Dopo la solenne cerimonia per l’intronizzazione di Papa Leone XIV, lo scenario politico si è spostato a Palazzo Chigi, dove si è svolto un incontro trilaterale tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Un momento cruciale per riavviare il dialogo transatlantico, indispensabile per affrontare dossier caldi come la crisi ucraina e le tensioni commerciali globali.
“Spero che la giornata di oggi possa essere un primo incontro e un nuovo inizio“, aveva dichiarato la premier in apertura dell’incontro, rivolgendosi direttamente ai suoi due interlocutori. “Un mese fa a Washington avevo proposto al presidente Trump l’idea di una riunione trilaterale. Sono molto orgogliosa di poter ospitare due dei leader più rappresentativi di Stati Uniti ed Europa. Il ruolo dell’Italia è aiutare il dialogo. Ci sono materie che competono direttamente alla Commissione europea, e proprio per questo credo sia fondamentale che ci si parli apertamente”.
La premier ha poi sottolineato il valore politico del momento: “L’Italia può svolgere il ruolo di costruttore di ponti. Questo incontro è il segno concreto di una volontà di rilancio delle relazioni tra le due sponde dell’Atlantico, che condividono valori, interessi strategici e una visione comune del mondo libero”.
Vance: “Italia punto di collegamento tra Washington e Bruxelles”
Anche il vicepresidente americano ha riconosciuto il valore dell’iniziativa italiana. “Il primo ministro Meloni si è proposta come costruttrice di ponti tra Europa e Stati Uniti, e sia il presidente Trump che io abbiamo accolto con favore questa proposta”, ha dichiarato Vance. “Non vedo l’ora di confrontarmi con entrambi” ha detto in apertura di trilaterale.
Sui temi economici, Vance ha anticipato un possibile nuovo capitolo nei rapporti commerciali tra le due aree: “Spero che questo sia l’inizio di negoziati di lungo termine che possano produrre benefici strutturali per entrambe le parti. Con l’Europa ci sono alcune divergenze, è normale tra alleati, ma anche molte aree di forte sintonia dove possiamo lavorare insieme”.
Von der Leyen: “Dialogo necessario, ma il diavolo è nei dettagli”
Ursula von der Leyen ha ricordato la profondità dei legami economici tra le due sponde dell’Atlantico. “Abbiamo una delle relazioni commerciali più importanti al mondo, con scambi annui che superano i 1.500 miliardi di dollari”, ha spiegato. “Stiamo già lavorando a livello tecnico: sono stati scambiati documenti che i nostri esperti stanno analizzando nei dettagli. Tutti sanno che il diavolo si nasconde nei dettagli, ma ciò che conta è l’obiettivo comune di un accordo equilibrato e vantaggioso“.
La presidente della Commissione ha insistito sulla necessità di difendere un sistema economico basato su regole condivise e fiducia reciproca, in un contesto globale sempre più instabile. Ha inoltre richiamato il fronte ucraino come banco di prova della coesione transatlantica: “Ci accomuna la volontà di raggiungere una pace giusta e duratura. Apprezziamo il ruolo degli Stati Uniti. La prossima settimana sarà cruciale per questo dossier“.
Ucraina, Zelensky dal Papa e colloquio con Vance
A Roma, alla cerimonia d’insediamento di Papa Leone XIV, era presente anche il presidente ucraino Zelensky accompagnato dalla moglie Olena Zelenska. Dopo la Messa, il capo di Stato ucraino è stato ricevuto in udienza privata dal Pontefice nello studio dell’Aula Paolo VI, per poi proseguire con il tradizionale scambio di doni nell’“auletta” adiacente, scelta come sede temporanea per i colloqui a causa dei lavori di ristrutturazione in corso nel Palazzo Apostolico.
“Per milioni di persone, il Papa è un simbolo di speranza di pace”, ha scritto Zelensky su X, ringraziando Leone XIV per l’attenzione riservata all’Ucraina e per aver evocato, già durante la Messa, la necessità di una pace giusta. Zelensky ha poi apprezzato “la disponibilità del Vaticano a fungere da piattaforma per negoziati diretti con la Russia”, ribadendo l’apertura di Kiev al dialogo “in qualsiasi formato, per ottenere risultati tangibili”.
Nel pomeriggio, il presidente ucraino ha incontrato il vicepresidente statunitense J.D. Vance presso la residenza dell’ambasciatore americano a Roma. Il colloquio, durato circa mezz’ora, è stato definito “normale” da fonti ucraine ma ha avuto un forte valore simbolico: si tratta del primo confronto diretto dopo lo scontro diplomatico alla Casa Bianca tra Zelensky e il vicepresidente avvenuto a febbraio.
Secondo fonti americane, tra i temi trattati figura anche la prevista telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin, considerata un passaggio delicato per il futuro dei negoziati sul conflitto.