Tutto limpido come l’olio. I mercati sono sconcertati per i nuovi, confusi messaggi del presidente Trump sui dazi. A quanto pare, la nuova scadenza per gli Stati Uniti entro la quale verranno imposti dazi doganali più elevati ad alcuni Paesi è il 1°agosto, ma non per tutti. Dipenderà se ci saranno accordi. Nella nebbia totale gli investitori si muovono con circospezione: i future di Wall Street sono in calo di circa lo 0,4%, le borse asiatiche sono per lo più deboli, mentre i rendimenti dei titoli del Tesoro sono scesi di un punto base e il dollaro è rimasto vicino ai minimi di quattro anni. I prezzi del petrolio sono crollati perché l’Opec+ ha aperto i rubinetti delle forniture più del previsto. Le borse europee sono viste aprire piatte con un occhio al risiko bancario.
Dazi: Tutto limpido come l’olio
A quanto pare, il 1° agosto è ora la scadenza per gli Stati Uniti entro la quale verranno imposti dazi doganali più elevati ad alcuni Paesi, sempre che non vengano stipulati o non siano in corso accordi commerciali. Non è ancora chiaro quali Paesi siano inclusi, né quali accordi. ” Il presidente Trump invierà lettere ad alcuni dei nostri partner commerciali per dire che, se non si procede con i dovuti cambiamenti, il 1° agosto torneranno ai livelli tariffari del 2 aprile”, ha detto il segretario al Tesoro Bessent alla CNN.
Richiesto di chiarimenti, il Segretario al Commercio Howard Lutnick ha detto ai giornalisti che i dazi più elevati sarebbero entrati in vigore il 1° agosto, ma che Trump stava “definendo le tariffe e gli accordi in questo momento”. In un post sul suo sito web Truth Social, Trump ha affermato in seguito che gli Stati Uniti avrebbero iniziato a consegnare le lettere tariffarie a partire dalle 12:00 ET (le 18 in Italia) di lunedì.
In un altro post, ha lanciato una politica tariffaria completamente nuova, chiedendo che ai paesi “che si allineano alle politiche antiamericane” delle nazioni in via di sviluppo dei Brics venga applicata una tariffa aggiuntiva del 10%, senza alcuna eccezione.
Ieri Bessent aveva annunciato al programma “State of the Union” della CNN che nei prossimi giorni sarebbero stati annunciati diversi importanti accordi commerciali, aggiungendo che i colloqui con l’Unione Europea avevano compiuto buoni progressi. Trump invierà inoltre lettere a 100 Paesi più piccoli con cui gli Stati Uniti non intrattengono molti scambi commerciali, per informarli delle tariffe doganali più elevate, ha aggiunto. “Il presidente Trump invierà lettere ad alcuni dei nostri partner commerciali per dire che, se non si procede con i dovuti cambiamenti, il 1° agosto torneranno ai livelli tariffari del 2 aprile “, ha affermato Bessent. “Quindi penso che vedremo molti accordi molto rapidamente.”
Bessent ha aggiunto che Trump si è concentrata su 18 importanti partner commerciali, che rappresentano il 95% del deficit commerciale degli Stati Uniti. Ha tuttavia aggiunto che ci sono state “molte esitazioni” tra i paesi nella finalizzazione degli accordi commerciali. Ora non è più chiaro se la scadenza originale del 9 luglio sia rilevante, né per chi. India e Stati Uniti, ad esempio, potrebbero raggiungere un mini-accordo oggi o domani, ma poi riprendere i colloqui dopo il 9 luglio.
Trump ha aggiunto confusione affermando che alcuni dazi potrebbero raggiungere il 60% o il 70%, addirittura superiori al 50% imposto alla Cina.
Musk fonda un nuovo partito anti-Trump. Il titolo Tesla crolla
La disputa tra il presidente repubblicano Donald Trump e il suo principale finanziatore della campagna elettorale, Elon Musk, ha preso un’altra piega aspra sabato, quando il miliardario del settore spaziale e automobilistico ha annunciato la formazione di un nuovo partito politico, affermando che la “grande e bellissima” proposta di legge fiscale di Trump avrebbe portato l’America alla bancarotta.
Un giorno dopo aver chiesto ai suoi follower sulla sua piattaforma X se fosse necessario creare un nuovo partito politico negli Stati Uniti, Musk ha dichiarato in un post di sabato: “Oggi, l’America Party è nato per restituirvi la libertà”.L’annuncio di Musk arriva dopo che venerdì Trump ha firmato il suo “grande e bellissimo” disegno di legge per la riduzione delle tasse e la spesa , a cui Musk si è fortemente opposto.
Musk, divenuto l’uomo più ricco del mondo grazie alla sua casa automobilistica Tesla e alla sua società di satelliti SpaceX, ha speso centinaia di milioni per la rielezione di Trump e ha guidato il Dipartimento per l’efficienza governativa dall’inizio del secondo mandato del presidente, con l’obiettivo di tagliare la spesa pubblica.All’inizio di questa settimana, Trump ha minacciato di tagliare i miliardi di dollari in sussidi che le aziende di Musk ricevono dal governo federale.
Il titolo è salito alle stelle dopo la rielezione di Trump a novembre e ha toccato un massimo di oltre 488 dollari a dicembre, prima di perdere più della metà del suo valore ad aprile e chiudere la scorsa settimana a 315,35 dollari. Nel pre-market stamane quota 298,40 dollari, in calo del 5,37%.
Borse asiatiche in calo. Crolla il petrolio
Il Nikkei giapponese ha perso lo 0,5%. Continuano serrate le trattative commerciali fra gli Stati Uniti e il Giappone: il capo negoziatore di Tokyo ha avuto almeno due telefonate con il ministro del commercio americano Howard Lutnick, di cui una di un’ora sabato. I salari reali dei lavoratori giapponesi sono scesi del 2,9% rispetto a un anno prima, il consenso degli economisti prevedeva un calo dell’1,7%. L’inflazione che corre più forte dei salari nominali rappresenta un problema per il governo del primo ministro Shigeru Ishiba: in Giappone si vota tra due settimane. La forza dell’andamento dei salari sottostanti resta alta, per cui, alla Banca del Giappone non resta altra via che quella di procedere con ulteriori aumenti dei tassi di interesse. In miglioramento le condizioni economiche del Giappone a maggio 2025. Secondo la stima preliminare del Cabinet Office, il leading indicator (superindice) si sarebbe portato a 105,3 punti, in crescita dell’1,1% rispetto ai 104,2 punti di aprile. Il dato è uguale alle stime degli analisti (105,3 punti).
Le azioni sudcoreane sono rimaste piatte. L’indice MSCI più ampio delle azioni dell’Asia-Pacifico al di fuori del Giappone è sceso dello 0,6%, mentre le blue chip cinesi è sceso dello 0,5%. Hang Seng di Hong Kong -0,5%. CSI 300 dei listini di Shanghai Shenzhen -0,5%, Taiex di Taipei -0,8%.
Le principali valute hanno registrato andamenti contrastanti, con l’indice del dollaro che ha guadagnato lo 0,2% a 97,142. L’euro si è mantenuto a 1,1767 dollari, poco al di sotto del massimo della scorsa settimana di 1,1830 dollari, mentre il dollaro si è rafforzato dello 0,3% a 145,02 yen. Il dollaro australiano, esposto alle esportazioni, è stato nuovamente utilizzato come indicatore del rischio commerciale ed è sceso dello 0,7% a 0,6501 dollari.
Nei mercati delle materie prime, l’oro è sceso dello 0,3% a 3.324 dollari l’oncia, sebbene la scorsa settimana abbia guadagnato quasi il 2% a causa del calo del dollaro.
I prezzi del petrolio sono nuovamente crollati dopo che l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e i suoi alleati, OPEC+ , hanno concordato sabato di aumentare la produzione di ben 548.000 barili al giorno ad agosto, un numero superiore alle aspettative. Il gruppo ha anche avvertito che potrebbe aumentare di una cifra simile a settembre.
Borse europee
Le borse europee sono viste aprere piatte, in base alle indicazioni del Future Euro Stoxx 50 Set 2025 a -0,03%
Banca MPS. L’agenzia di rating Fitch ha alzato il proprio giudizio a ‘BBB-‘ con outlook stabile.
BPER Banca/B.P. Sondrio. Gli azionisti di Banca Popolare Sondrio che rappresentano una quota del 20,74% hanno aderito all’offerta di Bper, secondo quanto riferito da Borsa Italiana. Il cda di Banca Popolare Sondrio tornerà a riunirsi martedì per aggiornare la sua valutazione dell’offerta pubblica di scambio di Bper, alla luce del rilancio di un euro ad azione messo sul piatto dall’istituto. Lo riporta il Messaggero di domenica citando l’Ansa.
Mediobanca. S&P Global ritiene che il merito di credito di Mediobanca potrebbe soffrire se l’offerta di Banca Mps andasse in porto. Se l’agenzia di rating arrivasse alla conclusione che la potenziale aggregazione impatta negativamente sul merito di credito, potrebbe rivedere al ribasso i rating. Il gruppo Gavio ha ceduto 150.000 azioni, Aurelia altre 100.000, approfittando della finestra per realizzare utili.
Ovs. L’amministratore delegato, Stefano Beraldo, ha detto che il gruppo si riserva di comunicare ogni eventuale novità sull’acquisizione del marchio di casalinghi Kasanova. Dopo l’acquisto di Goldenpoint e quello possibile di Kasanova, OVS sarebbe aperto a valutare nuove opportunità, ha aggiunto Beraldo domenica in un’intervista a Repubblica.
Unicredit. Ha cominciato ha ridurre la sua quota in Generali vendendo poco meno dell’1,5% sul 6,7% totale, secondo la Repubblica di sabato. Gli azionisti di Banco Bpm, che rappresentano una quota complessiva dello 0,12%, hanno aderito all’offerta di Unicredit, secondo quanto ha riferito Borsa Italiana venerdì.
Italgas. L’agenzia di rating Moody’s ha confermato oggi il merito di credito di lungo termine a ‘Baa2’, Outlook Stabile
Campari. Bernstein ha abbassato il target price da 10,5 a 10 euro.
Generali. JPMorgan ha promosso il giudizio a Overweight, target price 37 euro.
Poste Italiane. JPMorgan ha abbassato il giudizio a Neutral, target price 20 euro
Stellantis. Jefferies ha alzato il target a 13,20 dollari (circa 11,20 euro), rafforzando il Buy.