Il Governo ha varato lo strumento della Golden power per Piaggio Aerospace. Un documento di una quindicina di pagine che riporta le prescrizioni di garanzia che l’acquirente dell’azienda di Villanova d’Albenga, cioè la turca Baykar, dovrà rispettare per arrivare a completare l’operazione di acquisizione (e per la gestione futura). Il documento consente al governo di mantenere l’attenzione su un’operazione strategicamente importante, come la cessione di un’azienda italiana che esce dalla gestione commissariale e il cui capitale finisce in mani straniere.
Resta, poi, una serie di adempimenti da portare a termine, che riguardano licenze, autorizzazioni, ordini dei clienti e così via. Ma l’obiettivo, a quanto risulta, è di arrivare al closing entro fine giugno, in modo che Baykar possa operare con la società italiana a partire dall’1 luglio.
Il piano industriale di Baycar
Al termine di una gara internazionale, la terza dopo che le prime due erano andate deserte, i commissari avevano indicato proprio nel gruppo turco leader mondiale nel comparto dei droni, l’acquirente adatto a garantire un nuovo capitolo privato nella lunga storia del gruppo ligure. A convincere la gestione commissariale, che per sei anni ha permesso all’azienda di non fermarsi, assicurandole un pacchetto sostanzioso di commesse pubbliche, è stato il piano industriale di Baykar sviluppato su un doppio binario di sviluppo. Da una parte la produzione civile attraverso il P180, l’executive venduto nel mondo in oltre duecento esemplari e che non ha mai perso il suo appeal sul mercato, dall’altra il rilancio del segmento militare, che pareva definitivamente tramontato. Il P1HH di Piaggio, il drone pensato per il mercato internazionale, non era mai arrivato alla sua conclusione operativa e quei fondi pubblici destinati al progetto erano poi stati spostati sul civile. Ora però il progetto riprende quota proprio attraverso l’ingresso di Baykar che intende affidare anche una parte della produzione di droni del gruppo turco agli stabilimenti liguri.
Il sindacato resta vigile
“Siamo ormai alla stretta finale della vendita di Piaggio Aerospace e quando Baykar prenderà ufficialmente le chiavi degli stabilimenti di Villanova d’Albenga e Genova ci confronteremo immediatamente con l’azienda in merito all’avvio del sviluppo del piano industriale che c’era stato presentato al ministero delle Imprese” dice Christian Venzano, segretario Fim-Cisl Liguria. Per la Fim i siti liguri devono essere considerati strategici per la produzione del drone Akinci. Bene la collaborazione con Leonardo, ma Villanova e Genova devono avere un ruolo da protagonista in questo nuovo business di Piaggio Aerospace”. Tra le priorità, aggiunge Venzano, ci sono “i primi 40 milioni di investimenti per una ripartenza, che deve avere come punti centrali anche lo sviluppo delle nuove versioni del P.180 sia come business aviation, ambulanza, cargo per il trasporto delle merci, sia nelle versioni con sistemi di missione”.
Antonio Apa, coordinatore della Uilm Liguria, ha confermato che “ora è possibile realizzare il closing entro fine mese. Finite queste procedure, al sindacato spetta il compito di avviare il contratto con la Baykar per l’avvio e la realizzazione del piano industriale a suo tempo fornitoci dall’azienda, con tutte le dovute garanzie in termini di sviluppo industriali e occupazionali”.
Per Regione Liguria “Accelerata decisiva”
Per Paolo Ripamonti, assessore regionale all’Area di crisi industriale complessa del savonese, e Alessio Piana, consigliere delegato allo Sviluppo economico della Regione Liguria, “il via libera del Governo alla Golden power per Piaggio Aero rappresenta un’accelerata decisiva, che imprime slancio al percorso di acquisizione da parte del gruppo Baykar. Un passaggio fondamentale, frutto del lavoro sinergico tra Governo, Regione Liguria e tutti i soggetti coinvolti, per il futuro di un’azienda strategica per la nostra industria nazionale”. Ora, proseguono, “si apre una nuova fase: è fondamentale che il nuovo investitore rispetti integralmente il piano industriale presentato, puntando su investimenti certi, sul rafforzamento occupazionale e sulla centralità dei siti di Villanova d’Albenga e Genova Sestri Ponente. Intanto, come Regione Liguria, chiederemo non appena possibile un incontro con la nuova proprietà”.