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BORSE OGGI 17 NOVEMBRE – L’inflazione Ue corre a doppia cifra, ma la Bce va verso un rialzo dei tassi di soli 50 punti

Cresce l’inflazione ma ancor di più il rischio di recessione. A Milano si ferma il Toro: corrono i Btp, spread a 194 punti base sui minimi da luglio

BORSE OGGI 17 NOVEMBRE – L’inflazione Ue corre a doppia cifra, ma la Bce va verso un rialzo dei tassi di soli 50 punti

Aumenti sì, ma con prudenza. La Bce, anticipa Bloomberg, si sta orientando per un aumento dei tassi di soli 50 punti nonostante l’inflazione corra ancora a doppia cifra: +10,7% la stima dei prezzi al consumo per l’Eurozona, ai massimi da 40 anni. Ma cresce ancor di più il rischio recessione. Di qui la mini vittoria delle “colombe” che sperano in un analogo atteggiamento della Fed. Passata la paura per la crisi dei missili, spenta con grande abilità da Joe Biden, i mercati tornano così a dividersi sul tema dell’inflazione. 

I future dell’Eurostoxx sono piatti, in leggero rialzo quelli sul Nasdaq.

Target -17%: sarà un Natale povero, ma i consumi salgono

Contrastanti i segnali in arrivo dai mercati Usa, ieri in frenata: Dow Jones -0,17%, S&P 500 -0,8%, Nasdaq -1,5%.

A suggerire prudenza sono stati i dati sui consumi (+1,3% nel mese) che hanno contribuito a tenere bassa la propensione al rischio, perché la crescita superiore alle aspettative allontana il momento dello stop al rialzo dei tassi.

Al contrario, Target ha gelato i mercati con un report molto negativo sulle prospettive delle vendite di Natale: i consumatori, è la tesi, hanno solo anticipato gli acquisti per approfittare dei saldi, ma i profitti sono destinati a scendere. Il titolo ha perduto il 17%, poco meglio ha fatto Macy’s sotto del 9%.

Un altro segnale di confusione arriva dal mondo dei chips: Micron -6,7% prevede un calo delle vendite, ma nella notte sono arrivati i conti positivi di Nvidia.

I banchieri della Fed non aiutano a capire la situazione. Da una parte Christopher Waller, noto come falco, spiega che “stavolta andrà bene un rialzo più modesto, cioè 50 punti”. Mary Daly di San Francisco, di solito colomba, precisa che “gli aumenti sono tutt’altro che esauriti”.

Il Treasury Note a dieci anni tratta a 3,72%, da 3,80% del giorno prima. Goldman Sachs ha aumentato di 25 punti base la stima sul punto di arrivo della stretta monetaria a 5,0%-5,25%. Lo strategist Jan Hatzius prevede che in dicembre la banca centrale degli Stati Uniti alzerà i tassi di 50 punti base.

I Big di Wall Street si allontanano da Trump

Si avvia alla chiusura l’interminabile conta dei voti delle elezioni. I repubblicani hanno conquistato una risicata maggioranza alla Camera, il Senato resta ai Democratici.

Parte male la campagna elettorale di Donald Trump: Steoheb Schwarzman di Blackstone e Ken Griffith di Citadel hanno detto che stavolta non contribuiranno alle spese del tycoon.

I Tech frenano Hong Kong, commerci negativi per Tokyo

In Asia i problemi dell’inflazione sono assi più modesti. Ma preoccupa la frenata dell’industria dell’elettronica. 

Le vendite sui Tech zavorrano soprattutto l’Hang Seng di Hong Kong, -2,5%.

L’Hang Seng Tech perde il -4%, anche per effetto della notizia della distribuzione come dividendo speciale del grosso delle azioni di Meituan detenute da Tencent. Il conglomerato intende consegnare circa il 90% della sua partecipazione nella partecipata attiva nelle consegne di cibo ed altro a domicilio. Complessivamente, le azioni distribuite valgono venti miliardi di dollari. Meituan è in calo del 6%. Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen perde l’1,3%. 

Giù il Nikkei a Tokyo -0,4%. Il deficit della bilancia commerciale del Giappone è salito lo scorso mese a 15,5 miliardi di dollari, più delle aspettative del consensus. Kospi di Seul -1%. Sulla parità Mumbai.

Nuovi record per Bund e Btp. A Milano si ferma il Toro

Le tensioni sull’inflazione ha contribuito ieri ad interrompere la lunga striscia dei rialzi sulle Borse europee. Il FTSE MIB (-0,7%, 24.531, ma +22% nell’ultimo mese) ieri ha messo a segno il primo ribasso dopo otto rialzi consecutivi. L’EUROSTOXX 50 ha perso lo 0,8% (3.882). 

Giornata molto positiva per i bond governativi sulle scadenze lunghe. Il bund decennale tedesco a 1,99% di rendimento da 2,10%, prezzo in rialzo dello 0,7%. BTP decennale a 3,92% da 4,04%, prezzo in rialzo (+0,8%) per la settima volta nelle ultime otto sedute. Spread a 194 punti base, sui minimi da luglio. 

L’agenda di oggi invita a monitorare la lettura finale dell’inflazione di ottobre nell’Eurozona, stimata a +10,7% su base annua.

Il Bitcoin è invariato a 16.540 dollari dal -2% di ieri. Nessuna news sul piano di rilancio del sistema cripto promesso da Binance. 

Frena il gas, al via un rigassificatore in Germania

Il gas europeo ieri ha perso l’8% chiudendo a 114 euro per mwh. Ricordiamo che il livello di guardia è intorno a 130 euro. La discesa è giunta, malgrado le prospettive di un calo delle temperature nelle prossime settimane. Intanto, la Germania ha completato il suo primo terminale galleggiante per il gas naturale liquefatto (LNG) sul Mare del Nord.

Petrolio in calo dell’1,1%, dal -1% di ieri. Rientrate le tensioni geopolitiche causate dal missile caduto in territorio polacco, tornano a prevalere i timori di tenuta della domanda globale generata dalla nuova escalation dei casi di Covid 19 in Cina.

Nuove dimissioni dal Cda Tim, promozione per Saipem

Non c’è pace per Telecom. Il consigliere Frank Cadoret, rappresentante di Vivendi nel board, ha rassegnato le dimissioni dall’incarico. Potrebbe essere convocato per fine mese, indicativamente il 30 novembre, un Cda straordinario per cooptare il sostituto del consigliere Luca de Meo, dimessosi a fine settembre. Dopo aver alzato ad agosto la guidance sul 2022 in occasione della semestrale, il gruppo sta rispettando i propri obiettivi e probabilmente, con il nuovo piano, migliorerà i target dei prossimi due anni, ha detto l’AD Pietro Labriola.

Piovono i consensi su Saipem. Berenberg alza il giudizio a Buy, il target price è 1,45 euro.

Enel è pronta a sostenere la controllata spagnola Endesa con una linea di credito e garanzie per un massimo complessivo di 5 miliardi di euro per far fronte ai mercati dell’energia estremamente volatili.

Banco BPM sta valutando la cessione delle attività di merchant acquiring, il potenziale beneficio in termini di coefficiente patrimoniale è intorno ai cinquanta punti base. In passato, i vertici della banca avevano parlato di questa ipotesi. In alternativa alla vendita, ci potrebbe essere una valorizzazione parziale, per esempio con il conferimento ad una joint venture.

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