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Argentina: ecco le opportunità per l’export italiano

RAPPORTO SACE – L’export italiano in Argentina crescerà in media del 4,5% annuo nel periodo 2017-19, con un +3,2% per il solo 2017 – Tra i principali settori di opportunità per le aziende italiane rientrano la meccanica strumentale, gli apparecchi elettrici, i mezzi di trasporto e altro ancora

Argentina: ecco le opportunità per l’export italiano

L’Italia è il terzo partner commerciale europeo dell’Argentina dopo la Germania e la Spagna. Nel 2016 le esportazioni italiane nel Paese sono aumentate dell’8,8%, attestandosi intorno a 1,16 miliardi di euro, con il settore della meccanica strumentale che, da solo, realizza circa il 50% della quota esportazioni italiane nel Paese. I numeri sono contenuti in un rapporto di Sace, che oggi insieme a Simest prende parte a una missione di sistema nel Paese sudamericano. A rappresentare le due società del Gruppo Cdp unite nel Polo dell’export e dell’internazionalizzazione sarà Alessandro Decio, amministratore delegato di Sace.

Secondo le previsioni contenute nel report, l’export italiano in Argentina crescerà in media del 4,5% annuo nel periodo 2017-19, con un +3,2% per il solo 2017. Tra i principali settori di esportazione e di opportunità per le aziende italiane rientrano la meccanica strumentale (motori e turbine, macchine per la movimentazione e il sollevamento, macchine per l’industria alimentare), gli apparecchi elettrici e i mezzi di trasporto.

INFRASTRUTTURE

Negli ultimi 10 anni il Paese non ha investito adeguatamente nello sviluppo delle infrastrutture. Per questo motivo, il nuovo Governo ha previsto investimenti per 16 miliardi di dollari, da destinare a 10 province sottosviluppate del nord del Paese, per realizzare nuove unità abitative, asili e scuole materne, nuove strade, rinnovare gli aeroporti regionali e ristrutturare la linea ferroviaria Belgrano.

TRASPORTI

Il governo intende investire 33 miliardi di dollari nel corso dei prossimi quattro anni, con l’obiettivo di migliorare le infrastrutture del settore. Circa 8,5 miliardi di dollari di fondi per il piano dovrebbero provenire dal settore privato e la strategia di trasporto si concentrerà su alcuni progetti prioritari. Tra questi: potenziamento del trasporto merci su treno e miglioramento dell’accesso ai porti, l’espansione della rete stradale mediante la realizzazione di circa 2800 km di autostrade (attualmente ci sono cantieri aperti per 1100 km), integrare la rete viaria con il Cile per poter aver accesso ai porti del Pacifico, introdurre le reti Metrobus in alcune province e potenziare il trasporto aereo e le relative infrastrutture. Aeroporti. Oltre 22 miliardi di pesos (circa 1,5 miliardi di dollari) saranno investiti per la modernizzazione di 19 aeroporti in tutto il Paese. Le principali opere previste contemplano l’allargamento di parcheggi e terminal, la ristrutturazione di centri e servizi commerciali, nuove torri di controllo, piattaforme di stazionamento e lavori sulle piste per aumentare la sicurezza e le aree di manovra dei velivoli.

ENERGIA

Storicamente il Paese è un produttore di gas naturale, potenzialmente in grado di soddisfare la propria domanda e anche – parzialmente – le necessità dei paesi confinanti (Cile, Brasile, Uruguay). Più della metà della produzione di gas naturale deriva dal bacino di Neuquén, nella cui provincia sono stati recentemente scoperti anche importanti giacimenti di shale gas, tight sand gas e shale oil. La scoperta colloca l’Argentina al terzo posto nel mondo per dotazione di idrocarburi non convenzionali, dopo Cina e Stati Uniti.

Tra gli obiettivi del governo c’è quello di raggiungere l’8% di generazione di energia da fonti rinnovabili entro dicembre 2017 e il 20% entro dicembre 2025. Il Paese ha recentemente varato una nuova legge che promuove e regolamenta tali fonti (solare, eolico, biomassa e mini-idro). La Banca Mondiale ha approvato circa 480 milioni di dollari per supportare e promuovere gli investimenti privati nel settore. Nel 2016 è stato approvato il programma “RenovAr” che ha visto l’aggiudicazione di 59 progetti. Questi progetti genereranno circa 2423 MW e verranno implementati in diverse aree del paese.

AGRIBUSINESS

Esistono potenzialità di investimento nella meccanica agricola impiegata nell’orticultura e frutticultura e nelle tecnologie legate al settore vitivinicolo e olivicolo, oltre che nei macchinari legati alla trasformazione e quelli per confezionamento e imballaggio. Nel 2016 tutti i settori inerenti ai macchinari agricoli hanno registrato in Argentina performance positive: seminatrici (80%), mietitrebbie (54%), trattori (25%) e strumenti vari (16%).  L’agroalimentare è il settore più rappresentativo dell’attività produttiva argentina. Il Governo ha recentemente eliminato i dazi all’export di beni agricoli, bestiame, prodotti ittici. L’Argentina detiene, rispettivamente, l’ottavo e il settimo posto al mondo nella produzione ed esportazione di prodotti alimentari; è leader mondiale nelle esportazioni di olio e farina di soia e di girasole, di carni equine, di miele, di pere, di succo concentrato di limone e uva e di erba mate (da infusione); detiene il secondo posto per il mais e succo di mele ed è tra i primi produttori-esportatori mondiali di cereali in generale, carne bovina, vino, legumi, pesce.

ESTRATTIVO

Esistono importanti opportunità per le imprese italiane nell’indotto del settore minerario. L’Argentina detiene infatti il sesto posto al mondo per disponibilità di risorse minerarie. Il Paese ha un potenziale di sviluppo minerario in quasi tutto il territorio, sebbene le regioni più promettenti siano quelle vicine alla Cordigliera delle Ande. Nel Paese si trovano giacimenti di oro, rame, argento, zinco, piombo, litio, nichel, argilla, marmo, quarzo, alluminio, magnesio e cobalto. Il Governo ha varato di recente un piano per la sostituzione delle importazioni di attrezzature e componenti per l’industria mineraria che prevede agevolazioni e incentivi per gli investimenti nel settore.

AUTOMOTIVE

L’Argentina è il terzo produttore di autoveicoli in America Latina dietro a Messico e Brasile. La filiera automotive rappresenta circa il 9% della produzione industriale del Paese. L’attività principale in questo settore consiste nello sviluppo della produzione grazie agli investimenti di aziende come Fiat, Ford, Iveco, Mercedes Benz, PSA Peugeot-Citroen, Renault, Toyota, Volkswagen. È forte l’interesse per gli investimenti nelle nuove tecnologie per la componentistica e i pezzi di ricambio. In crescita anche il mercato dei camion e dei motocicli.

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