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Golf, Tiger Woods torna al Masters contro ogni pronostico: vuole risorgere all’Augusta

A poco più di un anno dal terribile incidente d’auto che gli è quasi costato la gamba destra, Tiger Woods torna in campo per giocare il Masters all’Augusta National e pensa di vincerlo

Golf, Tiger Woods torna al Masters contro ogni pronostico: vuole risorgere all’Augusta

L’impensabile potrebbe accadere ancora una volta. Contro ogni pronostico e smentendo tutte le cassandre (tra cui chi scrive questo articolo), Tiger Woods torna in campo per giocare il Masters, all’Augusta National (Georgia) e, perché no, vincere il suo sedicesimo major di golf.

Pensa davvero di poterlo fare? “Si, posso” ha risposto Tiger a chi gli ha fatto la domanda in conferenza stampa prima del torneo.

A poco più di un anno dal terribile incidente d’auto a Los Angeles, nel febbraio 2021, a causa del quale ha rischiato l’amputazione della gamba destra, Woods ha dunque un tee time di partenza alle 10,34 (16,34 in Italia) con Louis Oosthuizen e Joaquin Niemann.

Tiger vuole risorgere all’Augusta, lì dove ha scritto la storia del golf

Giocherà veramente dopo 508 giorni dalla sua ultima gara? E soprattutto, il cinque volte campione Masters, riuscirà a camminare per 36 buche su questo percorso collinare, con i piedi spesso scomodi, tra pendii scivolosi, aghi di pino o bunker in pendenza? E poi, nel caso passasse il taglio (che ridurrà il numero dei partecipanti dopo i primi due giorni), riuscirà a portare a termine le ultime 36 buche?Nonostante le scarpe speciali che potrà indossare, sono interrogativi ai quali, pochi mesi fa, avremmo risposto di no: una gamba che non sarà mai più quella di prima, un tutore per sorreggerla, un uomo che, a quasi 45 anni, ha un fisico molto provato, dopo cinque interventi alla schiena, altri alle ginocchia e altri innumerevoli infortuni che non ricordiamo nemmeno più.

Eppure oggi siamo costretti a ricrederci e a rimangiarci la profezia di un Tiger fuori gioco per sempre. Probabilmente non avevamo fatto i conti con il campione e con la sua volontà incredibile, la stessa che gli ha consentito di vincere il suo 15esimo major proprio ad Augusta, nel 2019, quando molti lo davano già per spacciato. Allora si parlò di miracolo, di resurrezione sportiva come non se ne erano mai viste. E oggi? La scelta del luogo è simbolica, il Masters è sempre stato il major preferito di Tiger. All’Augusta National vinse il 13 aprile 1997 a soli 21 anni e con quel trofeo cambiò per sempre la storia del golf. Fino al 1990, infatti, i giocatori di colore non erano nemmeno ammessi al club, se non come caddie.

Succederà di nuovo? Il golf ha un disperato bisogno del suo eroe, perché nessuno fino ad oggi è riuscito a soppiantare nel cuore dei tifosi “The Big Cat”. Nessuno ha il suo talento, la sua volontà, il suo carisma. Come mostra il bel documentario sulla vita di Tiger, in onda su Sky, Woods era un predestinato, il bambino “universale” di un padre che lo ha cresciuto fin dai primi anni per diventare un campione.

Oggi è sinceramente difficile separare le notizie credibili, dalle speranze, dal business e dallo share televisivo. Se Tiger partirà in gara, come annunciato, mezzo mondo s’incollerà al televisore, mentre se non ci sarà gran parte del pubblico si sveglierà solo con le ultime nove buche del quarto giorno, giusto per vedere chi vince e chi soccombe. Non resta che attendere, sperando che la favola continui.

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Intanto al prestigioso appuntamento sportivo sarà presente anche l’Italia, con due grandi giocatori: Francesco Molinari, 39 anni, vincitore in carriera di un Open Championship e in lizza, con Tiger, per vincere Augusta proprio nel 2019. Guido Migliozzi, 25 anni, al suo debutto in questo major.

Difende il titolo il giapponese Hideki Matsuyama, un po’ acciaccato per via di un infortunio al collo che lo ha costretto a ritirarsi, la scorsa settimana, dal Valero Texas Open.

In lizza ci sono inoltre i migliori giocatori del mondo, tra cui i primi dieci del World Ranking, a partire dal numero uno Scottie Scheffler e a seguire Jon Rahm, Collin Morikawa, Viktor Hovland, Patrick Cantlay, Cameron Smith, Justin Thomas, Dustin Johnson, Rory McIlroy, Xander Schauffele.

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