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Borse inquiete: nuove minacce di Trump sui dazi e l’accordo con la Cina è un’incognita. Crescono le tensioni in Medio Oriente, euro sopra 1,15 dollari

Le nuove tensioni in Medio Oriente sono i nuovi grattacapi per gli investitori che oltretutto non vedono ancora chiarezza circa i tanto attesi accordi commerciali tra Cina e Usa. Sale l’oro e l’euro è oltre 1,15 dollari. Il calo di Wall Street influenza le borse asiatiche e quelle europee

Borse inquiete: nuove minacce di Trump sui dazi e l’accordo con la Cina è un’incognita. Crescono le tensioni in Medio Oriente, euro sopra 1,15 dollari

Ma il tanto atteso accordo commerciale tra Usa e Cina, c’è o non c’è? Se lo chiedono gli investitori che stanno già riducendo le speranze delle prime ore successive alla conclusione dei colloqui a Londra perchè non vedono ancora dettagli e passi concreti. E come se non bastasse, le tensioni geopolitiche in Medio Oriente stanno aumentando, aggravando il rischio che l’aumento dei prezzi del greggio alimenti le pressioni inflazionistiche. Wall Street ieri ha chiuso in calo, le borse asiatiche l’hanno seguita e le prospettive per l’Europa non possono essere molto diverse. Nell’incertezza ovviamente sale l’oro, mentre si rafforza anche l’euro sopra 1,15 contro il dollaro.

Xi Jinping non ha ancora firmato l’accordo, la Ue è in coda

I tanto attesi colloqui tra Usa e Cina, per il momento possono semmai essere valutati come una fragile tregua. Per cominciare, il presidente cinese Xi Jinping deve ancora dare la sua approvazione all’intesa, nonostante Trump abbia annunciato che l’accordo commerciale è “fatto”, poche ore dopo che i negoziatori di Washington e Pechino hanno concordato un “quadro”. Ma restano ancora da definire i dettagli su come verranno implementati i nuovi dazi, mentre sono ancora in vigore le restrizioni statunitensi all’esportazione di chip di intelligenza artificiale di fascia alta. Con la scadenza del 9 luglio sui dazi doganali a livello mondiale che si avvicina rapidamente, Trump è tornato al suo stile unilaterale di politica economica, annunciando che avrebbe inviato lettere entro una o due settimane delineando i termini degli scambi commerciali a decine di altri Paesi: verrà offerto un accordo da “prendere o lasciare”.

Inoltre il Segretario al Commercio Howard Lutnick ha affermato che l’Unione Europea sarà probabilmente tra gli ultimi accordi conclusi dagli Stati Uniti.

I mercati sperano in un altro momento “Taco”, un acronimo coniato da Robert Armstrong del Financial Times, che sta per “Trump Always Chickens Out”, che significa “Trump si tira sempre indietro per la paura”.

La prossima settimana la manna dal cielo potrebbe arrivare dalle banche centrali che potrebbero gettare nuova luce sulle prospettive dell’economia globale. La Federal Reserve statunitense, insieme alla Banca del Giappone e alla Banca d’Inghilterra, dovrebbero annunciare le loro decisioni di politica monetaria.

Wall Street chiude in calo. Nuove tensioni in Medio Oriente

Ieri l’indice S&P 500 ha chiuso in ribasso, cancellando i già modesti guadagni, perchè alle preoccupazioni per la mancanza di dettagli dell’accordo Cina-Usa, si sono aggiunte quelle per le nuove tensioni in Medio Oriente. Il presidente degli Stati Uniti ha annunciato che il personale statunitense verrà trasferito fuori dal Medio Oriente perché “potrebbe essere un posto pericoloso”, aggiungendo che gli Stati Uniti non permetteranno all’Iran di possedere un’arma nucleare. Secondo fonti statunitensi e irachene, riferite da Reuters, gli Stati Uniti stanno preparando un’evacuazione parziale dell’ambasciata irachena e consentiranno al personale militare di lasciare le località del Medio Oriente a causa dei maggiori rischi per la sicurezza nella regione. Un alto funzionario iraniano ha affermato che Teheran colpirà le basi statunitensi nella regione se i negoziati sul nucleare falliranno e scoppierà un conflitto con gli Stati Uniti. L’inasprimento delle misure di sicurezza arriva mentre il presidente Donald Trump ha mostrato meno ottimismo sulla possibilità di raggiungere un accordo con l’Iran che limiti il suo programma nucleare e scongiuri una nuova potenzialmente catastrofica escalation militare. “Sono meno fiducioso ora rispetto a un paio di mesi fa – ha dichiarato al New York Post – è successo qualcosa, ma sono molto meno convinto che si possa raggiungere un accordo”.

L’indice S&P 500 è sceso dello 0,27%, chiudendo la sessione a 6.022,24 punti. Il Nasdaq è sceso dello 0,50% a 19.615,88 punti, mentre il Dow Jones Industrial Average ha chiuso sostanzialmente invariato a 42.865,77 punti.

Mercoledì, l’atteso dato sull’inflazione Usa che ha indicato un andamento più moderato delle attese. Su base annua, l’inflazione complessiva si è attestata al 2,4%, inferiore all’aumento del 2,5% stimato dagli economisti intervistati da Reuters. Il dato ha fornito supporto al mercato obbligazionario che ieri ha recuperato, anche sulla base di un soddisfacente esito dell’asta sui titoli di stato Usa a 10 anni ieri. Oggi il test più significativo sulla scadenza trentennale.

Ma, nonostante l’inflazione passata sia ancora moderata, le aziende sono preoccupate per l’impatto dei dazi in futuro. Inditex proprietaria di Zara, ha lanciato un allarme: è stata l’ultima a pubblicare un rapporto trimestrale deludente e a segnalare i venti contrari derivanti dall’incertezza commerciale.

Amazon ha perso il 2% e Nvidia è scesa dello 0,8%. Tesla è salita dello 0,1% dopo che il Ceo Elon Musk ha dichiarato di essersi pentito di alcuni post negativi pubblicati la scorsa settimana sui social media riguardo a Trump , in quanto erano andati “troppo oltre”.

Asia debole. Spiccano solo gli acquisti su Seul da investitori esteri

Le borse in Asia Pacifico sono incerte dopo la chiusura in calo di Wall Street. Le borse della Cina sono deboli. Indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen piatto, Hang Seng di Hong Kong -0,5%, Taiex di Taipei -0,7%. La borsa di Tokyo è in calo dello 0,6%. Yen in apprezzamento a 144, da 144,5 di ieri.

Indice Kospi di Seul ancora in rialzo. L’Indice Kospi di Seul guadagna lo 0,5%, sesto rialzo in sette sedute, toccando nuovi massimi dal marzo del 2022. Gli investitori stranieri hanno accelerato anche gli acquisti di obbligazioni sudcoreane a un ritmo record nel mese di maggio, evidenziando un crescente interesse per questa classe di attività in vista delle elezioni presidenziali e dell’inserimento in un importante indice globale. Secondo una dichiarazione del Financial Supervisory Service, gli investitori esteri hanno acquistato per un valore netto di 11,34 trilioni di won (8,3 miliardi di dollari) di obbligazioni quotate il mese scorso. Si tratta del più grande afflusso mensile da quando Bloomberg ha iniziato a compilare i dati nel 1998, prolungando il forte slancio di aprile. Le partecipazioni estere in obbligazioni quotate in circolazione sono aumentate a 300,5 trilioni di won durante il periodo. Gli investitori esteri sono stati acquirenti netti di obbligazioni sudcoreane per 31 sessioni consecutive fino al 10 giugno, la serie più lunga dal 2023.

Le tensioni geopolitiche in Medio Oriente stanno aumentando, aggravando il rischio che l’aumento dei prezzi del greggio alimenti le pressioni inflazionistiche. I future sul Brent e sul West Texas Intermediate sono saliti ieri ai massimi degli ultimi due mesi, con un balzo del 4%, pari a quasi 70 dollari al barile ciascuno. Stamane invece il petrolio perde mezzo punto, mentre continua a salire l’oro, arrivato a 3.380 dollari l’oncia.

Si indebolisce il dollaro: l’euro si apprezza per la quarta seduta consecutiva sulla valuta degli Stati Uniti, a 1,151. L’euro ha toccato il massimo delle ultime sette settimane e quest’anno è in rialzo dell’11%, pronto per il suo maggiore rialzo annuale dal 2017.

Borse europee viste aprire in calo. A Piazza Affari occhi a Pirelli, Leonardo

I future delle borse dell’Europa indicano un’apertura in calo dello 0,6%.

Buzzi. S&P alza il rating a lungo termine a BBB+ (da BBB); conferma la stabilità del rating e dell’outlook a breve termine.

Leonardo. Ha firmato un memorandum d’intesa con Edge Group, con sede negli Emirati Arabi Uniti, per costituire una joint venture, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore. Si è aggiudicato la produzione della sezione posteriore della fusoliera dell’Airbus A220, per il quale già produce lo stabilizzatore orizzontale e verticale. Lo ha detto Valerio Moro, neo amministratore delegato di Airbus Italia, citato da alcuni quotidiani.

Maire: l’offerta accelerata di 4.981.118 azioni si è chiusa a 10,25 euro, mercoledì il titolo ha chiuso a 11,27 euro.

Moncler. BNP Paribas ha ridotto il target price da 72 a 68 euro.

Pirelli. L’Italia chiede chiarezza a Washington sulla possibilità che all’azienda vengano imposte restrizioni sul mercato Usa a causa della sua relazione con la società cinese Sinochem, secondo un’esclusiva Reuters. Il governo Meloni ha rinviato al 31 luglio la decisione sul ‘golden power’ riguardo a Sinochem, riporta Bloomberg. Si tiene oggi l’assemblea degli azionisti per approvare il bilancio. Oggi Pirelli riunisce l’assemblea degli azionisti per approvare il bilancio 2024

Unipol. Barclays alza il target a 18 euro, rimane Overweight.

Mps ha collocato un covered bond scadenza 2031 da 750 milioni di euro con richieste per 1,5 miliardi di euro.

Banca Ifis–Illimity, Andrea Pignataro aderisce all’opas che arriva al 21,6%. Adesso l’obiettivo è il 66%

Tim. Il primo beneficio dell’ingresso di Poste Italiane nel capitale del colosso tlc vale già oltre 1,5 miliardi ed è legato alla borsa, ma presto ce ne saranno altri. A sottolinearlo è stato l’11 giugn il ceo di Tim, Pietro Labriola, ricordando che dalla notizia dell’ingresso del gruppo guidato da Matteo Del Fante in Tim, fino a diventare il primo azionista con una quota del 24,81% del capitale, il titolo della società di telecomunicazioni è passato da 29 a 39 centesimi.

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