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Mutui subprime: perché il fallimento di un’azienda Usa di auto usate fa paura a JP Morgan, Fifth Third e Barclays

La Tricolor di Dallas vende auto usate e finanzia mutui subprime: si rivolge soprattutto a immigrati clandestini nel sud-ovest degli Stati Uniti. Dopo la stretta di Trump l’attività si è fatta più rischiosa. Le ripercussioni sui finanziatori di Tricolor

Mutui subprime: perché il fallimento di un’azienda Usa di auto usate fa paura a JP Morgan, Fifth Third e Barclays

Ci sono parole che nell’immaginario collettivo finanziario incutono ancora paura dopo decenni. Tra queste ci sono le parole “mutui subprime”, “fallimenti”, con le inevitabili ricadute sulle banche finanziatrici.

È il caso di Tricolor Holdings, un’azienda Usa di vendita di auto usate e finanziatrice di mutui subprime, che si rivolge soprattutto a immigrati clandestini nel sud-ovest degli Stati Uniti e che ieri ha presentato istanza di fallimento. La procura statunitense sta inoltre indagando su accuse di frode da parte dell’azienda. Ma a pagarne le conseguenze con potenziali perdite per centinaia di milioni di dollari saranno ora JP Morgan Chase & Co., Fifth Third Bancorp e Barclays Plc, le maggiori banche finanziatrici.

Attività rischiosa dopo le restrizioni di Trump all’immigrazione

Tricolor, con sede a Dallas, ha depositato ieri la documentazione relativa al suo fallimento, senza fornire motivazioni. Segnali di difficoltà erano emersi però il giorno prima, quando l’istituto di credito regionale Fifth Third Bancorp aveva dichiarato di aver scoperto una presunta frode ai danni di uno dei suoi clienti. Persone a conoscenza della questione hanno riferito a Bloomberg che il cliente era Tricolor e che anche JP Morgan Chase & Co. e Barclays Plc si stavano preparando a perdite sui prestiti legati alla società.

L’attività di prestiti agli immigrati clandestini è diventata decisamente più rischiosa all’inizio di quest’anno nel contesto della stretta sull’immigrazione del presidente Donald Trump. Tricolor nell’istanza di fallimento ha indicato comprese tra 1 e 10 miliardi di dollari e attività nella stessa fascia. La documentazione elencava almeno 25.000 creditori. Nei giorni scorsi l’istituto di credito avrebbe messo in congedo, almeno temporaneamente, la maggior parte del suo personale in Texas, Arizona e California.

Prestiti confezionati in Abs

Secondo un rapporto di marzo dell’agenzia di rating Kroll Bond, Tricolor aveva erogato prestiti auto per un valore di oltre 1 miliardo di dollari l’anno scorso. Secondo il sito web dell’azienda, i potenziali mutuatari potevano richiedere un finanziamento a Tricolor anche senza un codice fiscale o una storia creditizia. Come molti istituti di credito non bancari, Tricolor ha rifinanziato i prestiti erogati confezionandoli in titoli garantiti da attività (Abs) che ha poi venduto agli investitori obbligazionari. Secondo i dati raccolti da Bloomberg, Tricolor ha venduto titoli di questo tipo per un valore di quasi 2 miliardi di dollari dal 2022, molti dei quali sono ancora in circolazione. La sua vendita più recente è stata un’obbligazione da 217 milioni di dollari a giugno.

JP Morgan, Barclays e Fifth Third erano i cosiddetti finanziatori di Tricolor, offrendo di fatto linee di credito a breve termine per finanziare i prestiti della società finché non fosse stata in grado di vendere obbligazioni garantite da tali prestiti, secondo fonti a conoscenza della questione. In particolare Fifth Third, con sede a Cincinnati, ha dichiarato nei documenti depositati di aver effettuato una svalutazione dall’85% al ​​100% su un prestito di 200 milioni di dollari concesso a una società non identificata. L’amministratore delegato Tim Spence, intervenendo ieri a una conferenza, ha definito la perdita un incidente “una tantum”, ma ha affermato che la banca si aspettava “un discreto numero di contenziosi legali”.

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