L’Agenzia internazionale per l’energia ha rivisto per la sesta volta consecutiva al ribasso le sue previsioni sulla domanda globale di petrolio del 2012, a riflesso di prospettive economiche che si sono continuamente deteriorate.
Tanto che ora si attende che il mercato abbia perfino “una flessibilità sufficiente ad adattarsi” a un eventuale taglio delle esportazioni di greggio dell’Iran, “quale che ne sia la portata”. Questo mentre negli ultimi mesi si sono acuite le tensioni internazionali con lo Stato islamico a causa del suo programma nucleare, attriti che potrebbero appunto sfociare un drastici cali del suo export di petrolio.
Sulla media del 2012 ora l’Aie si attende una domanda di petrolio da 89,9 milioni di barili al giorno, 0,3 milioni di barili in meno rispetto alle stime precedenti, che vengono aggiornate su base mensile. In questo modo la domanda aumenterà dello 0,9 per cento rispetto al 2011, ma di nuovo con dinamiche differenziate: forti aumenti nei paesi emergenti, a fronte di debolezza o cali nelle economie avanzate.
