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Volkswagen, dieselgate: multa di 76 milioni in Australia

Si tratta della multa più alta mai comminata in Australia per la violazione dei diritti dei consumatori – Vw si era appellata contro una sentenza del 2019, ma la Corte Suprema ha confermato la sanzione

Volkswagen, dieselgate: multa di 76 milioni in Australia

A sei anni dall’esplosione dello scandalo dieselgate, Volkswagen continua a pagare (caro) il prezzo dei suoi errori. Il colosso automobilistico tedesco dovrà infatti pagare una multa pari a 125 milioni di dollari australiani, circa 76 milioni di euro, per aver manipolato i dati sulle emissioni dei suoi veicoli diesel in Australia. Si tratta della sanzione più alta mai comminata nel Paese ad un’azienda per aver violato i diritti dei consumatori.

La decisione arriva direttamente dalla Corte Suprema australiana, che ha respinto l’appello presentato da Volkswagen contro una sentenza emanata due anni fa dal Tribunale Federale che stabiliva di incrementare del 50% l’importo della sanzione. Secondo i giudici, la società avrebbe dovuto fornire informazioni corrette sulle emissioni alle autorità del Paese, nel momento in cui chiedeva l’approvazione per la vendita di 57mila veicoli diesel tra il 2011 e il 2015. Se avesse comunicato i dati reali, continuano i giudici, il via libera alla commercializzazione non sarebbe mai arrivato. 

Ricordiamo che Volkswagen, per lo stesso motivo, ha già patteggiato una multa pari a 59,7 milioni di dollari negli Usa. Lo scandalo partì proprio da lì, quando l’Epa, l’agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente, comunicò che l’azienda tedesca aveva illegalmente installato sulle sue vetture un software di manipolazione progettato per aggirare le normative ambientali sulle emissioni. 

Lo scorso 28 settembre, la Commissione europea, insieme alle autorità nazionali garanti dei consumatori, ha invitato il gruppo Volkswagen a risarcire tutti i clienti – non solo quelli tedeschi – per i danni procurati dallo scandalo. “Il dieselgate è esploso sei anni fa”, ha sottolineato il commissario alla Giustizia, Didier Reynders. “Finora, non tutti i consumatori sono stati risarciti. Ci sono state sentenze di tribunale che hanno dimostrato il trattamento iniquo dei consumatori da parte della Volkswagen, eppure la casa automobilistica non è disposta a trovare soluzioni adeguate per gli automobilisti interessati. Come ho scritto alla società l’anno scorso, non solo i tedeschi, ma tutti i consumatori devono essere risarciti”.

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