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Baretta: l’aumento Iva di ottobre è da rinviare, per l’Imu no ricadute sugli inquilini

Il sottosegretario all’Economia ritiene utile spostare la data dello scatto dell’Iva al 22 per cento, previsto per l’autunno – L’operazione dovrebbe costare un miliardo – Necessarie decisioni strutturali in materia fiscale – Imu: si cerca l’accordo, no interventi sulle accise, sì ai tagli alla spesa – Baretta esclude aggravi per gli inquilini

Baretta: l’aumento Iva di ottobre è da rinviare, per l’Imu no ricadute sugli inquilini

Iva, arriva l’ennesimo stop and go. Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia, ritiene “utile un ulteriore rinvio evitando lo scatto al 22 per cento da ottobre. Nulla di deciso, ma di questo si discuterà nel consiglio dei ministri del 28 agosto. Far slittare l’aumento dell’imposta “costerebbe un miliardo – spiega Baretta – ma poi da gennaio il tema si riproporrebbe”. È per questo motivo che nella legge di stabilità dovranno essere prese “decisioni strutturali” in materia fiscale. Detto in altri termini, bisognerà scegliere: o si interviene sull’Iva o, magari, sulla fiscalità del lavoro.

Il sottosegretario, intervistato da Radio Anch’io, ha parlato anche di Imu, prospettando “un mix di soluzioni già in via di definizione”. Nel dettaglio, la direzione dovrebbe essere quella di “aprire il capitolo dei tagli alla spesa, pensando il meno possibile a fastidiosi interventi sulle accise.” Il tema è particolarmente spinoso e Baretta ammette che bisognerà cercare un compromesso con il Pdl.

“Il risultato finale – assicura – sarà un’importante riduzione del peso fiscale sui cittadini, dobbiamo evitare il rischio che l’operazione sia un giro di valzer in cui il risultato non cambia”. Tradotto in italiano corrente, il sottosegretario all’Economia promette che non ci sarà un aggravio per gli inquilini.

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