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BORSE OGGI 12 GENNAIO – Mercati in attesa dell’inflazione Usa, lo spread Btp-Bund crolla e il gas scende ancora

Nell’attesa del verdetto, sono le borse della Vecchia Europa a guidare la riscossa del Toro. Intanto il debito italiano fa boom: crolla lo spread e volano i Btp

BORSE OGGI 12 GENNAIO – Mercati in attesa dell’inflazione Usa, lo spread Btp-Bund crolla e il gas scende ancora

I mercati provano a dare i numeri. Se l’indice Usa dei prezzi al consumo, in uscita alle 19.30 italiane, scenderà al 6,5-6,6% (da 7,1% di dicembre) Wall Street potrà far festa: i tassi saliranno ancora (0,25% a febbraio) ma la preoccupazione per l’inflazione sarà superata dalla lotta alla recessione che forse sarà evitata. Altrimenti, i fantasmi evocati dalle strette della Fed torneranno a popolare di incubi i sonni dei vip. Specie i boss del Nasdaq.

Europa in corsa: Scholz sfida il piano Biden

Nell’attesa del verdetto, sono le borse della Vecchia Europa a guidare la riscossa del Toro. Il future dell’indice EuroStoxx 50 guadagna lo 0,4%.

Almeno in apertura è destinata ad allungarsi la striscia positiva dei listini europei. Intanto Bloomberg ha pubblicato un report del governo tedesco favorevole alla creazione di un fondo comune Ue per finanziare l’industria verde in risposta ai piani dell’amministrazione Usa.

Energia meno cara, volano i Btp

Milano ha chiuso in rialzo dello 0,72% a 25.546 punti base, sull’onda del nuovo calo del gas sceso a 65,6 euro al Mwh. 

È andato in onda al rally delle utility che hanno festeggiato la ritirata dello spread sceso di 17 punti base a 180. Alla vigilia dell’asta odierna dei titoli a medio termine (3 e 7 anni), i Btp stanno infatti vivendo un’improvvisa stagione di grazia; il decennale ha chiuso a 4,01% a fronte di acquisti dei tesorieri di mezzo mondo: venti punti in meno della vigilia.

L’opposto di quanto previsto solo una settimana fa dal Financial Times. La spiegazione? L’impostazione severa della finanza pubblica (accise comprese), la considerazione che il rapporto debito/pil (147%) non tiene conto della componente privata. Altrimenti il ratio GDP/Debito dell’Italia diventa uno dei più bassi, tra quelli dell’Occidente.

Data questa fotografia, il rialzo dei tassi non è poi così male: i benefici per i rendimenti più generosi prevalgono sugli effetti negativi dell’aumento del costo del debito.

Si risveglia il Nasdaq, scende il dollaro

L’ottimismo ha contagiato anche i mercati Usa, in attesa sia dei dati macro (non solo inflazione) e dell’apertura domani della stagione delle trimestrali. Ieri sera l’S&P500 ha chiuso in rialzo dell’1,3% a 3.970 punti, Dow Jones +0,8%. Il Nasdaq è salito dell’1,8%, quarta seduta consecutiva con il segno più davanti alla variazione. Stamane i I future della borsa degli Stati Uniti sono poco mossi.

Il Treasury Note a dieci anni a 3,51%, da 3,58% di ieri 

Euro dollaro a 1,077, in lieve apprezzamento.

Tokyo ripensa la politica dei tassi sotti zero, sale lo yen

Riflettori accesi in sia sulle novità che bollono in pentola a Tokyo. Stanotte lo Yomiuri Shimbun ha scritto che la banca centrale intende verificare quali siano gli effetti collaterali della politica monetaria ultra-espansiva: il board potrebbe apportare qualche aggiustamento alle linee guida sul controllo della curva dei tassi.

L’indice Nikkei di Tokyo è sulla parità, mentre lo yen si apprezza e si porta sul dollaro a 131,5, in rialzo dello 0,7%. 

Variazioni di scarso rilievo per l’Hang Seng di Hong Kong ed il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen

La Cina ha registrato a dicembre un’inflazione in rialzo dell’1,8% su base annua, in linea con le previsioni, ma in ripresa rispetto all’1,6% di novembre, pari ai minimi degli ultimi otto mesi.

Salgono le borse della Corea del Sud (Kospi di +0,4%) e dell’Australia +1,2%. In calo dello 0,4% il BSE Sensex di Mumbai.

Riparte il rame, continua la marcia dell’oro

Petrolio WTI al sesto giorno consecutivo di rialzo, stamattina a 77,5 dollari il barile, ieri +3% in chiusura. Sale anche il Brent a 82,67 dollari ai massimi dal 30 30 dicembre.

Oro su nuovi massimi di medio periodo a 1.884 dollari l’oncia, +0,4%.

Il rame è risalito oltre i 9 mila dollari alla tonnellata per la prima volta da giugno per effetto della ripresa della domanda cinese. 

Sale il rating di Enel, scende Intesa. Al via tanti bond green

Intesa San Paolo, KBW abbassa il target price a 2,64 euro.

Enel. Goldman Sachs alza il target price a 7,10 euro.

Eni mette a disposizione degli investitori italiani una nuova emissione a 5 anni legata al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità. L’importo dell’operazione è di un miliardo e potrebbe salire a 2 miliardi in base all’andamento della domanda.

Pirelli ha collocato un sustainability-linked bond a 5 anni da 600 milioni di euro.

Banco BPM ha collocato un’emissione green della categoria ‘senior preferred’ dell’importo di 750 milioni di euro a 4 anni.

Trevi Finanziaria. Si è conclusa la complessiva operazione di aumento di capitale, parte di una più ampia azione di rafforzamento patrimoniale e ristrutturazione dell’indebitamento finanziario della società. Le nuove azioni sottoscritte risultano pari a oltre 161,3 milioni, per un controvalore di circa 51,13 milioni di euro.

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