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Mps, domani il Cda sulla richiesta della Fondazione Mps per il rinvio dell’aumento

Domani convocato il board della banca con all’ordine del giorno la richiesta della Fondazione Mps per un rinvio dell’aumento al secondo trimestre 2014 – Senza rinvio, l’Ente non voterà a favore dell’aumento nell’assise di fine dicembre

Mps, domani il Cda sulla richiesta della Fondazione Mps per il rinvio dell’aumento

È atteso un Cda di fuoco domani a Siena. Il consiglio del Monte dei Paschi di Siena si riunisce per valutare la richiesta della Fondazione per un aumento di capitale dal secondo trimestre 2014, contro la decisione varata dal board lo scorso novembre per una ricapitalizzazione entro il primo trimestre. L’assise fissata per fine dicembre potrebbe così trovarsi a dover votare due proposte. L’obiettivo della nuova presidente della Fondazione Antonella Mansi è avere più tempo per poter vendere azioni della banca a un valore ragionevole e poter così ripianare il debito. Senza il rinvio, l’Ente non voterà a favore nell’assemblea dei soci. Il rinvio suonerebbe però come una sfiducia ai vertici e nei giorni scorsi si sono rincorse le ipotesi di una possibile dimissione del ticket Profumo-Viola se si fosse concretizzato uno scenario di questo tipo. Un portavoce della banca ha però affermato che  presidente e ad “lavoreranno come sempre nell’interesse della banca e del suo rafforzamento patrimoniale”.

Nel frattempo l’associazione di piccoli azionisti aderente al Conapa Azione Mps ha invitato il Cda di Monte dei Paschi di Siena di domani a valutare la propria proposta sulla ricapitalizzazione. L’associazione “fa appello alla disponibilità della Fondazione a valutare tale soluzione come una positiva opportunità di sintesi fra le proprie esigenze e quelle dei Piccoli Azionisti, nel comune interesse di tutelare e valorizzare il patrimonio della banca; una prima tranche di aumento nel primo trimestre 2014 infatti consentirebbe agli attuali azionisti una più agevole sottoscrizione della quota di competenza, alleggerendo il mercato dei diritti di opzione e l’onere del consorzio di garanzia”. Un fallimento dell’aumento aprirebbe scenari di nazionalizzazione. Il mercato non deve infatti attendersi un cavaliere bianco. Oggi il ceo di Intesa Sanpaolo, a lungo indicata dalle ipotesi come una possibile acquirente di Mps, ha dichiarato che non interverrà in alcun modo a supporto di Mps.

Nel frattempo a Firenze si è svolta la prima udienza stamani davanti al tribunale per la causa di risarcimento promossa da Banca Mps contro la banca d’affari giapponese Nomura, l’ex presidente Giuseppe Mussari e l’ex dg Antonio Vigni. Il giudice Ludovico Delle Vergini ha rimesso al presidente della terza sezione civile del tribunale la decisione su una eventuale riunione di questa causa con altre analoghe che Banca Mps e Fondazione Mps hanno avviato sempre a Firenze sia contro Nomura, Mussari e Vigni, sia contro Deutsche Bank.

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