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Xiaomi YU7, perché un suv elettrico fa tremare Tesla e Byd: 200 mila ordini in tre minuti

Dopo gli smartphone, Xiaomi punta a conquistare l’auto elettrica. Con un look ispirato alla Ferrari Purosangue e tecnologia all’avanguardia, la YU7 prova a rubare lo scettro alla Tesla Model Y. Ecco caratteristiche e prezzi

Xiaomi YU7, perché un suv elettrico fa tremare Tesla e Byd: 200 mila ordini in tre minuti

Nel 2010 nasceva come produttore di smartphone. Oggi, appena quindici anni dopo, Xiaomi si prende la scena del settore automotive globale facendo tremare Tesla, Byd e le altre rivali nella corsa all’elettrico. Il merito è del debutto del nuovo Suv YU7, ispirato nelle linee alla Ferrari Purosangue, che ha superato ogni previsione. Dopo il successo della berlina SU7, lanciata nel 2024 con 50mila preordini in meno di mezz’ora, la casa di Pechino ha infranto un nuovo record: la YU7 ha raccolto 200mila ordini nei primi tre minuti e 289.000 nell’arco di un’ora. Un risultato straordinario che, per rendere l’idea, equivale a quasi un mese di produzione per molti costruttori storici.

Con un prezzo d’ingresso attorno ai 30.000 euro (al cambio attuale in Cina), prestazioni da supercar e un ecosistema software proprietario, la YU7 non è solo un’auto. È la materializzazione della visione del fondatore Lei Jun, che immagina un mondo in cui smartphone, domotica e mobilità convergono in un’unica piattaforma intelligente. Il concept “Human x Car x Home” non è più un esercizio di branding, ma il cuore pulsante di una strategia industriale che punta alla leadership globale.

Xiaomi YU7: design ispirato a Ferrari, anima da tech company

A colpo d’occhio, la YU7 si presenta come un Suv coupé di taglia Xl, lungo 4,99 metri e con un passo di tre. Il design che ricorda quello della Ferrari Purosangue è una scelta tutt’altro che casuale. Xiaomi punta a conquistare un pubblico premium ma giovane, attratto dalle forme sportive delle supercar, senza sacrificare la praticità di un’auto adatta alla famiglia.

L’aspetto dinamico della carrozzeria è il risultato di un attento lavoro sull’aerodinamica, con un coefficiente di resistenza pari a 0,245. Linee tese, fari a Led perfettamente integrati, cofano scolpito e maniglie a scomparsa definiscono uno stile grintoso ed elegante. I cerchi, disponibili fino a 21 pollici, rafforzano il carattere sportivo del mezzo. Completano il quadro una palette di nove colori esterni e cinque configurazioni per gli interni, coerente con la filosofia Xiaomi fatta di personalizzazione e cura per il dettaglio.

Ma è salendo a bordo che la YU7 mostra il meglio di sé. L’abitacolo fonde lusso e innovazione: sedili anteriori “zero gravity” con massaggio, una plancia avvolgente dominata da display curvi, materiali soft-touch certificati Oeko-Tex e un ampio tetto panoramico elettrocromatico che regola la luminosità in modo intelligente. Ogni elemento è pensato per massimizzare il comfort. Ci sono ben 36 vani portaoggetti, un sistema di climatizzazione privo di flussi diretti e un frigobar da 4,6 litri nascosto nel tunnel centrale.

Interno Xiaomi YU7

L’esperienza audio è affidata a un impianto premium con 25 altoparlanti e supporto Dolby Atmos, mentre la connettività è totale grazie al sistema HyperOS. Tutte le funzioni principali dell’auto, dalla climatizzazione all’apertura dei vani, possono essere controllate vocalmente, anche da fuori. I passeggeri posteriori dispongono di sedili reclinabili elettricamente fino a 135°, con possibilità di trasformarli in un letto da 1,8 metri, oltre a un piccolo tablet dedicato per la gestione del comfort.

Più che un’auto, la YU7 è un’estensione mobile dell’ecosistema Xiaomi. Un hub digitale su ruote, dove tecnologia e abitabilità si incontrano per offrire un’esperienza di bordo coerente con l’approccio smart dell’azienda, accessibile, elegante e sempre connessa.

Allestimenti Xiaomi Yu7: tre versioni per ogni esigenza

La Xiaomi YU7 è disponibile in tre configurazioni pensate per rispondere a diverse esigenze di guida, tutte basate su un’architettura elettrica a 800V che garantisce prestazioni elevate e tempi di ricarica tra i più rapidi del mercato. La versione Standard è equipaggiata con un motore posteriore da 235 kW (circa 320 CV) e 528 Nm di coppia. La batteria LFP da 96,3 kWh consente un’autonomia dichiarata di 835 km secondo il ciclo CLTC, il dato più alto oggi tra i Suv elettrici della stessa fascia, e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 5,88 secondi. La versione Pro introduce la trazione integrale grazie a un doppio motore (anteriore e posteriore) per una potenza combinata di 365 kW (496 CV). Mantiene la stessa batteria LFP da 96,3 kWh ma con un’autonomia leggermente ridotta a 770 km. Le prestazioni migliorano, con uno scatto 0-100 km/h in 4,27 secondi. Infine, la versione Max rappresenta il vertice della gamma: doppio motore da 508 kW (690 CV), 866 Nm di coppia, batteria NMC da 101,7 kWh, autonomia di 760 km e una velocità massima di 253 km/h. Lo 0-100 km/h viene coperto in appena 3,23 secondi.

Tutte le versioni sfruttano la piattaforma da 800V che consente ricariche ultra-rapide: bastano 12 minuti per passare dal 10 all’80% della batteria, oppure 15 minuti per ottenere fino a 620 km di autonomia. Per intenderci, la metà del tempo richiesto dalla Model Y.

Inoltre, il sistema è compatibile con il 99% delle infrastrutture di ricarica pubblica presenti in Cina, un elemento cruciale per la diffusione su larga scala.

Suv Xiaomi YU7

Tecnologia di bordo: Xiaomi punta alla guida autonoma totale

Il cuore elettronico della Xiaomi YU7 è un sofisticato modulo “quattro in uno” che integra in un’unica piattaforma il controllo della guida autonoma, il cockpit digitale, la gestione del veicolo e la telematica. A comandare l’intero sistema è l’Nvidia Drive AGX Thor, un chip da 700 Tops sviluppato a 4 nanometri, lo stesso destinato ai veicoli autonomi di nuova generazione.

Il comparto sensori è tra i più avanzati del mercato: include un LiDAR ad alta precisione, radar 4D, 11 telecamere e 12 sensori a ultrasuoni. L’intelligenza artificiale del sistema è stata addestrata su 10 milioni di clip di guida reale, raccolte in collaborazione con atenei come Tsinghua e Hong Kong University. Questo consente alla YU7 di riconoscere e reagire a ostacoli, segnaletica e scenari complessi con un comportamento fluido e naturale, sempre aggiornabile via OTA.

Interni Suv Xiaomi YU7

A completare l’esperienza digitale c’è HyperOS, il sistema operativo proprietario che unisce l’auto all’ecosistema Xiaomi. La piattaforma consente un’interazione continua tra veicolo, smartphone e smart home. Per gli utenti Apple, il supporto è totale: CarPlay, Apple Watch, Apple Music e perfino comandi rapidi via UWB sono pienamente integrati.

Xiaomi YU7, quanto costa?

Con un prezzo di partenza fissato a 253.500 yuan (circa 30.200 euro al cambio attuale), la Xiaomi YU7 entra nel mercato col preciso intento di spodestare la Tesla Model Y, che in Cina parte da 263.900 yuan pur offrendo un’autonomia inferiore e una dotazione meno ricca. Anche la versione Max della YU7, la più performante della gamma, si mantiene sotto la soglia dei 330.000 yuan, risultando più economica rispetto ai 361.900 richiesti per la Model Y Performance, pur vantando specifiche tecniche superiori sotto ogni profilo. Un’offerta che mette in difficoltà non solo Tesla e Byd (l’altra rivale cinese), ma anche i costruttori europei di fascia alta.

E il mercato apprezza. Il titolo Xiaomi ha registrato un balzo dell’8% in apertura alla Borsa di Hong Kong dopo il lancio della YU7, toccando i massimi storici, chiudendo la giornata con un +3,6%. Da inizio anno, le azioni del gruppo hanno guadagnato oltre il 70%, segnale evidente che la scommessa sull’elettrico convince anche gli investitori.

Tesla, Byd e gli altri: Xiaomi vuole il trono dell’elettrico

Xiaomi non si accontenta di entrare nel settore dell’auto elettrica ma punta a conquistarlo, così come ha già fatto nel mondo degli smartphone. Oggi il marchio è stabilmente tra i primi tre produttori globali, con una quota che oscilla tra il 12% e il 14%. In Cina, ha riconquistato la prima posizione nel primo trimestre del 2025, superando Apple e riportandosi al 19% del mercato. Ora la sfida si sposta su quattro ruote, e l’obiettivo dichiarato è quello di superare la Tesla Model Y, l’elettrica più venduta al mondo.

I numeri iniziali sembrano confermare le ambizioni. Con 289.000 ordini ricevuti in appena un’ora e una capacità produttiva in rapida espansione, Xiaomi punta a raggiungere l’8% del mercato EV cinese entro il 2026. L’ascesa, iniziata da poco più di un anno con il precedente modello il Su7 è già diventata una realtà concreta. La casa di Pechino ha, infatti, conquistato il 3,5% del mercato nel giro di pochi mesi.

Il boom di Xiaomi sta mettendo in allerta gli altri protagonisti del settore. Byd rimane leader in Cina, con quasi un milione di veicoli venduti nei primi quattro mesi del 2025 e una quota del 29%, ma ha già dovuto rivedere i prezzi di listino per contrastare la nuova concorrenza. Tesla, già in affanno contro Byd, appare sempre più in difficoltà. A maggio le sue vendite in Cina sono crollate del 15% e, secondo le stime, il secondo trimestre si chiuderà con un calo globale a doppia cifra, sotto le 400.000 consegne. Anche in Europa e negli Stati Uniti il brand ha perso slancio, perfino tra i consumatori più fedeli.

Elon Musk deve fare i conti anche con l’uscita di Omead Afshar, manager strategico per i mercati occidentali. Ma i segnali di crisi vanno oltre i cambi ai vertici. Il sistema Tesla Vision, un tempo all’avanguardia nella guida autonoma, oggi appare superato rispetto alle piattaforme full-stack integrate che Xiaomi ha già implementato. E anche i prezzi non sono più competitivi come quelli cinesi.

L’impatto della YU7 si è fatto sentire anche in Borsa. le azioni di Nio e Li Auto (altre case elettriche cinesi) hanno perso terreno, segno che il mercato teme l’effetto domino di una concorrenza sempre più spietata. La guerra dei prezzi, avviata da Byd, ora rischia di erodere i margini di tutto il comparto. E in assenza di profitti stabili, la solidità finanziaria è tornata al centro dell’attenzione degli investitori. In un contesto dove molte case faticano ancora a raggiungere la profittabilità, la tenuta finanziaria è tornata al centro delle valutazioni di mercato. Ma intanto l’assalto di Xiaomi è partito. Con una proposta aggressiva, un ecosistema integrato e un modello di business mutuato dall’elettronica di consumo, il gruppo di Lei Jun sta riscrivendo le regole del gioco. E per chi non saprà adattarsi in tempo, l’alternativa sarà uscire dal campo.

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