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NewPrinces verso la quotazione alla Borsa di Londra da 700 milioni di sterline: un’onda di nuove Ipo in arrivo?

Secondo il Sunday Times, NewPrinces Group (ex Newlat Food) punta a debuttare entro l’autunno alla Borsa di Londra con una valutazione intorno ai 700 milioni di sterline

NewPrinces verso la quotazione alla Borsa di Londra da 700 milioni di sterline: un’onda di nuove Ipo in arrivo?

Dal carrello della spesa al listino di Londra il passo può essere sorprendentemente breve. NewPrinces Group, ex Newlat Food e oggi controllata dalla famiglia Mastrolia, si prepara al suo debutto sulla London Stock Exchange.

Il gruppo agroalimentare italiano, già quotato a Piazza Affari, è balzato agli onori delle cronache nelle ultime settimane per l’acquisto a sorpresa di Carrefour Italia. Secondo il Sunday Times, l’azienda starebbe sondando gli investitori per un’Ipo prevista in autunno, con una valutazione stimata di almeno 700 milioni di sterline. Con sede a Reggio Emilia, NewPrinces controlla Centrale del Latte d’Italia e possiede in Italia marchi storici come Polenghi, Delverde e Plasmon. In Gran Bretagna è invece nota per brand di largo consumo come Princes Tuna, Crisp ’n Dry e Napolina.

L’operazione potrebbe anche segnare la riapertura del mercato londinese a nuove quotazioni, in un momento in cui diverse società stanno valutando di seguire la stessa strada.

New Princes pronta a dare il via a una raffica di Ipo a Londra?

Il possibile sbarco di NewPrinces a Londra avviene in un contesto di fermento per il mercato dei capitali britannico. Shawbrook, banca di proprietà dei fondi BC Partners e Pollen Street, punta a una quotazione nella seconda metà dell’anno con una valutazione fino a 2 miliardi di sterline, secondo il Financial Times.

Nel frattempo, la fintech Zilch, concorrente di Klarna, resta fiduciosa nei piani di una quotazione londinese. Intervenendo a un summit di Innovate Finance nell’ottobre 2024, l’amministratore delegato Philip Belamant ha dichiarato: “Siamo un’azienda britannica. Siamo nati qui, la sede è qui, raddoppieremo il numero di dipendenti – stiamo assumendo più di 400 persone nei prossimi diciotto mesi nel Regno Unito – e oggi la nostra base clienti è qui. Quindi pensiamo che sarebbe fantastico per le aziende quotarsi qui. Crediamo sia la cosa giusta da fare.”

All’inizio dell’anno, la fintech Monzo è stata al centro di intense voci di mercato su un’Ipo, dopo che Sky News ha riferito che la banca era vicina a ingaggiare investitori e banche d’affari per guidare una quotazione pubblica da oltre 6 miliardi di sterline. Tuttavia, il board e l’amministratore delegato Ts Anil sarebbero divisi sul fatto di procedere con una quotazione a Londra o guardare oltreoceano verso Wall Street.

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