Condividi

Francia, socialisti ancora divisi tra riformisti alla Hollande e Glucksmann e massimalisti alla Faure e la destra ipoteca l’Eliseo

La spaccatura verticale tra riformisti e massimalisti sta mettendo fuori gioco i socialisti francesi impedendolo loro di diventare l’ago della bilancia e spianando la strada dell’Eliseo alla destra

Francia, socialisti ancora divisi tra riformisti alla Hollande e Glucksmann e massimalisti alla Faure e la destra ipoteca l’Eliseo

La spaccatura verticale dei socialisti francesi consumatasi al recente congresso nazionale, dove il segretario uscente Olivier Faure, che non ha nessuna intenzione di archiviare la sua simpatia verso il leader populista Jean-Luc Mélenchon, ha vinto per il rotto della cuffia sui riformisti alla Hollande e alla Glucksmann non accenna a ricomporsi e minaccia di approfondirsi man mano che si avvicinano le elezioni presidenziali del 2027. La mozione di censura contro il premier centrista Francois Bayrou e il progetto di legge elettorale proporzionale hanno riacceso le scaramucce tra l’ex presidente della Repubblica, Francois Hollande, che sogna di tornare all’Eliseo, e il traballante segretario del Ps: sono volate parole grosse che rivelano due visioni della società, due strategie e due impostazioni tattiche difficilmente conciliabili. Rinunciando a diventare una forza autonoma, autenticamente riformista ed europeista e soprattutto lontana dalle sirene populiste e massimaliste di Melenchon, i socialisti stanno perdendo l’occasione di diventare l’ago della bilancia della politica francese tra i due opposti ma convergenti estremismi di Marine Le Pen e della France insoumise di Melenchon. E rischiano di presentarsi divisi alle elezioni presidenziali del 2027 senza trovare l’unità attorno a un candidato comune dello schieramento progressista e spianando la strada alla destra estrema della Le Pen, se sarà ammessa alle elezioni, o del suo inconsistente discepolo Jordan Bardella, o, nella migliore delle ipotesi, al ministro gollista dell’Interno Bruno Retailleau. E’ proprio vero che divisi si perde sempre. Più autogol di così.

Commenta