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Alitalia, nuovo prestito ponte da 400 milioni

Approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto che sblocca un nuovofinanziamento a titolo oneroso – Il tempo massimo per la procedura di vendita slitta al 31 maggio 2020

Alitalia, nuovo prestito ponte da 400 milioni

Ennesimo prestito ponte per far sopravvivere Alitalia. Il consiglio dei ministri del 2 dicembre ha approvato un decreto legge che sblocca un prestito da 400 milioni di euro già stanziato in precedenza dal decreto legge fiscale e – fino a pochi giorni fa – vincolato all’offerta andata in fumo del consorzio Fs-Atlantia-Delta. Il provvedimento è già stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e trasmesso alla Camera per essere recepito all’interno del decreto fiscale.

Parallelamente il governo ha deciso di indire una nuova procedura di vendita dei complessi aziendali di Alitalia, prorogando dal 30 marzo al 31 maggio 2020 il termine entro il quale completare l’iter.

 “Il prestito – spiega l’Esecutivo in una nota – è destinato a finanziare le indifferibili esigenze gestionali di Alitalia e l’esecuzione, da parte dell’organo commissariale, del piano delle iniziative e degli interventi funzionali all’efficientamento della struttura nonché alla tempestiva definizione del trasferimento dei complessi aziendali, affinché sia assicurata la discontinuità, anche economica, della gestione da parte del soggetto cessionario.

“Siamo tutti d’accordo – ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio uscendo dalla riunione – che vada fatta una norma che permetta alla struttura commissariale di utilizzare il prestito ponte. Non c’è una decisione politica da prendere”.

Il nuovo prestito è dunque considerato necessario per mantenere in piedi Alitalia dopo il fallimento dei recenti tentativi di vendita al consorzio guidato da Ferrovie dello Stato e composto da Delta e Atlantia. Quest’ultima è stata additata dal ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, come una colpevole della mancata vendita: “non c’è stata una risposta di mercato per colpa di Atlantia che ha partecipato fittiziamente a una procedura senza poi voler investire realmente nella compagnia. Questo ha fatto perdere molto tempo e ad oggi non c’è soluzione di mercato”, ha affermato il numero uno del Mise a 24 Mattino su Radio 24.

Il prestito approvato il 2 dicembre dal cdm segue quello da 900 milioni varato nel 2017 sul quale è in corso un’indagine dell’Unione Europea. “L’indagine della Commissione per valutare se il prestito ponte di 900 milioni di euro dell’Italia a favore di Alitalia costituisca un aiuto di Stato e se sia conforme alle norme dell’Ue in materia di aiuti di Stato è in corso e non possiamo pregiudicare la sua tempistica o i suoi risultati. Siamo in contatto regolare con le autorità italiane nel contesto delle nostre indagini in corso”, ha detto il portavoce di Bruxelles.

La Commissione “prende inoltre atto dell’annuncio da parte delle autorità italiane di concedere un altro prestito ad Alitalia. Siamo in stretto contatto con le autorità italiane e non possiamo pregiudicare l’esito di tali contatti o la tempistica dei possibili passi successivi”. Al momento la richiesta dell’Italia di un prestito ulteriore di 400 milioni non risulta notificata a Bruxelles.

Dopo due anni e sette mesi di amministrazione straordinaria e tentativi di vendita, tra infinite scadenze e otto proroghe in un solo anno, si ritorna dunque al punto di partenza. Da sottolineare che al 31 ottobre nelle casse di Alitalia sono rimasti solo 315 milioni di euro e la compagnia continua a perdere 1 milione di euro al giorno.

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