Trump apre sui dazi: la scadenza di luglio verso la proroga. Si è concluso a tarda ora, giovedì sera, il vertice dei 27 a Bruxelles, dove si è parlato di dazi oltre che di guerre e riarmo. Donald Trump ha fatto sapere che potrebbe prorogare la scadenza del 9 luglio per l’entrata in vigore delle nuove tariffe sulle merci importate dall’Europa. Il segretario Usa al commercio, Lutnik, si dice ottimista sulla possibilità di siglare nuovi accordi “nella prossima settimana o due”. La presidente dell’Ue, Ursula von der Leyen: “Siamo pronti per un accordo. Allo stesso tempo, ci stiamo preparando all’eventualità che non si raggiunga un accordo soddisfacente”. “Tutte le opzioni sono sul tavolo”, ha ribadito. Ha poi esortato a una “ridefinizione del Wto”. Macron: “Con i dazi al 10% inevitabile risposta Ue compensativa, ma la verità è che la miglior soluzione sarebbe tariffe zero”.
Trump apre sui dazi, la scadenza di luglio verso la proroga
E dunque, nel giorno in cui i vertici europei si sono riuniti per decidere come rispondere alla scadenza del 9 luglio dei super dazi di Trump, la Casa Bianca ha lasciato intendere che potrebbe esserci una proroga. “Spetta al presidente decidere – ha commentato la portavoce, Karoline Leavitt, rispondendo alle domande incalzanti dei giornalisti – (quella del 9 luglio, ndr) non è una data decisiva”.
Il messaggio, che lascia tutto nell’incertezza ma apre almeno uno spiraglio, può portare ossigeno ai governi europei riuniti con il compito di assegnare alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen un mandato chiaro per rispondere alla posizione americana. Tra chi vuole un accordo nel più breve tempo possibile, come Berlino, e chi punta a mostrare i muscoli, come la Francia, si inserisce Trump, capace di mettere in apprensione le diplomazie e poi di inviare messaggi concilianti, ma sempre con l’intenzione di tenere in mano le redini del gioco. La scorsa settimana era emersa la posizione della Commissione europea pronta ad accettare un dazio fisso del 10 per cento sulle proprie esportazioni verso gli Stati Uniti, ma a condizione che l’accordo venisse definito in modo condiviso.
Trump apre sui dazi: cosa potrebbe succedere
L’obiettivo, secondo alcune fonti, sarebbe quello di evitare dazi più pesanti su settori chiave come la componentistica elettronica, i veicoli e i prodotti farmaceutici. Von der Leyen ha già incontrato in bilaterale Trump, al quale ha fatto presente la situazione. I toni trionfalistici mostrati dalla Casa Bianca e dallo stesso tycoon riguardo alla decisione degli alleati europei alla Nato di accettare il diktat del cinque per cento di spesa del Pil per la Difesa rappresentano già una vittoria del presidente, e potrebbero favorire una nuova apertura verso l’Unione europea da parte di Trump.
Il suo staff ha più volte ricordato, non pubblicamente, che a Washington non hanno interesse ad alzare un muro con l’Europa, ma vogliono garanzie e un trattamento diverso rispetto al passato, sia riguardo l’impegno Nato sia nel bilancio commerciale. Sul primo hanno avuto risposte. Sul secondo potrebbero averle presto.
Restano da decidere i tempi. Ma nel momento in cui le segreterie europee stavano cercando una soluzione da offrire a meno di due settimane dalla entrata dei dazi aumentati, ecco il messaggio che potrebbe portare a una rielaborazione dell’agenda, confermando in tal modo che i tempi continua a deciderli la Casa Bianca.