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Stablecoin Usa: il Senato approva il Genius Act, Amazon e Walmart verso la rivoluzione dei pagamenti digitali

Approvato dal Senato americano il Genius Act, la prima legge federale dedicata alla regolamentazione delle stablecoin. Amazon e Walmart studiano la loro moneta digitale: ecco cosa può cambiare nel mondo della finanza

Stablecoin Usa: il Senato approva il Genius Act, Amazon e Walmart verso la rivoluzione dei pagamenti digitali

Un cambiamento radicale potrebbe investire il sistema finanziario classico. Con 68 voti favorevoli e 30 contrari, il Senato degli Stati Uniti ha appena approvato il Genius Act, la prima legge federale dedicata alla regolamentazione delle stablecoin. Il provvedimento, sostenuto in modo bipartisan, rappresenta un passaggio storico per la finanza digitale americana e proietta Washington in un ruolo di leadership globale nel settore cripto. Ma soprattutto, apre scenari concreti per l’emissione di stablecoin da parte di colossi privati come Amazon e Walmart, pronti a entrare nel settore dei pagamenti digitali agganciati al dollaro.

Le stablecoin, come Tether (Usdt) e USD Coin (Usdc), sono criptovalute progettate per mantenere un valore stabile, ancorato a una valuta tradizionale come il dollaro o a un paniere di beni reali. A differenza di Bitcoin o Ethereum, soggette a fluttuazioni di prezzo improvvise, le stablecoin garantiscono una stabilità che le rende particolarmente adatte ai pagamenti digitali su larga scala. In questo modo, rappresentano un ponte efficace tra la finanza tradizionale e l’agilità delle tecnologie blockchain, favorendo una possibile adozione su larga scala.

Una legge che cambia il panorama delle criptovalute

Il Genius Act, il cui nome completo è Guiding and Establishing National Innovation for U.S. Stablecoins Act of 2025, rappresenta la prima cornice normativa federale pensata esclusivamente per le stablecoin destinate ai pagamenti. Il disegno di legge, promosso dal senatore repubblicano Bill Hagerty, ha ottenuto un ampio consenso anche da parte di esponenti democratici, superando iniziali resistenze legate a sospetti di conflitti d’interesse relativi al presidente Donald Trump.

L’obiettivo della legge è quello di fare degli Stati Uniti il riferimento mondiale nella regolamentazione delle stablecoin, rafforzando nel contempo il ruolo centrale del dollaro nel nuovo ecosistema finanziario digitale. Hagerty ha spiegato che questa norma “rafforzerà la leadership del dollaro, proteggerà i consumatori e stimolerà la domanda per i titoli di stato americani”.

Cosa prevede il Genius Act

Il Genius Act introduce regole severe per assicurare sicurezza e trasparenza. Tutte le stablecoin dovranno essere supportate da riserve reali in dollari, con un rapporto di copertura uno a uno, e sottoposte a audit mensili e comunicazioni regolari sulle riserve. Chi vorrà emetterle dovrà ottenere licenze federali o statali per operare legalmente. Sono inoltre vietate le stablecoin algoritmiche non garantite da riserve tangibili, e sono stabiliti limiti stringenti su come le riserve possono essere gestite per evitare rischi.

Un aspetto innovativo è che le stablecoin regolamentate non saranno più considerate titoli finanziari, riducendo così il controllo della Securities and Exchange Commission e offrendo maggiore certezza legale agli emittenti.

Il ruolo stretegico delle stablecoin nella finanza digitale

Le stablecoin, asset digitali ancorati a valute fiat, si stanno affermando come il collegamento essenziale tra la finanza tradizionale e l’economia digitale basata su blockchain. Con il Genius Act, la loro regolamentazione diventa più chiara, favorendo una diffusione più ampia sia nel settore retail che tra gli investitori istituzionali.

Il Segretario al Tesoro, Scott Bessent, ha rivisto al rialzo le stime sul mercato globale delle stablecoin, che potrebbe raggiungere i 3.700 miliardi di dollari entro il 2030, superando di gran lunga le precedenti previsioni. In questo scenario, gli Stati Uniti puntano a mantenere il dominio nel settore, mentre l’Europa sembra prendere una strada diversa, con la Bce impegnata nello sviluppo dell’euro digitale e nell’attenuazione del ruolo delle stablecoin private.

Amazon, Walmart e il potenziale terremoto nei pagamenti

L’approvazione del Genius Act ha già fatto scattare l’interesse delle grandi aziende. Amazon, Walmart, Meta, Uber, Apple, Airbnb e Google stanno infatti esplorando la possibilità di lanciare proprie stablecoin. Il motivo è semplice: i tradizionali sistemi di pagamento digitale, che si appoggiano a circuiti come Visa e Mastercard, implicano commissioni che, pur basse per singola transazione, diventano enormi quando moltiplicate per milioni di operazioni quotidiane. E questi costi di intermediazione erodono i margini delle aziende e spesso ricadono sui consumatori con prezzi più alti o servizi ridotti. Le stablecoin, invece, permettono di saltare gli intermediari finanziari, riducendo drasticamente le spese e velocizzando i pagamenti.

Secondo il Wall Street Journal, Amazon e Walmart stanno studiando da mesi l’emissione di stablecoin ancorate al dollaro. Un’iniziativa simile, se realizzata, rappresenterebbe una disintermediazione diretta del sistema bancario tradizionale, grazie alla vasta rete di clienti e fornitori di queste multinazionali. Inoltre, l’adozione di stablecoin consentirebbe a queste aziende di costruire un ecosistema di pagamenti globale, sicuro e interoperabile, superando i limiti geografici e bancari tradizionali. Per due colossi che operano su scala mondiale, questa innovazione rappresenta un vantaggio competitivo decisivo, capace di consolidare la loro leadership nel mercato digitale e nel fintech.

Non sorprende, dunque, che anche grandi istituti finanziari come JPMorgan e Bank of America stiano accelerando in questa direzione. JPMorgan, ad esempio, ha registrato il marchio JPMD, legato a una possibile stablecoin da lanciare su Ethereum o su un’altra blockchain pubblica. Una strategia che potrebbe riscrivere gli equilibri del mercato finanziario.

È questa combinazione di risparmio sui costi e innovazione tecnologica che spiega l’interesse crescente delle grandi imprese verso le stablecoin e perché stanno accelerando per entrare in questo nuovo segmento di mercato.

Non solo finanza, anche una mossa geopolitica

Il Genius Act è anche una mossa geopolitica. Dietro questa normativa c’è la volontà di contrastare l’avanzata cinese e la spinta europea sull’euro digitale. Il futuro del denaro digitale è diventato un tema di potere internazionale, e Washington punta a mantenere il suo primato grazie alla tokenizzazione del dollaro.

Non mancano però le polemiche interne. La legge proibisce ai membri del Congresso e ai loro familiari di investire in stablecoin, ma esclude il Presidente degli Stati Uniti da questo divieto, suscitando critiche soprattutto tra i Democratici, in considerazione dei legami noti tra Trump e il mondo delle criptovalute.

Con il Genius Act, gli Stati Uniti non solo si dotano di uno strumento normativo fondamentale per gestire il fenomeno delle stablecoin, ma gettano anche le basi per una nuova infrastruttura finanziaria digitale. Un sistema in cui dollari digitali circoleranno su blockchain pubbliche e private, dove aziende e istituzioni potranno sviluppare nuovi strumenti di pagamento e dove Bitcoin potrà beneficiare di un contesto più stabile e interoperabile.

Le opportunità per banche, imprese, investitori e sviluppatori sono enormi, ma altrettanto lo sono le sfide legate a trasparenza, sicurezza e governance. Per ora, il primo passo è stato compiuto. Ora il provvedimento, è atteso alla Camera dei Rappresentanti.

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