Le Borse europee accelerano nel giorno dell’entrata in vigore dei nuovi dazi Usa. A gettare un’ombra ci pensa però la Bce, che nell’ultimo bollettino economico avverte: dopo un primo sprint legato all’anticipo delle esportazioni, l’aumento dei dazi potrebbe colpire duro la manifattura europea, già sotto pressione per l’incertezza geopolitica.
Nonostante il clima di incertezza, i listini reagiscono con ottimismo, anche grazie alle speranze di un possibile incontro tra Trump e Putin, così come con il presidente ucraino Zelensky, che potrebbe aprire a uno spiraglio di pace per il conflitto in Ucraina. A guidare i rialzi è Francoforte (+1,64%), seguita da Parigi (+1,1%), Madrid (+0,81%). Più debole Milano (+0,66%) ma ben sopra quota 41mila punta, frenato dal crollo di Leonardo (-6,18%), dopo i conti deludenti di Rheinmetall, con vendite e ordini inferiori alle attese. Maglia nera Londra (-0,77%): la Bank of England (BoE) ha tagliato i tassi di riferimento di 25 punti base portandoli al 4%. Il provvedimento era previsto, meno il voto risicato (5-4), che segnala tensioni nella politica monetaria britannica.
Mercati fiduciosi malgrado Trump: Apple spinge Wall Street
Anche Wall Street sembra ignorare l’ennesima stretta protezionista voluta da Donald Trump. Il presidente ha annunciato l’aumento dei dazi su India e Brasile al 50% e un rincaro al 100% sui semiconduttori importati, pur chiarendo che le aziende con produzione interna negli Stati Uniti saranno esentate. A trainare l’ottimismo è Apple, che ha annunciato un mega piano di investimenti da 100 miliardi di dollari negli Usa. La notizia è stata accolta con favore dai mercati: da un lato rafforza la fiducia nella strategia di reshoring, dall’altro allontana il rischio di coinvolgimento del gruppo nelle nuove misure tariffarie.
Intanto, sullo sfondo resta centrale l’attesa per i nuovi dati settimanali sulle richieste di disoccupazione negli Stati Uniti, considerati un termometro chiave dello stato di salute del mercato del lavoro. Dopo i segnali di rallentamento, si intensifica il pressing sulla Federal Reserve, che potrebbe valutare un primo taglio dei tassi già a settembre. Tre membri del board hanno espresso preoccupazione, e gli operatori ora guardano alle prossime mosse della banca centrale.
A Piazza Affari brilla Interpump, crolla Leonardo
A Milano, si mette in evidenza Interpump Group (+7,47%), che raggiunge i massimi da febbraio 2025 dopo la promozione di Mediobanca, che ha alzato il rating a Outperform. La banca ha premiato l’incremento di vendite e margini registrato nel secondo trimestre, anche se il gruppo ha preferito mantenere un approccio prudente confermando le stime per l’intero anno.
In scia positiva anche Buzzi (+4,93%), Prysmian (+3,99%) e Brunello Cucinelli (+3,44%).
Occhi su Generali (+1,2%), che prosegue l’analisi sull’Ops proposta da Mediobanca per la controllata Banca Generali, valutando una possibile partnership industriale. Il Cda di Mediobanca (+1,26%) ha convocato l’assemblea per il 21 agosto e modificato le condizioni dell’offerta.
Soffrono le utility: A2a (-1,11%), Enel (-1,06%) e Hera (-1,01%).
Fuori del listino principale scivola Fincantieri (-3,9%), in linea con il settore della difesa.
Lo spread tra Btp e Bund decennali si scende a 82 punti base, con il rendimento del decennale italiano a +3,47%.
L’euro si rafforza, sale il petrolio
L’euro/dollaro si rafforza a 1,1673, mentre la sterlina guadagna terreno dopo il taglio dei tassi deciso dalla Bank of England. In rialzo anche il petrolio Brent, che si avvicina ai 67 dollari al barile, mentre il gas ad Amsterdam scende sotto i 33 euro al MWh, a 32,9 (-0,8%).