Riparte ufficialmente lunedì l’offerta pubblica di scambio di Unicredit su Banco Bpm dopo lo stop di 30 giorni stabilito dalla Consob. Quanto e se andrà avanti non è ancora dato sapere.
Il futuro dell’operazione è appeso a un filo, con l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, che ha più volte paventato l’ipotesi di ritirare l’ops se non ci sarà migliore chiarezza sul golden power. “Abbiamo fatto e continuiamo a fare di tutto, ma se non riusciremo a risolvere, come probabile, ci ritireremo” dall’offerta per Banco Bpm, ha detto il manager solo due giorni fa in un’intervista a Repubblica. “Il nostro ricorso al Tar è un fatto di tutela giuridica, per il nostro Cda e la nostra societa’”, ha aggiunto, sottolineando che nel caso in cui Piazza Gae Aulenti non dovesse chiudere le operazioni di M&A, “Unicredit continuerà a eseguire con disciplina la propria strategia e a sovraperformare il settore. Non si basa su fusioni e acquisizioni, bensì su un piano di continua trasformazione che porteremo a termine – ha spiegato Orcel – il futuro per noi è molto luminoso con o senza M&A”.
Banco Bpm da parte sua attende e si prepara ad agire. Se l’offerta di Unicredit dovesse alla fine saltare, “ci guarderemo intorno e valuteremo” altre operazioni, ha affermato il presidente di Banco Bpm, Massimo Tononi. “Oggi siamo sotto passivity rule, se dovesse scomparire perché Unicredit dovesse decidere un passo indietro, ovviamente, essendo noi la terza banca del Paese, ci guarderemo intorno”. E sono già in molti ad ipotizzare l’ipotesi Mps come eventuale target. “Anche Siena “è molto impegnata in un’operazione in questo momento, quindi sarebbe prematuro fare commenti”, ha spiegato Tononi.
Risiko bancario: da Mps a Banca Ifis, gli appuntamenti della settimana
In settimana si attende il verdetto della Banca Centrale Europea sull’offerta lanciata dal Monte dei Paschi su Mediobanca. Con il via libera dell’Eurotower, l’operazione potrebbe partire tra fine e giugno e inizio luglio per poi concludersi dopo quattro-sei settimane, ben prima del 25 settembre, giorno in cui è stata convocata la nuova assemblea di Piazzetta Cuccia che dovrebbe esprimersi sull’ops su Banca Generali.
Momento cruciale anche per Banca Ifis. Venerdì 27 giugno si concluderà infatti l’opas lanciata su Illimity. Al momento l’asticella ha superato il 25%, ma occorrerà vedere cosa succederà nei prossimi giorni, considerando che tradizionalmente le adesioni si concentrano negli ultimi scampoli d’offerta. Nel frattempo Banca Ifis ha deciso di innalzare il livello della sotto-soglia irrinunciabile per l’efficacia dell’Opas, portandolo dal 45%, mentre rimane invece invariata la condizione della soglia minima del 66,67% del capitale. Una mossa stabilita allo scopo di rispondere al patto di consultazione creatasi intorno al fondatore di Illimity Corrado Passera.Con almeno il 60% del capitale di Illimity, Ifis otterrebbe i voti necessari per approvare la fusione in assemblea straordinaria, a prescindere dall’esito dell’offerta, che non verrà prolungata.
C’è infine l’ops di Bper su Pop Sondrio iniziata il 16 giugno. Finora solo lo 0,1% degli interessati ha risposto all’offerta da 4,3 miliardi di euro che si concluderà il prossimo 11 luglio.