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Renault svaluta la quota in Nissan: perdita da 9,5 miliardi ma nessun impatto su cassa e dividendi

Renault cambia metodo contabile sulla quota Nissan: perdita di 9,5 miliardi nel 2025, ma nessun effetto su cassa e dividendi. L’alleanza resta solida

Renault svaluta la quota in Nissan: perdita da 9,5 miliardi ma nessun impatto su cassa e dividendi

Renault cambia il modo di registrare in bilancio la sua storica partecipazione in Nissan e il risultato è un buco da 9,5 miliardi di euro nel primo semestre 2025. Un rosso che azzera di fatto gli utili annuali, ma che, come sottolinea la stessa casa francese, non incide né sulla liquidità né sui dividendi agli azionisti.

Il cambiamento, annunciato ufficialmente il 1° luglio, riguarda il passaggio dal metodo del patrimonio netto a una valutazione al fair value: da ora in poi, la quota in Nissan (quasi il 36%) sarà contabilizzata in base alla quotazione di mercato delle azioni del partner giapponese. La data di riferimento è il 30 giugno 2025, quando il titolo Nissan valeva 350 yen e il cambio euro/yen era a 1:169.

Perdita stimata di 9,5 miliardi di euro

La perdita stimata, pari appunto a 9,5 miliardi di euro, riflette la differenza tra il precedente valore di bilancio e il valore di mercato aggiornato, comprensiva anche del riciclo delle riserve di conversione e delle coperture di investimento netto legate alla partecipazione. L’impatto verrà iscritto nel conto economico sotto la voce “altri proventi e oneri di gestione”.

Importante precisare che si tratta di una svalutazione esclusivamente contabile, senza effetto sulla cassa del gruppo e senza conseguenze sui dividendi distribuiti. Anzi, dal punto di vista tecnico, il nuovo criterio consentirà in futuro di contabilizzare le variazioni di valore direttamente nel patrimonio netto, isolando l’utile netto dalle oscillazioni del mercato.

Un’alleanza che cambia forma, non sostanza

Il cambio di metodo riflette una modifica nei rapporti tra i due gruppi. Renault detiene ancora il 35,7% di Nissan (il 17,05% direttamente, il resto tramite un trust) ma negli ultimi anni ha avviato una progressiva riduzione della quota, complice anche la forte crisi della casa giapponese. La ristrutturazione dell’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi, formalizzata nel 2023, ha trasformato una partnership basata su partecipazioni incrociate in una collaborazione più flessibile e pragmatica.

La revisione contabile, dunque, non è una rottura, ma una mossa per allineare la governance alla nuova realtà industriale. I progetti congiunti restano in piedi, dall’elettrico alla guida autonoma, le due case continueranno a sviluppare tecnologie in comune, con un approccio dichiaratamente “business-oriented”.

Un passaggio strategico in piena transizione

L’annuncio arriva in un momento cruciale per Renault. Il 15 luglio lascerà l’incarico l’amministratore delegato Luca de Meo, destinato a Kering, mentre il gruppo è impegnato nella transizione verso una mobilità elettrica e digitale. Il primo semestre si chiuderà con un profondo rosso, ma la scelta di valutare al fair value rappresenta, nelle intenzioni della casa francese, un atto di trasparenza e un passo verso un bilancio più aderente alla realtà del mercato.

Accettare la logica del fair value, per Renault, significa abbracciare una gestione più moderna, meno legata a vincoli azionari rigidi e più in sintonia con un’industria in rapida trasformazione. La sostanza della partnership con Nissan, però, resta. Non più basata sul controllo, ma sulla capacità di generare valore condiviso.

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