Condividi

Bip si rinnova e lancia progetti digitali su Milano

Tra le sfide della multinazionale della consulenza anche un piano di educazione digitale per il capoluogo lombardo.

Bip si rinnova e lancia progetti digitali su Milano

Bip si rinnova e rilancia. La multinazionale della consulenza, nata in Italia nel 2003 e che impiega 2.600 persone in tutto il mondo, lancia una nuova brand identity e svela che nei prossimi mesi concentrerà gran parte delle sue strategie sulla città di Milano, con ambiziosi progetti soprattutto sul digitale, che prenderanno il via in occasione della Milano Digital Week 2020.

La presentazione della nuova Bip, che al vertice ha il presidente Nino Lo Bianco e il doppio amministratore delegato Carlo Capè e Fabio Troiani, è avvenuta proprio a Milano, nella cornice di Palazzo Reale, dove è stato spiegato che il progetto di rebranding del gruppo non è quindi solo un cambio di immagine, ma rientra nel più ampio piano di crescita della multinazionale, che sin dalla sua fondazione ha senza dubbio vissuto un’importante evoluzione ed è ora pronta ad aprirsi ad una nuova fase, quella che la vede posizionarsi come eccellenza italiana nel mondo, attraverso l’espansione internazionale e tramite acquisizioni.

Here to dare” è il nuovo slogan di Bip, che da oggi “osa” perché guarda al futuro, con le sue soluzioni innovative ai problemi tradizionali, offrendo ai propri clienti un approccio etico, ma allo stesso tempo disruptive. I vertici di Bip prevedono infatti un posizionamento all’estero che crescerà del 40% nei prossimi tre anni, con l’acquisizione di una leadership in Europa e in America Latina e un successivo sbarco in Nordamerica.

L’offerta di Bip si concentra soprattutto nelle discipline dell’Innovation consulting, Data managementDesign thinkingIndustria 4.0Cyber security. Tra i progetti principali spicca la nascita di “Alleanza per #milanodigitale”, patrocinato dal Comune di Milano. Un progetto disegnato con il Comune di Milano e per i cittadini milanesi, e non solo.

Si tratta, spiega una nota della società, di una collaborazione volta all’attivazione di progetti educativi per la cittadinanza, con l’obiettivo di ridurre il digital divide, ossia le barriere all’utilizzo di strumenti digitali, e per far sì che le nuove tecnologie e i servizi ad esse connessi costituiscano realmente un fattore di sviluppo sociale. Il progetto “Alleanza per #milanodigitale” si propone di formare in un primo momento oltre 6.000 cittadini, fornendo a tutti (senza limiti di preparazione o di età), tra le altre cose, le competenze per beneficiare al meglio dei servizi digitali della Pubblica Amministrazione.

Bip metterà dunque a disposizione dell’amministrazione comunale, e di conseguenza di tutta la cittadinanza, know-how e tecnologia in un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato. 200 dipendenti, infatti, saranno a disposizione dei discenti, tenendo lezioni in aula e supportandoli in tutto il percorso di formazione, agevolato anche da una piattaforma di e-learning.

“È molto più di un cambio di immagine – ha ammesso il presidente Nino Lo Bianco, recentemente premiato con l’attestato di civica benemerenza nell’ambito dell’Ambrogino d’oro 2019 -, si tratta di un’evoluzione della nostra identità. Siamo partiti nel 2003 come la prima società di consulenza italiana e oggi siamo presenti in 12 nazioni con un organico di oltre 2600 risorse, tra i leader europei nella digital transformation. Quest’installazione è un messaggio alla cittadinanza: Bip è un partner affidabile nel business, a livello internazionale, così come lo è nei confronti delle comunità più prossime”.

“Oggi – ha detto Carlo Capé, Amministratore Delegato – per il nostro Gruppo si apre una nuova fase. Il nuovo brand rappresenta la nostra identità, quella di una società che guarda al futuro e che è pronta al cambiamento, a nuove sfide e a consolidare la propria immagine a livello globale, per puntare ad essere tra le prime 25 società a livello mondiale”. “Auspichiamo – ha aggiunto Fabio Troiani, Amministratore Delegato – che il digitale sia finalmente vissuto come un moltiplicatore di cultura, non un dividente. Bip porta quotidianamente ispirazione e visione nei contesti più complessi, ma è anche in grado di rispondere concretamente alle esigenze del territorio”.

Commenta