorso, Draghi non ha usato giri di parole, ma utilizzando il suo solito stile asciutto ha lanciato un messaggio chiaro: l’Europa è diventata marginale anche sulle scene in cui avrebbe dovuto interpretare un ruolo da protagonista. Una realtà con cui occorre fare i conti per poi reagire nel modo giusto.

“Abbiamo dovuto rassegnarci – ha spiegato – ai dazi imposti dal nostro più grande partner commerciale e alleato di antica data, gli Stati Uniti. Siamo stati spinti dallo stesso alleato ad aumentare la spesa militare, una decisione che forse avremmo comunque dovuto prendere – ma in forme e modi che probabilmente non riflettono l’interesse dell’Europa”.

Draghi: “Dall’Ucraina a Gaza, Ue marginale spettatrice”

“L’Unione Europea, nonostante abbia dato il maggior contributo finanziario alla guerra in Ucraina, e abbia il maggiore interesse in una pace giusta, ha avuto finora un ruolo abbastanza marginale nei negoziati per la pace“, ha affermato a chiare lettere l’ex Draghi. Pochi minuti prima del suo intervento, dagli Usa Donald Trump affermava che preferirebbe non partecipare al possibile incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, un incontro a cui nessuno ha pensato di invitare l’Ue, a riprova di quanto affermato dall’ex numero uno della Banca Centrale Europea. 

“Nel frattempo la Cina ha apertamente sostenuto lo sforzo bellico della Russia” e “le proteste europee hanno avuto poco effetto: la Cina ha chiarito che non considera l’Europa come un partner alla pari e usa il suo controllo nel campo delle terre rare per rendere la nostra dipendenza sempre più vincolante”. In più L’Ue “è stata spettatrice anche quando i siti nucleari iraniani venivano bombardati e il massacro di Gaza si intensificava”, ha detto ricevendo un ungo applauso. “Questi eventi  hanno fatto giustizia di qualunque illusione che la dimensione economica da sola assicurasse una qualche forma di potere geopolitico”.

In più l’Ue “è stata spettatrice anche quando i siti nucleari iraniani venivano bombardati e il massacro di Gaza si intensificava”, ha detto ricevendo un lungo applauso. “Questi eventi hanno fatto giustizia di qualunque illusione che la dimensione economica da sola assicurasse una qualche forma di potere geopolitico”.

Draghi: “L’Ue deve trasformarsi in attore protagonista”

Inutile piangersi addosso, è il momento di analizzare la situazione e reagire, è il messaggio lanciato dall’ex premier: “La nostra organizzazione politica deve adattarsi alle esigenze del suo tempo quando esse sono esistenziali: noi europei dobbiamo arrivare a un consenso su ciò che questo comporta. È chiaro che distruggere l’integrazione europea per tornare alla sovranità nazionale non farebbe altro che esporci ancor di più al volere delle grandi potenze”. 

Secondo Draghi, “Per affrontare le sfide di oggi l’Ue deve trasformarsi da spettatore o al più comprimario in attore protagonista. Deve mutare anche la sua organizzazione politica che è inseparabile dalla sua capacità di raggiungere i suoi obiettivi economici e strategici. E le riforme in campo economico restano condizione necessaria in questo percorso di consapevolezza”.

Draghi, non solo i dazi Trump: “Le barriere interne sono equivalenti a una tariffa”

Nel corso del suo intervento al meeting di Rimini, l’ex presidente del consiglio ha parlato dei dazi Usa, ma anche degli scogli che ostacolo gli scambi interni all’Europa: “La loro rimozione avrebbe un impatto sostanziale sulla crescita dell’Europa. Il Fondo monetario internazionale calcola che, se le nostre barriere interne fossero ridotte a livello di quelle prevalenti negli Stati Uniti, la produttività del lavoro nell’Ue potrebbe essere di circa il 7% più alta dopo sette anni. Si pensi che negli ultimi sette anni il totale della crescita della produttività è stato da noi appena il 2%». Non solo: “Abbiamo delle barriere interne che sono equivalenti a una tariffa del 64% su macchinari e del 95% sui metalli”.

Ma come dovrebbe agire l’Ue? “Un punto è ormai chiaro dal modo in cui si sta evolvendo l’economia globale: nessun Paese che voglia prosperità e sovranità può permettersi di essere escluso dalle tecnologie critiche”. E ancora: “Nessun Paese europeo può da solo avere le risorse necessarie per costruire la capacità industriale richiesta per sviluppare queste tecnologie”, ha detto Draghi.

Draghi: “Debito comune per progetti europei di grande ampiezza” 

Soltanto forme di debito comune possono sostenere progetti europei di grande ampiezza che sforzi nazionali frammentati e insufficienti non riuscirebbero mai ad attuare. Questo vale: per la difesa, soprattutto per ciò che riguarda la ricerca e lo sviluppo; per l’energia, per gli investimenti necessari nelle reti e nell’infrastruttura europea; per le tecnologie dirompenti, un’area in cui i rischi sono molto alti ma i potenziali successi sono fondamentali nel trasformare le nostre economie”. Draghi ha ricordato il suo discorso di qualche anno fa sempre a Rimini su “debito buono e debito cattivo”, sottolineando che oggi “in alcuni settori il debito buono non è più possibile a livello nazionale poiché gli investimenti fatti in isolamento non possono raggiungere la dimensione necessaria per aumentare la produttività e giustificare il debito”.

Draghi: “Ritrovare unità per cambiare la traiettoria del nostro continente”

L’ex premier ha fatto poi riferimento al recente passato per lanciare un messaggio di speranza per il prossimo futuro.“Siamo stati capaci di infrangere tabù storici quali il debito comune all’interno del programma Next Generation Eu e di aiutarci l’un l’altro durante la pandemia. Abbiamo portato a termine in tempi rapidissimi una vastissima campagna di vaccinazione. Abbiamo dimostrato un’unità e una partecipazione senza precedenti nella risposta all‘invasione russa dell’Ucraina. Ma queste sono state risposte a emergenze”, ha detto. “La sfida è ora essere capaci di agire con la stessa decisione in tempi ordinari per confrontarci con i nuovi contorni nel mondo in cui stiamo entrando. È un mondo che non ci guarda con simpatia, che non aspetta la lunghezza dei nostri riti comunitari per imporci la sua forza”, ha affermato con convinzione.

Infine l’appello ai governi europei: “devono ritrovare unità di azione, e non dovranno farlo quando le circostanze saranno divenute insostenibili, ma ora quando abbiamo ancora il potere di disegnare il nostro futuro”. “Possiamo cambiare la traiettoria del nostro continente – ha aggiunto – Trasformate il vostro scetticismo in azione, fate sentire la vostra voce: l’Unione europea è soprattutto un meccanismo per raggiungere gli obiettivi condivisi dai suoi cittadini. È la nostra migliore opportunità per un futuro di pace, sicurezza, indipendenza: è una democrazia e siamo noi, voi, i suoi cittadini, gli europei che decidono le sue priorità“.

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