Azioni The Walt Disney Company, quotazioni del titolo DIS in Borsa

Tutto quello che c’è da sapere per rimanere aggiornati sul mercato finanziario. Informazioni, andamento e grafico in tempo reale sulle quotazioni in borsa dei maggiori titoli sui listini mondiali.

Walt Disney compra 21st Century Fox
Personaggi Walt Disney

Codice ISIN: US2546871060
Settore: Servizi al consumatore
Industria: TV satellitare/via cavo


Le azioni di Walt Disney sono quotate sul mercato americano all’indice NYSE con il ticker DIS.

Guarda lo storico della quotazione del titolo al NYSE

Descrizione Azienda

La Walt Disney Company è un’azienda americana che opera nel settore d’intrattenimento. Il suo business si divide in cinque segmenti (due divisioni principali e tre gruppi di contenuti).

Le divisioni sono:

  • Disney Media and Entertainment Distribution (DMED), responsabile per la gestione, la distribuzione globale, le vendite, la pubblicità e i siti internet dei tre gruppi che producono contenuti; gestione delle attività direct-to-consumer di Disney, inclusi i servizi streaming (Disney+, Hulu e ESPN+), la distribuzione cinematografica, la distribuzione home video, Disney Music Group, le reti televisive domestiche e le holding internazionali come Star India.
  • Disney Parks, Experiences and Products (DPEP) include i parchi a tema della compagnia, le navi da crociera, le attività legate ai viaggi, i prodotti per i consumatori (Disney Consumer Products) e le divisioni editoriali (Disney Publishing Worldwide). Questa divisione gestisce i parchi a tema e i resort di proprietà della compagnia.
  • The Walt Disney Studios comprendono le case di produzione legate all’intrattenimento e alle sale cinematografiche: ovvero Walt Disney Pictures, Walt Disney Animation Studios, Pixar, Marvel Studios, Lucasfilm, 20th Century Studios, Searchlight Pictures, Disneynature e Disney Theatrical Group. Questa sezione produce film, contenuti video, spettacoli teatrali e registazioni musicali.
  • Disney General Entertainment Content (DGE) è responsabile delle case di produzione televisive e delle emittenti del gruppo negli Stati Uniti, che includono Walt Disney Television (che comprende i network della ABC, Disney Television Studios – ABC Signature, 20th Television e 20th Animation, le stazioni televisive della ABC e Freeform), Disney Branded Television, FX Networks e ABC News. La Disney possiede inoltre una quota del 73% in National Geographic Partners e una quota del 50% in A&E Networks.
  • ESPN and Sports Content che si occupa dei canali televisivi sportivi, dei programmi live di ESPN, delle news e di tutti i contenuti legati allo sport per i canali via cavo, ESPN+ e ABC.

Inoltre, Disney possiede Marvel Entertainment, che risponde direttamente al CEO. I suoi ricavi vengono spartiti tra le divisioni Studios e Consumer Products.

Disney vende ogni tipo di prodotto correlato ai suoi marchi. I prodotti Disney sono distribuiti attraverso le attività di vendita al dettaglio, online e all’ingrosso.

La sede dell’azienda è a Burbank in California.

Per diversificare le sue produzioni Disney ha comprato diverse case cinematografiche tra le quali Miramax, Touchstone, Pixar e Lucas Film. Successivamente, amplia il suo catalogo comprando e diventando proprietaria dei diritti dei Muppets e Jetix.

Nel dicembre 2017 compra per 52,4 miliardi di dollari (66 miliardi incluso il debito) da Ruper Murdoch, la 21st Century Fox, uno delle major mediatiche degli Stati Uniti e del mondo.

Dagli anni 90, grazie alle nuove tecnologie, entra nel mercato di internet ( Walt Disney Internet Group) e in quello dei videogiochi ( Disney interactive).

Dopo aver preso il controllo della piattaforma di streaming e video on demand, Hulu, per circa 30 miliardi di dollari, viene annunciato il lancio della piattaforma Disney+.

Disney è quotata in Borsa dagli anni ’40. Dal 6 maggio 1991 fa parte dell’indice azionario Dow Jones.

I maggiori investitori istituzionali, a giugno 2021, sono:

  • Vanguard Group, 7,52%
  • Blackrock Inc., 6,58%
  • State Street Corporation, 3,96%
  • State Farm Mutual Automobile Insurance Co, 2,10%
  • Morgan Stanley, 1,80%
  • FMR, LLC, 1,68%
  • Geode Capital Management, LLC, 1,54%
  • Bank of America Corporation, 1,36%

Tra gli azionisti vi sono anche Fondi pensione di varie organizzazioni in tutti gli Stati Uniti: California Public Employees’ Retirement System (CalPERS), New York State Common Retirement Fund, l’American Federation of State, County and Municipal Employees Pension Funds (AFSCME) e l’Illinois State Board of Investment e Fondi d’investimento come Waddell & Reed, Inc. (6%) o Wells Fargo Advantage Fuonds (6%).

Steve Jobs possedeva circa il 2% di azioni Disney. Dopo la sua morte, le sue azioni sono state spostate su un fondo d’investimento gestito dalla vedova. Negli anni questo fondo ha dimezzato le sue quote.

Altri grandi azionisti sono gli alti dirigenti Disney tra i quali troviamo:

  • Robert Iger, CEO, 322.800 azioni
  • Thomas Staggs, Direttore Finanziario, 232,535 azioni
  • George J. Mitchell, Presidente del CDA fino al gennaio 2007, 82,028 azioni
  • Judith Estrin, Membro del Consiglio, 37,501 azioni
  • John E. Pepper, Jr. Presidente del CDA dal gennaio del 2007, 35.406 azioni.

Lo slogan è «Se puoi sognarlo, puoi farlo».

Approfondimento economico e finanziario dell’azienda

La Walt Disney Company è stata fondata nel 1923 da Walt Disney e suo fratello Roy con il nome di Disney Brothers Cartoon Studio, rinominata successivamente The Walt Disney Studio nel 1926. Il nome attuale è stato dato nel 1986.

L’azienda nasce come studio di animazione. Il primo personaggio creato che ottenne succeso fu nel 1928, Mickey Mouse. Negli anni trenta e quaranta iniziò a produrre lungometraggi animati. Nel 1937, esce il primo film d’animazione, Biancaneve e i sette nani.

Nel 1932 viene lanciata in italia la rivista di Topolino in formato giornale. L’8 maggio 1938, Disney crea una società, la controllata The Walt Disney Company Italia S.p.A., per gestire i diritti della rivista Topolino.

Nel 1950, Roy Disney decise di creare una filiale, indipendente dalla Walt Disney Enterprises, per gestire i prodotti non cinematografici, Walt Disney Publications. Nel 1951, creò un’altra filiale musicale, la controllata Wonderland Music Company.

Nel 1952 Walt Disney, fondò una nuova società, la WED Enterprises (oggi chiamata Walt Disney Imagineering), dedicata alla progettazione di parchi a tema.
Decise, infatti, di diversificare il suo business entrando nel settore del turismo e dell’intrattenimento. Creò nel 1955 il primo parco a tema Disneyland. Comincia a vendere prodotti legati ai suoi marchi.

Il 10 novembre fu fondata la Buena Vista Distribution, una filiale di distribuzione per i prodotti.

Uscirono grandi film che diedero lustro alla compagnia, Cenerentola (1950), Le avventure di Peter Pan (1953), Lilli e il vagabondo (1955), la carica dei cento e uno (1961) e Mary Poppins (1964).

Il 15 dicembre 1966, Walt Disney morì di cancro ai polmoni e il fratello maggiore Roy O. Disney prese in mano la compagnia fino al 1971, anno della sua morte.

A ottobre 1971, venne inaugurato il Walt Disney World Resort a Orlando in Florida.

Nel 1979, la Disney fondò una filiale in Giappone.

Negli anni ottanta venne creato il primo canale televisivo Disney (Disney Channel) e il primo spettacolo di pattinaggio su ghiaccio con i personaggi Disney, Disney on Ice.

Nel 1982 venne lanciato il film Tron, primo film nella storia a usare immagini generate da un software informatico.

Nel 1983 l’azienda si riorganizzò. Venne creata la Walt Disney Pictures, controllata al 100% come dipartimento per la creazione di film d’animazione.

Nel 1985, acquista la Arvida Corporation per 200 milioni di dollari e la Gibson Greetings Inc per 337,5 milioni. Fu creata una società di sviluppo al fine di progettare, gestire e sviluppare le proprietà immobiliari non legate ai parchi a tema.

Nel 1984 crea la Touchstone Pictures, per la creazione di film per un pubblico più adulto.

Viene aperto nel 1987 il primo Disney Store negli Stati Uniti. All’estero il primo negozio verrà aperto il 1 novembre 1990 a Londra.

Nel 1988 acquisisce la società elettronica Childcraft Education Corporation dalla Grolier Inc. per 52 milioni di dollari. L’etichetta musicale Disneyland Records venne rinominata Walt Disney Records.

Nel 1991 le azioni Disney debuttano al Dow Jones.

Apre, il 12 aprile 1992 Euro Disneyland a Parigi, il primo parco tematico in Europa.

Sempre nel 1992 la Disney fonda la squadra di hockey Mighty Ducks of Anaheim, chiamata così dall’omonimo film. La squadra rimarrà in mano alla Disney fino al 2005 quando verrà ceduta a Henry Samueli, per 26 milioni di dollari.

Nel 1993 viene acquistata per 80 milioni di dollari la Miramax Films.

Nel dicembre 1994 nasce la Disney Interactive, specializzata nel mercato dei videogiochi.

Nel 1996 Disney acquisisce Capital Cities per 19 miliardi di dollari. Capital Cities controllava una parte della rete televisiva ABC, l’80% di ESPN, quattro quotidiani, Fairchild Fashion Media e diverse altre partecipazioni.
Nello stesso anno completano l’acquisizione della squadra di baseball dei California Angels (ribattezzaza Anaheim Angels) che portarono al loro unico successo nelle World Series nel 2002. La squadra fu ceduta per 180 milioni di dollari ad Arte Moreno nel 2005.

Sempre nel 1996, viene fondata la società per la gestione delle crociere, la Disney Cruise Line. Firma un accordo in esclusiva con McDonald’s per offrire giocattoli Disney con gli Happy Meals.

Nel 1997 Disney firma un accordo con la Pixar per produrre insieme cinque film di animazione in grafica computerizzata. La compagnia compra anche il 5% delle azioni Pixar.
In seguito alla bolla delle dot-com Disney è costretta a vendere i quattro giornali acquisiti con la Capital Cities alla Knight Ridder per 1,65% miliardi di dollari.
Nell’estate del 1997 compra l’etichetta musicale indipendente Mammoth Records e la catena Classic Sports Network, oggi ESPN Classic.

Nel 1998 avviene una riorganizzazione della compagnia. Vengono create cinque divisioni operative: Disney Media Networks, Walt Disney Studios Entertainment, Walt Disney Parks and Resorts, Disney Consumer Products e Walt Disney Internet Group (WDIG). Viene riorganizzata anche la divisione editoriale con la nascita della Disney Publishing Worldwide, parte della Disney Consumer Products, mentre la Hyperion Books diviene una filiale di ABC.
La divisone WDIG compre il 60% del sito Soccernet ( oggi ESPNsoccernet). Viene venduto l’ultimo asset editoriale di Capital Cities, la Fairchild Publications.

Nel 2000 WDIG viene integrato nella divisione Disney Media Networks. Compra il 40% restante di Soccernet e lancia in collaborazione con Ebay, le Disney Auctions. Cede la partecipazione in Eurosport per 93 milioni di dollari e vende la Ultraseek Corporation per 153 milioni.

In seguito all’11 settembre 2001 i parchi risentirono molto della crisi del settore turistico. Disney cercò di correre ai ripari diversificando e espandendo il suo network. Viene formalizzato l’acquisto della Fox Family Worldwide, rinominata ABC Family per 5,3 miliardi di dollari. Nel corso dell’anno acquisisce anche la Baby Einstein Company e il catalogo di Saban Entertainment.

Nel 2002 vende i Disney store giapponesi all’OLC per 51 milioni di dollari.
Stringe un partnership per 1 miliardo di dollari con OMD, società controllata da Omnicom, per la pubblicità.

Nel 2004 Comcast prova ad acquisire la Disney per 54 miliardi di dollari ma l’amministratore delegato Michael Eisner rifiuta l’accordo senza consultare il comitato esecutivo. L’anno successivo viene annunciato che il nuovo CEO della società sarebbe stato Bob Iger.

Acquisisce per 68 milioni di dollari i diritti del catalogo di Bear nella grande casa blu e dei Muppets. Viene creata, così, una nuova filiale: la Muppets Holding Company. A novembre 2004 compra la società di fumetti fantasy CrossGen Comics e vende i Disney Store del Nord America per 100 milioni a The Children’s Place.

Nel 2005 vengono annunciati due servizi di telefonia mobile, Disney Mobile e Mobile ESPN.com, che però non ebbero grandi fortune e furono chiusi qualche anno dopo. Vengono lanciati sul mercato una linea di bevande ispirate ai personaggi Disney, in partnership con Calypso Soft Drinks, e una serie di mobili Indesign, per Home Depot. Vende il magazine Discover per 13 milioni di dollari.

Stipula un accordo con EMI per la distribuzione delle produzioni in Europa, Africa e Medio Oriente.

Viene aperto il primo parco in Cina, Hong Kong Disneyland.

Il 24 gennaio 2006 Disney acquisisce la Pixar per circa 7,4 miliardi di dollari, metà delle quali in azioni.

Ad agosto acquista il sito per bambini Club Penguin per 350 milioni di dollari.

Il 14 gennaio 2008 Disney e ESPN investono nella NBA China comprando l’11% delle azioni. A maggio Disney riprende il controllo dei Disney Store americani da The Children’s Place.

Il 31 agosto 2009 Disney rileva per 4 miliardi di dollari la Marvel Entertainment per 4,3 miliardi di dollari. Nel gennaio 2010, Disney espande la propria partnership con POW! Entertainment, lo studio di Stan Lee, investendo 2,5 milioni.

A luglio 2010 Disney annuncia la vendita della casa cinematografica Miramax per circa 660 milioni di dollari a una società di investimenti, la Colony Capital.

Nel novembre 2010, Disney annuncia l’emissione di 1,6 miliardi di obbligazioni in due lotti: 1 miliardo in obbligazioni a 3 anni e il resto in 30 anni.

Nel 2012 acquisisce la Lucasfilm e tutte le sue sussidiarie per 4,05 miliardi di dollari.

Nel 2014 Disney compra la Maker Studios, specializzata nella gestione di contenuti su YouTube per 500 milioni di dollari.

Nel 2015 Disney Interactive e Disney Consumer Products vengono fuse nella divisione Disney Consumer Products and Interactive Media.

A maggio 2017 viene aperta la Disney Digital Network, che coordina le pubblicazioni sui siti gestiti dalla Disney e su tutti i social network.

A dicembre 2017 viene annunciato l’accordo per l’acquisto di diverse divisone della 21st Century Fox da parte della Disney per 52,4 miliardi di dollari e facendosi carico di 13,7 miliardi di debiti. La compagnia si assicura gli studi cinematografici (20th Century Fox, Fox Searchlight Pictures e Fox 2000) e televisivi (20th Century Fox Television, FX Productions e Fox21), Fx Networks, National Geographic Partners, Fox Sports Regional Networks, Fox Networks Group International, dell’indiana Star TV e le quote di Fox in Endemol Shine Group, Hulu, Sky e Tata Sky. L’acquisizione definitiva avviene a marzo 2019.

Nel 2018 Disney supera i 7,7 miliardi di dollari al box office americano. L’anno successivo supera il traguardo di 11 miliardi di dollari a livello mondiale diventando la prima major di Hollywood a compiere questo risultato.

Nel novembre 2019 viene lanciata la piattaforma streaming Disney+.

La pandemia da Covid-19 porta ad una riduzione del 26% del titolo Disney rispetto ai suoi obiettivi. La crisi ha portato a notevoli licenziamenti in ogni settore soprattutto nei parchi a tema. Secondo il Financial Times, a causa della crisi, la Disney ha licenziato in tutto oltre 100.000 dipendenti.

Il 9 febbraio 2021 Disney annuncia la chiusura dello studio d’animazione Blue Sky Studios, che aveva assorbito in seguito all’acquisizione di 20th Century Fox e la chiusura di quasi tutti i Disney Store nel mondo puntando solo sull’e-commerce.

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