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Bonus trasporti 2022, domande dal 1° settembre, ma le aziende Tpl chiedono modifiche: “Limitarlo agli abbonamenti annuali”

Secondo Agens, Anav e Asstra il bonus rischia di creare forti disservizi per gli utenti e maggiori costi per le aziende

Bonus trasporti 2022, domande dal 1° settembre, ma le aziende Tpl chiedono modifiche: “Limitarlo agli abbonamenti annuali”

Mancano pochi giorni all’entrata in vigore del bonus trasporti 2022 e le imprese del trasporto pubblico locale chiedono di correggere in extremis la misura allo scopo di evitare disservizi ed extra costi per le aziende del settore. 

Il bonus trasporti 2022: come funziona

Il provvedimento prevede un bonus fino a 60 euro per l’acquisto di abbonamenti mensili o annuali del servizio di trasporto pubblico, locale, regionale o ferroviario. Il bonus è rivolto ai cittadini con reddito non superiore ai 35 mila euro. Le richieste per accedere al contributo potranno essere inviate a partire dal 1° settembre tramite la piattaforma dedicata. Una volta ottenuto il buono dovrebbe essere spendibile direttamente alle biglietterie e per un solo abbonamento. 

I dubbi di Agens, Anav e Asstra

Le associazioni Agens, Anav e Asstra, che rappresentano le imprese del trasporto pubblico locale e una componente qualificata dell’intero settore dell’autotrasporto passeggeri, esprimono forti perplessità in relazione alla procedura di gestione del bonus trasporti.

“La misura, pur avendo apprezzabili finalità sociali, rischia di recare forti disservizi per i cittadini utenti e maggiori costi per le aziende esercenti a causa delle modalità applicative prescelte”, scrivono le tre associazioni in una nota, nella quale esprimono perplessità sulla scelta di “comprendere nel beneficio anche gli abbonamenti di breve durata quali i mensili” Una decisione che, a detta loro, “oltre a generare inevitabilmente dei danni alle campagne abbonamenti degli operatori, non innesca particolari effetti positivi sul contenimento dell’uso dell’auto privata”.

Sotto il profilo logistico-operativo, almeno in una prima fase il bonus sarà utilizzabile solo presso le biglietterie fisiche, il che causerà “inevitabili ed inauspicabili assembramenti dovuti da un lato ai tempi necessari per l’emissione dell’abbonamento e il controllo della validità del bonus effettuata dall’operatore di biglietteria e dall’altro in alcuni casi al ridotto numero di biglietterie fisiche, inevitabile conseguenza dell’accelerazione dei processi di digitalizzazione e dematerializzazione dei titoli di viaggio avvenuta durante l’emergenza pandemica. Tale situazione, in cui i sistemi informativi dedicati sono ancora in fase di realizzazione, rischia quindi di generare concretamente disservizi”, sostengono Agenas Agens, Anav e Asstra, che parlano in fine dell indeterminatezza dei tempi di rimborso dei “voucher” alle aziende di trasporto.

Le aziende: “Limitarlo agli abbonamenti annuali” 

“In assenza di certezza sui tempi e sui modi del rimborso, alle imprese del bonus”accettati tale situazione finirebbe infatti per condizionare l’incasso di un flusso finanziario stimabile in 180 milioni, proprio nel terzo quadrimestre dell’anno tradizionalmente sostenuto dai flussi degli abbonamenti principalmente annuali”, fanno sapere.

Per questi motivi le Associazioni, che riconoscono e condividono l’intento della misura, propongono di circoscrivere l’utilizzo del “bonus” all’acquisto del “solo abbonamento annuale, quando presente nella gamma tariffaria d’offerta, e in subordine ai plurimensili e ai mensili” e consigliano di prevedere un meccanismo per il quale l’utente dopo aver acquistato l’abbonamento riceve un rimborso diretto dallo Stato. “In subordine, là dove il soggetto intermediario siano le aziende, occorre creare dei meccanismi anticipatori che riducano al minimo l’impatto finanziario che le aziende dovranno sostenere”, concludono Agens, Anav e Asstra.

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