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Borse chiusura 25 luglio: lo stallo sui dazi frena i mercati. Piazza Affari cresce poco (+0,3%)

Le Borse rallentano e attendono con ansia gli sviluppi delle trattative sui dazi tra Usa ed Europa. Listini poco mossi ma Milano cresce ancora

Borse chiusura 25 luglio: lo stallo sui dazi frena i mercati. Piazza Affari cresce poco (+0,3%)

Altra giornata interlocutoria per le Borse europee, come ormai da settimane in attesa che si sblocchi definitivamente il ginepraio dei dazi. Piazza Affari finisce così per risultare praticamente la migliore, anche guadagnando solo lo 0,31%, quasi a pari merito con Parigi che fa un po’ meglio (+0,36%). In territorio invece leggermente negativo Londra e Francoforte, entrambe intorno al -0,2%. Lo spread Btp Bund è pressoché stabile sugli 87 punti base. Lieve calo dell’euro/dollaro, che scende a quota 1,172. Vendite diffuse sull’oro, che continua la giornata intorno a 3.344 dollari l’oncia. Lieve calo del petrolio (Light Sweet Crude Oil), che scende sotto i 66 dollari per barile.

Resta fiacca pure Wall Street. Nel momento in cui l’Europa chiude la seduta, a New York l’indice Dow Jones è pressoché in parità, un po’ meglio fa il Nasdaq che segna un +0,2%. Sul fronte dazi, in vista della scadenza del 1° agosto gli investitori aspettano ancora le evoluzioni sul fronte dei negoziati commerciali, soprattutto quelli con l’Unione europea che garantirebbero un equilibrio internazionale dopo gli accordi con Giappone, Gran Bretagna e l’intesa quadro con la Cina. Sul fronte macroeconomico nel frattempo la fiducia dei consumatori italiani è rimbalzata a luglio, mentre è peggiorato il sentiment delle imprese dopo due mesi consecutivi di crescita, secondo i dati diffusi stamattina da Istat.

Le banche italiane: Unicredit rompe con Amundi

Le banche italiane non hanno molto da dire in questa seduta estiva: tra le principali coinvolte nei vari risiko di questi mesi, piatte Unicredit e Intesa, un po’ meglio Banco Bpm e Mediobanca. Unicredit peraltro, dopo il ritiro dell’Ops su Banco Bpm, potrebbe interrompere il suo contratto distributivo in scadenza nel 2027 con Amundi, controllata da Crédit Agricole e nel frattempo starebbe cominciando a ridurre la distribuzione dei prodotti francesi. Il quotidiano Repubblica riferisce infatti che Crédit Agricole da oggi vedrà ridotti ai minimi contrattuali i fondi Amundi distribuiti sui 2 mila sportelli di Unicredit italiani. 

I casi del giorno a Piazza Affari: Interpump e NewPrinces

Oggi la star del giorno sul listino principale è Interpump +5,1%, che rappresenta però un caso a sé stante rispetto all’andamento sostanzialmente piatto del Ftse Mib. Dietro al rally gli analisti vedono la copertura assegnata da Intermonte, che ha alzato il rating di Intermonte a outperform (ossia faranno meglio del settore di riferimento) con target price a 43 euro. Al contrario il titolo peggiore è quello di Saipem, che all’indomani dell’annuncio della effettiva fusione con la lussemburghese Subsea7 cede oltre il 3%. L’accordo era già stato firmato lo scorso febbraio e darà vita ad un leader globale nel settore energy services. Saipem7, così si chiamerà la nuova società (doppia quotazione, a Milano e a Oslo), avrà ricavi per 21 miliardi, un portafoglio ordini da 43 miliardi e genererà più di 800 milioni di free cash flow, generando sinergie per 300 milioni l’anno. Ieri Saipem aveva anche pubblicato i conti del semestre.

Tuttavia il vero caso di Borsa di oggi, anche se sul segmento STAR, è il tracollo di NewPrinces, la società che ha rilevato le attività di Carrefour in Italia. Il titolo perde il 9,3% poco sotto i 20 euro per azione, ma nel corso della seduta era arrivato a sprofondare al di sotto dei 18 euro per azione. La verità è che gli analisti ritengono che l’operazione Carrefour, valutata 1 miliardo di euro, si rivelerà un boccone complicato da digerire. Anche perché la stessa società ha fatto capire che la campagna acquisti, che negli ultimi due mesi ha incluso gli affari Kraft-Heinz (nel segmento dei prodotti per l’infanzia) e Diageo, potrebbe non fermarsi qui: “Il mercato dell’M&A non è qualcosa che si può controllare. Se troveremo un’opportunità interessante, cercheremo di coglierla. Dopo tre acquisizioni fatte quest’anno abbiamo il profilo finanziario per farne altre se si presenteranno opportunità”, ha detto il CFO Fabio Fazzari.

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