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Dossieraggio, Melillo in Antimafia sulla lista di politici e vip spiati: “Le azioni di Striano non sono individuali”

Politici e vip spiati, il procuratore Antimafia Melillo audito: “La gravità dei fatti in corso di accertamento è estrema”. Poi sottolinea la “straordinaria debolezza delle reti informatiche” e ribadisce: “L’uso delle Sos deve essere rigoroso”

Dossieraggio, Melillo in Antimafia sulla lista di politici e vip spiati: “Le azioni di Striano non sono individuali”

Le condotte di Pasquale Striano, tenente della Guardia di Finanza? “Mi paiono difficilmente compatibili con la logica della deviazione individuale. Credo ci siano molti elementi che confliggano con l’idea di un’azione concepita e organizzata da un singolo ufficiale ipoteticamente infedele. Uno dei punti centrali della procura di Perugia sarà comprendere la figura e il sistema di relazioni di Striano”. Ha parlato così, oggi, il procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo in commissione Antimafia. Sia Melillo sia il procuratori di Perugia, Raffaele Cantone, infatti, hanno chiesto di essere sentiti dal Comitato di presidenza del Csm, dal presidente della commissione Antimafia e da quello del Copasir nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto “dossieraggio” che ha scoperchiato almeno 800 accessi abusivi a banche dati pubbliche per raccogliere informazioni su personaggi politici ma anche su “normali cittadini”. Proprio il fatto che il procuratore di Perugia e il procuratore nazionale Antimafia abbiano chiesto di essere ascoltati – soprattutto dal Copasir, dove saranno auditi giovedì – ha fatto scattare l’allerta tra i parlamentari, soprattutto di maggioranza.

Dossieraggio, le parole di Melillo in Antimafia

È “una mia personale valutazione. Ma – aggiunge – ho una discreta esperienza anche come vittima di autentici dossieraggi abusivi come quelli ritrovati negli archivi paralleli della sede Sismi affidati a Pio Pompa nel 2006”. E ancora: “La gravità dei fatti in corso di accertamento è estrema. Risultano accessi abusivi alle Sos”, le Segnalazioni di operazioni sospette, “avvenuti anche nelle scorse settimane”. Quindi, dice ancora in audizione, “per mani diverse da quelle attribuite oggi” dai magistrati. Melillo spiega quindi che la richiesta di essere audito nasce da uno “spirito di sincera collaborazione” tra le istituzioni e anche per spegnere “le polemiche scomposte fatte per incrinare l’immagine dell’Antimafia e della Banca d’Italia”.

Melillo: “Straordinaria debolezza reti informatiche”

“Va sottolineata la straordinaria debolezza delle nostre reti informatiche, soprattutto dell’amministrazione della giustizia. E questo non solo davanti agli attacchi – interni o esterni – a dati riservati ma per la oggettiva sproporzione tra la dimensione digitale della criminalità e del terrorismo e le capacità di contrasto del nostro sistema di law enforcement. Già oggi, anzi da tempo, ritengo impossibile indagare efficacemente contro mafie e terrorismo senza governare adeguatamente la dimensione cibernetica”, ha detto ancora Melillo.

“Nel giugno 2022, quando ho assunto anche direttamente la responsabilità delle risorse tecnologiche, dei flussi e della sicurezza dell’ufficio, chiesi all’Ispettorato generale del ministero della Giustizia una ispezione sullo stato dell’informatizzazione e degli applicativi in uso alla Dna: ne emersero un quadro di preoccupante vulnerabilità e tutta una serie di criticità di tipo organizzativo, strutturale e di sicurezza, unite a una generale obsolescenza dei software che esponevano ad attacchi le postazioni dei singoli magistrati, me compreso. Il fatto che avrebbero potuto esserci attacchi – ha concluso il procuratore – non significa che tali attacchi ci siano stati, anzi possiamo escludere che ci siano stati ma questo non può tranquillizzarci”.

Dossieraggio, Melillo: “Uso delle Sos deve essere rigoroso”

“Le Sos sono strumenti essenziali contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo. Ed inoltre sono uno strumento fondamentale anche per l’esercizio delle funzioni di impulso e coordinamento investigativo del mio ufficio. Le Sos sono strumenti delicatissimi, contengono dati, notizie e informazioni in grado di profilare chiunque e di rivelare la natura delle nostre relazioni personali e sociali: da questo deriva che l’uso delle Sos deve essere circondato dal massimo rigore delle procedure di accesso e di controllo successivo e deve avvenire nei limiti e all’esclusivo fine dell’attribuzione di ciascuna istituzione coinvolta”, ha dunque sottolineato Melillo.

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