L’estate 2025 promette vacanze da sogno, ma a cifre da brivido. Tra ville panoramiche, suite a cinque stelle e chalet esclusivi in montagna, andare in ferie in Italia può arrivare a costare più di un investimento immobiliare. A lanciare l’allarme è il Codacons, che in una nuova indagine basata sulle offerte raccolte da Booking.com dal 23 al 30 agosto ha evidenziato i “casi limite” delle tariffe turistiche più folli per l’estate 2025. Tra le cifre più sorprendenti spicca un potenziale esborso di quasi 300mila euro per una settimana a Verona. Ma i prezzi da capogiro non finiscono qui: si passa dalle ville da decine di migliaia di euro a Baja Sardinia e Positano, fino agli appartamenti di Sanremo e agli chalet in montagna a Ortisei.
Seppur si tratti di casi eccezionali, queste cifre mostrano quanto il turismo di lusso in Italia sia ormai lontano dalla realtà economica della maggior parte delle famiglie. Ma il problema non si limita ai casi estremi: i rincari colpiscono infatti l’intero settore turistico. Mentre alcuni operatori cercano di minimizzare, attribuendo i prezzi al “caro vita” o a errori sporadici, il costo complessivo delle vacanze è cresciuto in modo esponenziale rispetto all’era pre-Covid, con aumenti non solo sugli alloggi, ma anche su trasporti, noleggi auto e spiagge.
Non sorprende quindi che molti italiani abbiano già rivisto i propri programmi, optando per mete più economiche o rinunciando del tutto a partire. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: spiagge mezze vuote, ombrelloni chiusi e un calo delle presenze che arriva anche al 25%.
Quanto costa andare in vacanza in Italia nel 2025?
Secondo il Codacons, i prezzi delle vacanze sono aumentati in modo vertiginoso. Prendendo come riferimento una settimana di soggiorno per due persone, dal 23 al 30 agosto, la mappa dei prezzi più alti disegna un percorso che attraversa il Paese da Nord a Sud. In cima alla classifica c’è Verona, dove un esclusivo rooftop in piazza delle Erbe raggiunge i 297.573 euro. Seguono una villa con piscina a Baja Sardinia (125.870 euro) e una villa con vista mare a Positano (123.099 euro). Al quarto posto Firenze, con appartamenti fino a 84.117 euro, seguita da Vieste (71.435 euro), Taormina (64.726 euro), Sanremo (63.196 euro), Sorrento (56.932 euro), Cortina d’Ampezzo (52.375 euro) e Venezia (49.424 euro). La Sardegna ritorna nella classifica anche con Porto Cervo (43.575 euro) e Arzachena (39.342 euro), mentre chiudono la lista due chalet in Trentino-Alto Adige: Selva di Val Gardena (38.520 euro) e Ortisei (35.725 euro).
Ma si tratta solo di turismo di lusso? Assolutamente no. Recentemente, lo stesso Codacons denunciava come le vacanze estive costino in media il 30% in più rispetto all’era pre-Covid, rendendo sempre più difficile per molte famiglie italiane permettersi una settimana di ferie soprattutto nella settimana di Ferragosto, quando le tariffe toccano i picchi più alti dell’anno.
Estate 2025, dall’aereo all’aperitivo: tutti i rincari delle vacanze in Italia
Il caro-vacanze non risparmia nessun settore. Il Codacons, nel suo confronto dei prezzi dal 2019 a oggi, evidenzia come trasporti, strutture alberghiere e spiagge siano diventati sensibilmente più costosi. In particolare, i voli nazionali sono aumentati dell’81,5% rispetto al 2019, mentre le tariffe dei voli internazionali sono cresciute del 65,9%, e quelle dei voli europei del 61%. Più contenuti, ma comunque significativi, i rincari per traghetti (+13,9%), treni (+10,7%) e autobus (+10,1%). Anche il noleggio auto è più caro: oggi affittare una macchina per la vacanza costa il 17,6% in più, senza contare i rincari di benzina (+8,3%), gasolio (+12,6%) e pedaggi (+7,2%).
Ma non sono solo i trasporti a far lievitare i costi: i pacchetti vacanza sono rincarati del 56,6%, gli alberghi del 40,6%, i villaggi vacanze e campeggi del 12,7%, mentre b&b e case vacanza del 22,7%. Anche il relax in riva al mare è più caro, con l’accesso ai lidi e alle piscine salito del 32,7%, i parchi divertimento del 21,4%. Nelle città d’arte anche i musei e i monumenti sono diventati più costosi (+20,5%).
Nemmeno la tavola è risparmiata: una cena al ristorante o in pizzeria costa il 22,5% in più rispetto al pre-Covid, un aperitivo alcolico il 18,2%, una birra il 17,2% e le bibite analcoliche addirittura il 28,8%. Anche mangiare in casa è più costoso: pesce e prodotti ittici segnano +23,9%, frutta fresca +35%, gelati +46,4% e acqua minerale +30,5%. Insomma, ogni aspetto della vacanza, dal viaggio al pranzo, è diventato un vero salasso per gli italiani.