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Assoelettrica vuole la pace con Assorinnovabili: “Uniamoci”

Il presidente dell’associazione dei grandi produttori, Chicco Testa invita il presidente dell’associazione concorrente: “Non ha più senso stare separati. Anche noi siamo green: abbiamo la maggior potenza rinnovabile installata”. Ma critica il sistema degli incentivi (“enorme spreco di risorse”). “Rimuovere le barriere verso la nuova tariffa elettrica”

Assoelettrica vuole la pace con Assorinnovabili: “Uniamoci”

“La produzione e la distribuzione dell’energia elettrica rispecchiano il tasso di sviluppo economico di un paese… Chiediamo con forza agli enti regolatori di rimuovere tutte le barriere e le disparità di trattamento che ancora penalizzano l’uso dell’energia elettrica. Per questo accogliamo positivamente il fatto che finalmente si stia avviando un processo di revisione tariffaria volto a superare l’attuale sistema progressivo, che penalizza i consumi elettrici in maniera esponenziale”. Con queste parole Chicco Testa, presidente di Assoelettrica ha aperto a Milano l’assemblea dell’associazione confindustriale cui aderiscono i maggiori gruppi elettrici. Tra questi l’Enel che, quasi in contemporanea a Roma, ha in corso l’assemblea annuale degli azionisti.

Un’assemblea che può registrare positivamente il primo lieve rialzo dei consumi elettrici dopo cinque anni in cui la domanda elettrica dell’industria è crollata ai livelli del ’92. E che potrebbe segnare un punto di svolta ( o almeno una tregua) nei rapporti tra i grandi produttori elettrici, sempre più orientati verso le energie rinnovabili, e i produttori verdi. Testa non ha risparmiato critiche al sistema degli incentivi (“Rimango dell’idea, anche se poco popolare, che in questi 5 anni che ci stanno alle spalle si sia consumato un enorme spreco di risorse che ha portato pochi benefici all’Italia”) ma ha cambiato i toni nei confronti dei produttori concorrenti. Significativo infatti che sia stato invitato oggi come relatore Agostino Re Rebaudengo, presidente di Assorinnovabili, la maggiore associazione delle fonti irnnovabili.

“Non è certo un caso – ha affermato Testa – perché non ha più molto senso che Assoelettrica, la quale, per potenza installata è la maggiore associazione anche nell’ambito delle rinnovabili, se ne stia da una parte e assoRinnovabili dall’altra, lanciandosi di tanto in tanto qualche amichevole segnale di fumo, ma senza davvero lavorare insieme per il comune futuro del settore. Credo che dobbiamo porre all’ordine del giorno il progetto di una riaggregazione nell’ambito di Confindustria, attraverso la quale dare al settore elettrico la voce che merita e, al contempo, offrire il migliore contributo al mondo industriale nel suo insieme”.

 Venendo all’agenda di Assoelettrica, l’associazione da tempo spinge verso la revisione della progressività tariffaria che l’Authority sta studiando su indicazione del governo, poiché la ritiene penalizzante rispetto alla rivoluzione in corso nella produzione elettrica, fortemente agganciata allo sviluppo delle energie rinnovabili, e al cambiamento degli stili di vita della popolazione. Oggi, ha affermato Testa, “una maggiore elettrificazione delle nostre attività, riscaldamento e trasporti primi fra tutti, è l’unica soluzione possibile per contenere l’inquinamento delle nostre aree urbane” ma il sistema tariffario oggi ancora in vigore “induce le famiglie a limitare il ricorso all’elettricità al punto di provocare quella “povertà elettrica”, per cui non soltanto viene drasticamente disincentivato il ricorso a sistemi elettrici moderni, tecnologicamente avanzati e soprattutto molto più efficienti, ma addirittura si rende quasi impossibile l’uso corrente quotidiano di apparati che sono ormai entrati nella normale disponibilità di tutte le famiglie”. 

Assoeletrica brinda alla definitiva, completa apertura del mercato elettrico prevista per il 1° gennaio 2018 dal disegno di legge Concorrenza, presentato dal ministro dello Sviluppo Guidi (e in corso di conversione) che decreta la fine del regime di “maggior tutela” per la luce e il gas. E l’associazione delle imprese elettriche non poteva non vedere con favore l’introduzione del Capacity Market, anch’essa in corso di valuitazione da parte dell’Authority.

Il settore comincia a vedere segnali di ripresa dopo un lungo periodo di profondo rosso. “La crisi economica e, in una misura probabilmente più limitata, l’efficientamento sul lato degli usi finali di energia elettrica – ha concluso Testa – hanno determinato un calo della potenza di picco richiesta dal sistema a poco più di 51mila MW ed una riduzione dei consumi che nel 2014 si è fissata ad un meno 3% rispetto al 2013, con valori ormai inferiori a quelli del 2002. Non sono ancora disponibili i dati ufficiali 2014 relativi alla domanda di energia elettrica per settore, ma è ragionevole stimare che i consumi da parte dell’industria siano stati di circa 121 miliardi di kWh: un valore analogo a quello del 1992″.

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