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Israele occuperà Gaza city: ok a proposta di Netanyahu. Residenti evacuati entro il 7 ottobre ma l’esercito è contrario

Israele occuperà Gaza city: via libera al piano di Netanyahu. Dopo una riunione fiume del gabinetto di sicurezza, approvata la proposta del primo ministro. Ok anche a un elenco di cinque condizioni per la fine della guerra. Nbc: urla di Trump contro Netanyahu su carestia a Gaza

Israele occuperà Gaza city: ok a proposta di Netanyahu. Residenti evacuati entro il 7 ottobre ma l’esercito è contrario

Il gabinetto di sicurezza ha approvato dopo dieci ore di discussione la proposta del primo ministro Benyamin Netanyahu di conquistare Gaza city. L’obiettivo è evacuare il milione di residenti nell’area verso i campi profughi centrali e altre aree entro il 7 ottobre 2025, secondo anniversario del massacro di Hamas nel sud di Israele. Contrario fino all’ultimo l’esercito: “Sarà tutto estremamente complesso – ha detto il capo di Stato maggiore – non esiste un risposta umanitaria per il milione di persone che sposteremo”.

Israele occuperà Gaza city: ecco i cinque princìpi di Netanyahu

La fine della guerra sarà legata alla realizzazione di cinque “princìpi”: smantellamento dell’arsenale di Hamas, ritorno di tutti gli ostaggi, smilitarizzazione della Striscia e controllo della sicurezza da parte di Israele, istituzione di un’amministrazione civile alternativa che non sia né Hamas né l’Autorità Palestinese. La replica: “Chiunque voglia governare Gaza – avverte Hamas – sarà considerato un forza occupante”.

Dopo la decisione del gabinetto di sicurezza, un alto funzionario israeliano ha sottolineato che “l’operazione che l’Idf preparerà riguarda solo Gaza City: l’obiettivo è evacuare tutti i residenti della città verso i campi profughi centrali e altre aree, verrà imposto un assedio ai terroristi rimasti nella zona e nel frattempo l’esercito manovrerà dentro la città”. Lo riferisce Channel 12, aggiungendo che il premier e il ministro della Difesa Israel Katz sono stati autorizzati ad approvare il piano operativo definitivo dell’Idf.

Israele occuperà Gaza city: contrario l’esercito

La maggioranza assoluta dei ministri del gabinetto israeliano ha ritenuto che “il piano alternativo presentato non avrebbe portato né alla sconfitta di Hamas, né al ritorno degli ostaggi”. Così in una dichiarazione l’ufficio del premier Netanyahu dopo la decisione del gabinetto di sicurezza di dare il via libera alla conquista di Gaza city. Il riferimento dovrebbe essere legato alla proposta presentata dal Capo di Stato Maggiore delle Idf, Eyal Zamir, che aveva espresso la sua opposizione all’occupazione della Striscia di Gaza. Nella dichiarazione dell’ufficio del premier israeliano si evidenzia, quindi, che l’operazione riguarderà Gaza City dove attualmente risiedono circa 800mila abitanti.

Sempre Channel 12 riferisce che Zamir, durante la riunione di gabinetto, abbia espresso contrarietà al piano presentato dal primo ministro con queste parole: “Non esiste una risposta umanitaria per il milione di persone che sposteremo a Gaza. Sarà tutto estremamente complesso. Propongo di rimuovere l’obiettivo del ritorno degli ostaggi tra gli obiettivi della guerra”.

Israele occuperà Hamas: tattica negoziale?

Attualmente si stima che Israele controlli circa il 75% del territorio, martoriato da mesi di operazioni militari, dove vivono circa due milioni di palestinesi. Nei giorni scorsi in un’intervista a Fox News Netanyahu parlava dell’ “intenzione” di prendere il controllo della Striscia di Gaza. “Intendiamo farlo per garantire la nostra sicurezza, rimuovere Hamas da lì”, diceva, confermando l’intenzione di passare poi il controllo della Striscia a “un governo civile, non Hamas o altri gruppi che vogliono la distruzione di Israele”. “Questo è quello che vogliamo fare – aggiungeva – Liberarci e liberare la popolazione di Gaza dal terribile terrore di Hamas”.

La notizia del via libera al piano arriva dopo che mesi di negoziati indiretti tra Israele e Hamas per un nuovo cessate il fuoco e il rilascio di altri ostaggi non hanno portato a risultati concreti. Hamas “non vuole un accordo”, ha detto domenica il premier israeliano. Alcuni media hanno ipotizzato l’ultimo annuncio di un allargamento delle operazioni militari potesse essere una tattica negoziale per intensificare le pressioni su Hamas. Una strategia a cui hanno accennato politici israeliani. E N12 ha riferito del pressing di mediatori di Egitto e Qatar su Hamas affinché torni al tavolo delle trattative.

Nbc: urla di Trump contro Netanyahu su carestia a Gaza

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in una recente telefonata con Netanyahu avrebbe urlato contro il premier israeliano in seguito ai suoi tentativi di smentire la carestia in corso a Gaza, dove sempre più persone stanno morendo di fame. Lo riferiscono alla Nbc fonti ben informate. La conversazione, fa sapere l’emittente Usa, è avvenuta il 28 luglio dopo che Netanyahu aveva dichiarato che non c’è alcuna emergenza alimentare in corso nel territorio palestinese. Il giorno successivo Trump aveva contraddetto pubblicamente il premier israeliano e affermato che a Gaza c’era “vera inedia” che “non si poteva inscenare”.

Subito dopo, prosegue Nbc, Trump avrebbe telefonato a Netanyahu, il quale avrebbe ribadito la sua versione secondo la quale le immagini, apparse sui media, di bambini palestinesi in evidente stato di malnutrizione sarebbero propaganda di Hamas. A questo punto Trump avrebbe interrotto Netanyahu e avrebbe iniziato a gridare, replicando che il suo staff gli aveva confermato i numerosi decessi per fame nella Striscia, soprattutto tra i più piccoli. Le fonti hanno descritto la conversazione “sullo stato degli aiuti umanitari” come “diretta e per lo più a senso unico”, ovvero monopolizzata da Trump.

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