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Lavoro, Bankitalia: con nuove misure rischio diminuzione contratti stabili

La Cgil ha chiesto al Parlamento di correggere le misure previste sul tema della acausalità dei contratti a termine, oltre allo stop a un ulteriore intervento sul testo unico dell’apprendistato – Per Cisl e Uil il Governo deve mettere in campo un piano complessivo sull’occupazione – Secondo l’Abi bisogna rilanciare i contratti a termine.

Lavoro, Bankitalia: con nuove misure rischio diminuzione contratti stabili

I contratti stabili potrebbero diminuire e le risorse disponibili rischiano di non essere sufficiente a finanziare gli incentivi per l’assunzione di giovani. Lo hanno affermato Andrea Brandolini e Sandro Momigliano, dell’ufficio studi di Bankitalia, parlando davanti alle commissioni Lavoro e Finanze del Senato in merito al nuovo decreto su occupazione giovanile e Iva per quanto riguarda la flessibilità in entrata. “Vi è il rischio d’indebolire l’obiettivo di favorire il ricorso a rapporti a tempo indeterminato perseguito dalla riforma del 2012”. 

Sullo stesso argomento sono intervenuti a Palazzo Madama anche i sindacati. La Cgil ha chiesto al Parlamento di correggere le misure previste sul tema della acausalità dei contratti a termine, oltre allo stop a un ulteriore intervento sul testo unico dell’apprendistato. Per la Cisl il Governo deve mettere in campo, dopo questo primo passo, un piano complessivo sull’occupazione. La Uil è d’accordo: servono misure strutturali per allargare la base occupazionale e per ridurre la pressione fiscale sui redditi da lavoro. 

Quanto all’Abi, le banche ritengono che sia necessario adottare scelte più incisive per il rilancio dell’occupazione con un utilizzo di contratti a tempo determinato “ulteriormente incentivato nell’ottica di una vera liberalizzazione, magari connessa al periodo dell’expo 2015, ma comunque estesa a tutti i territori e a tutti i settori”.

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