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Ubs, è guerra col Governo svizzero: Autorità verso stretta sul capitale. Ermotti: “Favorisce i concorrenti”. Titolo giù

Secondo Bloomberg il 6 giugno il governo presenterà le nuove regole sul capitale che costringeranno Ubs a un forte aumento dei requisiti patrimoniali. La banca non ci sta e promette battaglia. Ma intanto il titolo soffre

Ubs, è guerra col Governo svizzero: Autorità verso stretta sul capitale. Ermotti: “Favorisce i concorrenti”. Titolo giù

Si avvicina a grandi passi la stretta del Governo svizzero sulle banche e in particolare su Ubs. Secondo le indiscrezioni pubblicate da Bloomberg, il prossimo 6 giugno l’esecutivo elvetico presenterà un disegno di legge contenente norme molto più stringenti sui requisiti di capitale. Una proposta che punta a salvaguardare il sistema finanziario e aumentare la solidità degli istituti bancari, ma soprattutto ad evitare che si verifichi “un altro caso Credit Suisse”, crollata a picco dopo una serie di scandali. E a pagare il prezzo più alto di queste nuove regole potrebbe essere proprio la banca che l’ha acquisita. Vale a dire Ubs, che sarebbe costretta a un forte aumento dei suoi requisiti patrimoniali e che oggi, dopo la pubblicazione della notizia, registra forti perdite alla Borsa di Zurigo. Non a caso, da mesi il colosso bancario guidato da Sergio Ermotti porta avanti una battaglia contro la proposta del governo, sostenendo che obbligare la banca a detenere più capitale danneggerebbe la sua competitività nei confronti delle concorrenti estere.

Ubs: 25 miliardi di capitale aggiuntivo per rispettare le nuove regole

Citando due fonti vicine al dossier, Bloomberg ha rivelato che, in base a quanto previsto dalla proposta di legge che il Governo svizzero proporrà il 6 giugno al Parlamento, Ubs potrebbe essere costretta a mantenere fino a 25 miliardi di dollari di capitale aggiuntivo e a rafforzare la sua capacità di assorbimento delle perdite, coprendo le perdite fino al 100% del capitale delle sue filiali estere

La questione del capitale di sostegno nelle filiali estere “deriva dalla struttura aziendale di Ubs (e in passato anche di Credit Suisse), in cui molte delle sue unità estere fanno ancora parte di un’entità ‘madre’ centrale, che si colloca al di sotto della holding”, spiega l’agenzia di stampa. Da questo assetto deriva il fatto che queste filiali non possono essere facilmente isolate o vendute in periodi di turbolenza senza affossare il capitale della banca madre. Pertanto, le autorità di regolamentazione – Finma e Banca Nazionale Svizzera – vorrebbero obbligare Ubs a compensare l’intero capitale in esse detenuto con il capitale detenuto presso la banca madre, rispetto all’attuale quota del 60%.

La legge potrebbe entrare in vigore nel 2029, ma non è ancora definitiva, quindi il Consiglio federale può chiedere modifiche. Nel frattempo, la banca ha a disposizione quattro anni per esercitare pressioni sui legislatori, cercando di attenuare le misure contenute nel disegno di legge. Questo potrebbe dunque essere solo la prima di una guerra che si preannunciata molto lunga.

La battaglia di Ubs contro il governo

Dopo l’acquisizione-salvataggio del Credit Suisse nel 2023, che l’ha resa l’unica banca svizzera di rilevanza sistemica a livello globale, Ubs ha dovuto affrontare crescenti pressioni in materia di capitale. Il governo e le autorità di regolamentazione elvetiche hanno più volte ribadito la volontà di inasprire le regole per salvaguardare il sistema finanziario del Paese, ma le proposte hanno suscitato le ire della banca.

Da mesi Ubs sta cercando di impedire che le intenzioni del Governo si trasformino in realtà, arrivando addirittura a minacciare di lasciare la Svizzera nel caso in cui le nuove misure entrassero in vigore. 

Lunedì il Ceo della banca, Sergio Ermotti, ha dichiarato che una regolamentazione più rigida nel settore bancario svizzero favorirebbe i suoi concorrenti, avvertendo dei rischi legati all’imposizione di norme eccessivamente onerose alla più grande banca del Paese.

Ubs in ribasso in Borsa

Il titolo della banca ha immediatamente reagito alle indiscrezioni. Alla Borsa di Zurigo, le azioni Ubs cedono l’1,89% a 27,48 franchi svizzeri, dopo aver toccato un minimo di 27,04 franchi. Nel 2025, Il titolo Ubs ha sottoperformato il settore, penalizzato dall’incertezza sulla questione del capitale, e ha registrato un calo di oltre il 4% nell’anno, contro un aumento del 30% dell’indice bancario più ampio.

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