Condividi

Borse 20 agosto: il crollo di Palantir spinge al ribasso le Big Tech americane. Milano perde quota 43 mila ma Leonardo si salva

Altra giornata di passione per i titoli high tech che trascinano giù il Nasdaq. In Europa titoli della Difesa a due velocità: giù Rheinmetall, su Leonardo dopo il tonfo di ieri. London Stock Exchange in netto rialzo. Boom di Pop Mart ad Hong Kong (+12%)

Borse 20 agosto: il crollo di Palantir spinge al ribasso le Big Tech americane. Milano perde quota 43 mila ma Leonardo si salva

Si riaffacciano i timori relativi alla capacità dell’intelligenza artificiale di creare enorme valore e per il secondo giorno consecutivo vanno in crisi le mega cap di Wall Street, gettando nello scompiglio le borse europee, che chiudono la seduta in ordine sparso. 

Piazza Affari perde lo 0,31% e si posiziona sotto i 43 mila punti base – conquistati alla vigilia – principalmente a causa delle vendite su Prysmian (-3,8%), Saipem (-2,72%), Buzzi (-1,88%), Stellantis (-1,64%). L’incertezza si fa sentire inoltre a Francoforte -0,65%, Madrid -0,18% e Parigi -0,08%. Al contrario Amsterdam si apprezza dello 0,76% e Zurigo sale dello 0,47% con Nestlè (+3,51%), che ha annunciato una nuova tecnica “rivoluzionaria” per produrre cioccolato che consente una maggiore resa.

Sale l’inflazione britannica, ma Londra vola. Stabili i prezzi nella zona euro. Attesa per Jackson Hole 

Londra svetta su tutti con un guadagno dell’1,08%, nonostante l’inflazione britannica, a luglio, abbia raggiunto il 3,8% (massimo da 18 mesi), dal 3,6% di giugno. Al contrario la zona euro ha visto i prezzi fermarsi al 2% il mese scorso (contro attese all’1,9%), in linea con l’obiettivo della Bce per il secondo mese consecutivo.

Si vedrà come questo potrà influenzare le prossime scelte della Banca centrale europea, anche alla luce del fatto che la presidente di Eurotower Christine Lagarde stima un rallentamento dell’economia della regione nel secondo trimestre dell’anno a causa dei dazi.

Domani intanto prenderà il via il simposio dei banchieri centrali di Jackson Hole, dove l’intervento più atteso sarà quello del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, in agenda venerdì. Stasera (alle 20 ora italiana) verranno anche pubblicate le minute dell’ultima riunione dell’istituto centrale Usa, quando i tassi sono rimasti invariati ma si è manifestato un dissenso all’interno del board. 

Timori sull’IA o semplici prese di profitto?

Wall Street è ripartita oggi laddove aveva lasciato ieri, con perdite robuste sul Nasdaq (-1%) e Nvidia, simbolo della febbre da IA, in calo del 3%. Malissimo anche la tech Palantir -11%.

All’origine delle vendite di questi titoli – che hanno trascinato il recupero della borsa statunitense dopo le perdite di aprile – ci sono delle prese di beneficio. Alcune fonti interpellate da Reuters ritengono però che a pesare siano anche i timori di ingerenze governative sulle aziende. Queste fonti riferiscono che l’amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di acquisire partecipazioni azionarie in aziende di semiconduttori in cambio di sovvenzioni previste dal Chips Act, poche settimane dopo la firma di accordi senza precedenti sulla condivisione dei ricavi con Nvidia e Amd. 

Secondo altri trader – sentiti da Radiocor – a pesare sarebbe invece un rapporto critico visto ieri e redatto dal Massachusetts Institute of Technology. I ricercatori dicono che “il 95% delle organizzazioni non sta ottenendo alcun rendimento” dai propri investimenti nell’intelligenza artificiale generativa. “Questo sta spaventando la gente”, afferma un trader vicino a un fondo tecnologico statunitense multimiliardario. “Solo il 5% dei progetti pilota di intelligenza artificiale integrata sta ricavando milioni di dollari di valore, mentre la stragrande maggioranza rimane bloccata senza alcun impatto [profitti e perdite] misurabile”, si legge nel rapporto del Mit. Il calo delle azioni è arrivato pochi giorni dopo che l’amministratore delegato di OpenAI, Sam Altman, aveva segnalato il pericolo di una bolla dell’intelligenza artificiale.

Sul fronte trimestrali deludono poi i risultati di Target (-7,7%), retailer che ha registrato l’undicesimo trimestre consecutivo di vendite piatte o in calo.

Rally di Pop Mart con il pupazzo Labubu

Dal fronte asiatico si segnala invece il rally di Pop Mart (+12,54%), azienda cinese quotata ad Hong Kong (+0,17%) e produttrice del pupazzo Labubu, versione palpabile del personaggio creato dall’illustratore Kasing Lung e tra i protagonisti della serie di libri The Monster. A quanto pare nel mondo delle star si fa a gara per condurre a spasso il pupazzo, agganciandolo alla borsa come un mansueto cagnolino. Prova ne sia che ieri Pop Art ha comunicato risultati trimestrali strabilianti: ricavi in crescita del 204,4% e utili netti lievitati del 365,5%.   

Soffre il kiwi neozelandese

Sul mercato dei cambi i movimenti più ampi sono oggi per il kiwi neozelandese, sceso ai minimi da quattro mesi e, al momento, in calo di oltre l’1% contro dollaro (per un cross di 0,5827) dopo che la banca centrale del paese ha ridotto il tasso di riferimento dello 0,25%, al 3%, come atteso dal mercato.  

È stabile la corona svedese dopo che la Riksbank ha mantenuto il tasso di riferimento al 2%, in linea con le previsioni. L’euro è attualmente in lievissimo rialzo contro il dollaro, per un cambio di 1,166.

Nell’energia riprende quota il petrolio: i contratti di ottobre di Brent e Wti si apprezzano dello 0,7% circa, per prezzi rispettivamente a 66,26 dollari al barile e 62,21 dollari. Si rianima anche l’oro e lo spot gold guadagna quasi lo 0,9%, mostrando una quotazione di 3345,33 dollari l’oncia.

Piazza Affari, banche deboli e utility in rialzo

A dare una mano al Ftse Mib oggi ci hanno pensato le utility, titoli ritenuti difensivi. Tra gli altri si apprezzano Snam +1,86%, Italgas +1,33%, Terna +1,24%, Enel +0,76%. I titoli finanziari sono invece contrastati. Il risparmio gestito è tonico con Finecobank +238% e Banca Mediolanum +0,93%, mentre il credito arretra a partire da Unicredit -1,01%.

Perde quota Mediobanca, -0,88%, alla vigilia dell’assemblea per il via libera all’opa su Banca Generali (-0,1%). Arretra anche Mps, -0,6%, che ha in corso un’ops su Piazzetta Cuccia. Tra le blue chip in perdita oggi anche Telecom -1,61%, mentre il lusso cede a qualche realizzo dopo il rally di ieri (Moncler -0,95%). Leonardo recupera l’1,26%, dopo il tonfo della vigilia sulle notizie provenienti da Washington sul futuro del conflitto Mosca-Kiev.

Spread stabile

Per quanto riguarda i titoli di Stato, in un contesto molto tranquillo, sale leggermente anche oggi lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata, che in chiusura è indicato a 84 punti base (+0,52%), con tassi rispettivamente al 3,55% e 2,72%. 

Commenta