È durato lo spazio di un mattino il rally delle Borse europee dopo l’accordo sui dazi annunciato ieri da UE e Stati Uniti, mentre soffre l’euro che perde quasi un punto percentuale contro il dollaro.
Si ricorda che le esportazioni del Vecchio Continente verso gli Usa saranno gravate per lo più da tariffe doganali del 15% contro il 30% minacciato dal presidente Usa Donald Trump, ma la Ue si è anche impegnata a importanti acquisti di energia e attrezzature militari statunitensi. Così, al traguardo di giornata, i listini appaiono contrastati, mentre Wall Street si muove in lieve progresso dopo i record di venerdì, raggiunti grazie a un diffuso ottimismo sull’intesa poi trovata nel weekend.
Milano chiude piatta (+0,01 40.732 punti base) e salva la seduta grazie agli acquisti sulle banche, ma vede auto e difesa in profondo rosso. Nelle ore precedenti il FTSE Mib aveva agguantato quota 41 mila punti base.
La piazza peggiore è Francoforte, -1,1%, allarmata dai conti di Audi, che ha visto un crollo degli utili nel primo semestre, come già la capogruppo Volkswagen (-3,9%). Il cancelliere Merz è sollevato dal fatto che l’intesa commerciale con gli Usa abbia evitato una guerra a suon di dazi, ma intanto la federazione tedesca dell’acciaio WV Stahl sostiene che la “situazione catastrofica” dell’industria siderurgica europea rimane invariata. Per ora le tariffe doganali a stelle e strisce su acciaio e alluminio restano infatti al 50%, ma i negoziati continuano.
Parigi cede lo 0,43%, dopo che il primo ministro francese François Bayrou ha parlato di “un giorno buio” per l’Europa, che “decide di sottomettersi”. Madrid perde lo 0,14%, mentre Amsterdam guadagna lo 0,29%, fuori dal blocco sono negative Londra -0,46% e Zurigo -0,44%.
Wall Street ancora a livelli record
Wall Street al momento appare cauta, in apertura di una settimana importante per molte ragioni. In particolare ci sarà la riunione della Fed, che mercoledì annuncerà le sue decisioni di politica monetaria. Il mercato non si attende tagli, ma scruterà la retorica della banca centrale per valutare quale orientamento prenderà nella riunione di settembre Secondo lo strumento FedWatch del Cme Group, le probabilità del primo taglio dell’anno in quel meeting sono pari al 59,8%.
Lo slancio della borsa newyorkese sarà messo alla prova anche dalle trimestrali di quattro colossi come Meta Platforms, Microsoft, Amazon e Apple. La scorsa ottava i conti di Alphabet hanno riacceso l’ottimismo sugli investimenti e i rendimenti dell’IA. Nell’agenda macroeconomica della settimana sono inoltre in evidenza il rapporto sulla spesa per consumi personali (Pce) – la misura dell’inflazione preferita dalla Fed – e i dati sugli occupati non agricoli.
Euro in calo
L’euro è in netto ribasso e vede un cambio al momento a 1,163. Il timore è che l’accordo tariffario Usa-Ue colpisca la crescita del blocco, ma intanto la svalutazione della moneta unica attenua leggermente l’impatto dei dazi che entrarono in vigore il primo di agosto.
Tra le materie prime risale il prezzo del petrolio: Brent +1,82%, 68,89 dollari al barile; Wti +1,76%, 66,31 dollari al barile. Arretra l’oro, che nella consegna immediata tratta a 3310, 06 dollari l’oncia in ribasso dello 0,81%.
Piazza Affari, ai due estremi Stm e Iveco
Agli estremi del principale listino milanese si collocano oggi Stm, +2,67% e Iveco -3,79%. Archiviano una seduta in denaro le banche, a partire da Banco Bpm +1,74, Bper +2,14%, Unicredit +0,73% e Intesa +0,51%. Bene l’oil: Tenaris +1,64%, Saipem +0,91%, Eni +0,57%. Nella moda è tonica Cucinelli +1,33%.
Il settore automotive risulta invece penalizzato e in particolare Stellantis (-2,73%) guarda non solo all’accordo Usa-UE, ma anche all’atteggiamento Usa verso Messico e Canada. Inoltre domani la casa italo-francese è attesa alla prova dei risultati.
È in profondo rosso Leonardo, -2,88%, che risente dell’impegno europeo ad acquistare armi americane. Male Campari -2,62% e Buzzi -1,97%.
Fuori dal paniere principale brilla Avio, +5,03%, unificata dall’accordo di dazi zero sul settore aerospaziale e dopo il successo della missione VV27, durante la quale il lanciatore Vega C ha portato in orbita i satelliti CO3D. Va in orbita Eurogroup Laminations +52,62%, dopo l’annuncio della cessione della quota di controllo al fondo asiatico Fountainvest e conseguente lancio dell’Opa a 3,85 euro per azione finalizzata al delisting.
Sono in perdita Mfe A (-6,03%) e Mfe B (-2,26%) dopo l’annuncio stamani dell’incremento del’offerta su ProsiebenSat, che resta a 4,48 euro per la parte cash ma sale a 1,3 azioni Mfe A, da 0,4, per la parte carta contro carta.
Spread in calo
La performance della carta italiana sul secondario è ottima e lo spread tra Btp decennale Bund di pari durata arretra a 85 punti base, con rendimenti rispettivamente al 3,53% e 2,69%.
D’altra parte Reuters riferisce che la Germania si prepara a mettere in campo le prime misure del suo bazooka pubblico per rilanciare l’economia e il governo tedesco approverà mercoledì un progetto di bilancio 2026 che prevede investimenti record per 126,7 miliardi di euro, come parte delle misure fiscali straordinarie per le infrastrutture e la difesa.