Condividi

L’amaro Petrus Boonekamp ritorna italiano

L’Amaro del Capo della famiglia Caffo di Vibo Valentia conquista l’olandese Petrus Boonekamp acquistandola da Diageo – Con questa acquisizione il gruppo calabrese punta al 35% del mercato degli amari in Italia

L’amaro Petrus Boonekamp ritorna italiano

Petrus Boonekamp, l’amaro più amaro del mondo conosciuto un tempo per la pubblicità che lo presentava come l'”Amarissimo che fa benissimo” e lanciato sul mercato fin dal 1777, ridiventa italiano.

La famiglia calabrese Caffo, titolare del Vecchio Amaro del Capo, l’ha acquistato dalla multinazionale olandese Diageo. Per l’azienda di Vibo Valentia, che è leader degli amari in Italia con un fatturato di 80 milioni e una quota di mercato del 32%, è la seconda acquisizione di un grande marchio, dopo quella di Borsci.

Per la verità quello di Petrus Boonekamp è un ritorno in Italia perchè a suo tempo era stato lanciato da un’azienda bolognese del settore degli alcolici come la Gio. Buton., poi era passato alla Cinzano e infine acquisito dall’inglese Guiness, poi confluita nell’olandese Diageo.

“Questa acquisizione – ha dichiarato al Sole 24 Ore Sebastiano Caffo, vicepresidente e Ad del gruppo omonimo – è parte di un più ampio progetto di crescita per linee esterne, diversificazione e internazionalizzazione del nostro gruppo. Essendo noi leader in Italia negli amari, abbiamo subito intuito le potenzialità di Petrus Boonekamp, apprezzato dai consumatori che scelgono i cosiddetti amarissimi e non è quindi in concorrenza diretta con Vecchio Amaro del Capo, il nostro brand principale. Con questa nuova acquisizione puntiamo a raggiungere i 100 milioni di fatturato tra crescita organica ed esterna e a una quota sul mercato italiano degli amari del 35%”

Il rilancio di Petrus partirà dai mercati esteri e in particolare da quelli del Nord Europa come l’Olanda, la Germania, il Belgio e il Lussemburgo.

Commenta