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Labriola: “Poste da Vodafone a Tim rafforza governance e apre a preziose sinergie”. Cosa può succedere con Iliad, Wind e Amazon

L’ad di Tim, Labriola, nella call con gli analisti dopo la presentazione della trimestrale: con Poste Italiane, nuovo socio del colosso italiano delle tlc, “stiamo lavorando a livello consumer, dopo l’estate probabilmente avremo nuove sorprese”

Labriola: “Poste da Vodafone a Tim rafforza governance e apre a preziose sinergie”. Cosa può succedere con Iliad, Wind e Amazon

“Siamo felici come l’Inter“: la battuta è dell’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola, tifoso nerazzurro, al termine della presentazione dei risultati del primo trimestre (diffusi già ieri) del colosso delle telecomunicazioni in Italia.

In Borsa, intanto, già a inizio seduta su Tim sono scattate le vendite (probabilmente a seguito di un downgrade di New Street Research) e il titolo si è riportato sui livelli di due settimane fa salvo poi recuperare le perdite, in un avvio di giornata molto volatile e nervoso, dopo una trimestrale sostanzialmente in linea con le attese, con qualche segnale di debolezza nei margini. Le azioni del gruppo di tlc sono arrivate a perdere oltre il 6% poco dopo l’apertura a 0,3345 euro. Nell’ultimo mese Tim ha messo a segno un rialzo di quasi il 27% – oltre il 40% da inizio anno – mentre ieri le azioni avevano frenato con un calo dello 0,6 per cento.

Labriola: “Poste da Vodafone a Tim rafforza governance”

“Come sapete – ha sottolineato Labriola nel corso della conference call con gli analisti – Poste ha concordato l’acquisizione di una partecipazione del 15% da Vivendi. Una volta completata l’operazione, deterrà il 24,8% delle azioni ordinarie e il 17,8% del capitale totale. Il completamento è previsto per la metà dell’anno, subordinatamente all’autorizzazione antitrust”.

Poste – ha aggiunto – ha dichiarato pubblicamente che si tratta di un investimento strategico a lungo termine e che intende sostenere il consolidamento del settore delle telecomunicazioni italiano, un obiettivo che molti di voi nel mercato auspicano da tempo. Diamo un caloroso benvenuto a Poste come nostro principale azionista” il cui ingresso “rafforza la nostra governance e apre preziose sinergie. Vi forniremo aggiornamenti quando queste saranno quantificate”.

Inoltre, la migrazione di Poste Mobile da Vodafone a Tim sarà il primo effetto dell’investimento del gruppo guidato da Matteo Del Fante nelle tlc. “Siamo in fase avanzata di negoziazione per la migrazione di Poste Mobile nel primo trimestre 2026” ha detto ancora Labriola anticipando i settori dove la collaborazione sarà possibile: “Oltre alla telefonia mobile, stiamo valutando congiuntamente partnership in settori come i pagamenti, l’energia, i media, i contenuti digitali e l’IoT”. In particolare Tim Enterprise “potrebbe diventare un partner Ict chiave per Poste”.

Labriola, i risultati e la guidance

“I risultati del primo trimestre confermano che siamo sulla buona strada per raggiungere la nostra guidance per l’intero anno, sia dal punto di vista operativo che finanziario” ha aggiunto Labriola ricordando che la cessione di Sparkle dovrebbe chiudersi nel quarto trimestre, con un’ulteriore riduzione della leva finanziaria di 0,2 volte rispetto all’obiettivo di fine anno.

Labriola: “Con Iliad possibile deal”

“È chiaro – ha quindi sottolineato Labriola – che siamo a favore del consolidamento in Italia” e “non abbiamo mai nascosto che Iliad potrebbe essere possibile un deal ma al tempo stesso per noi non sarebbe mai un incubo in caso ci fosse, per dire, un consolidamento tra Wind e Iliad”. Poi ha proseguito: “Continueremo a seguire la possibilità di arrivare ad un deal con Iliad, ma allo stesso tempo anche con Wind potrebbe essercene uno”. E intanto “lavoriamo sui nostri risultati perché dobbiamo continuare a raggiungere risultati positivi”.

Labriola: “Wind, deal complesso”

“Un deal potenziale tra Tim e Wind Tre – ha detto ancora Labriola – è molto complesso perché la somma dei due è più alta del 40-50% della quota di mercato sia sul fisso sia sul mobile. Quindi non posso fare o chiedere miracoli anche se non sono troppo aggressivi sull’Antitrust”. In questa simulazione, ha aggiunto l’Ad, “la sinergia viene a livello di rete, non significa che a un certo punto ci possa essere una tendenza di mercato dove per esempio non sarà possibile avere una certa customer base e ci sarà una sinergia a livello di condivisione della rete, di frequenza, che potrebbe permetterci di aumentare ulteriormente l’efficienza della rete”. “Ci sono situazioni leggermente diverse rispetto a Iliad e Poste ma non possiamo escludere una situazione potenziale in cui la sinergia avviene da una fusione o da un deal, però senza alcun aspetto se si crea una joint venture in quanto non c’è la necessità di avere un investitore finanziario o equity perché non abbiamo bisogno di ulteriori fondi”, ha concluso.

Labriola: “Per Amazon porte aperte, il resto fantascienza”

Una partnership di Tim con Amazon nel cloud per ora è “fantascienza“. “Abbiamo partnership con grossi player che non sono secondi a nessuno” (il riferimento è all’accordo con Google, ndr) anche se per il colosso di Jeff Bezos ci sono naturalmente “porte aperte per colloquiare su ulteriori sviluppi”. Lo precisa Labriola. “Sulle sinergie con Poste – ribadisce – scopriremo i dettagli più in là nell’anno”, non solo per Tim Enterprise ma anche per il Consumer: “Stiamo lavorando e dopo l’estate ci saranno sorprese su nuovi servizi”.

Labriola: “Riduzione capitale non per forza in assemblea”

“Per quanto riguarda la prossima assemblea generale” degli azionisti di Tim, prevista per il 24 giugno “è importante ricordare – ha detto Labriola – che non siamo obbligati a procedere alla riduzione del capitale in questa assemblea generale“. L’ad ha quindi aggiunto che “la decisione sarà presa in via definitiva dal consiglio di amministrazione il 23 maggio. Ma abbiamo tempo per procedere”. L’abbattimento del capitale, cioè, potrebbe avvenire anche successivamente.

Labriola sul canone concessorio

Tim aspetta anche che si chiuda la controversia legale sulla restituzione del canone del 1998: “Il 27 maggio – ha detto Labriola – ci sarà l’udienza” alla Corte di Cassazione sulla questione del canone concessorio non dovuto, pagato da Tim, che potrebbe valere oltre un miliardo”. Labriola ha aggiunto che l’udienza “potrebbe essere l’unica o potrebbero essercene altre. Non pensiamo ci vogliano anni per una sentenza” e “in caso di risultato positivo, ci consentirebbe di accelerare ulteriormente la nostra strategia”.

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