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Online il nuovo Catalogo generale dei beni culturali del MiC realizzato dall’ICCD

Online il nuovo Catalogo generale dei beni culturali del MiC realizzato dall’ICCD

Nell’ottica di contribuire e dare impulso alla digitalizzazione, alla piena fruizione e alla valorizzazione delle risorse disponibili in rete, è stata pubblicata la nuova interfaccia del Catalogo generale dei beni culturali catalogo.beniculturali.it che sia avvale delle tecnologie più innovative ad oggi conosciute per la condivisione dei dati aperti sul patrimonio culturale italiano presenti in rete.

Presentato il Catalogo generale dei beni culturali, un nuovo portale creato dall’ICCD – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione – che racchiude i dati e le informazioni sui beni culturali italiani. La nuova interfaccia del Catalogo generale dei beni culturali sfrutta le tecnologie più innovative ad oggi conosciute e apre a una visione e a una condivisione del patrimonio vasta e potenzialmente infinita, collegandosi, a partire da oggi e per gli anni a venire, ai dati virtuali condivisi in rete dalle istituzioni o dai privati in formato libero, gratuito e aperto. Uno strumento semplice ma avanzato di democrazia e conoscenza che viene in questo modo consegnato nelle mani di ciascun cittadino, dando la possibilità di navigare nel vasto mare della conoscenza seguendo delle mappe di informazione collegate tra loro.
La nuova interfaccia di consultazione, infatti, aderisce alla politica nazionale di apertura dei dati per consentire il loro collegamento ad altri dati sul patrimonio culturale, secondo il paradigma dei Linked Open Data. I Linked Open Data sono dati in formato aperto e collegabili ad altri dati. Agevolano il riuso di risorse pubblicate sul web e la interconnessione dei dati attraverso meccanismi di similitudine o di uguaglianza favorendo l’espansione del patrimonio informativo di partenza. 

Il portale è una versione evoluta ed intelligente che implementa e supera la precedente piattaforma, consentendo oggi al pubblico monitorare più di 14.000 luoghi della cultura e accedere a 1.250.000 schede di catalogo destinate a diventare 2 milioni nei prossimi giorni via via che proseguiranno le attività di pubblicazione.

«Con questa nuova impostazione del Catalogo, l’ICCD intende rendere fruibile l’intero patrimonio di schede finora realizzate consolidando procedure dinamiche per la crescita di una mappa certificata, aggiornata e rappresentativa – il knowledge graph del patrimonio culturale italiano – realizzata grazie a un’interfaccia capace di sfruttare pienamente le potenzialità di ricerca connesse al nuovo paradigma di pubblicazione dei dati». Spiega Carlo Birrozzi, Direttore dell’ICCD.

Attraverso l’utilizzo di Linked Open Data sono stati collegati automaticamente i dati delle schede di catalogo con i dati presenti negli archivi fotografici dell’ICCD con l’obiettivo di dare organicità al complesso di contenuti catalografici e immagini fotografiche sul patrimonio che finora sono stati gestiti dall’ICCD su due distinte banche dati. 
Il nuovo sito del Catalogo prevede inoltre l’integrazione dei dati aperti dei cataloghi regionali dei beni culturali pubblicati dalle Regioni e, in generale dei dati di altri sistemi informativi per offrire un sistema sempre più completo, aggiornato, integrato e partecipativo.
Nel nuovo Catalogo i dati sono resi accessibili innanzitutto attraverso aggregazioni per autori e per luoghi della cultura. La navigazione di ciascun bene del Catalogo è integrata da informazioni di contesto; una specifica funzionalità consente infatti all’utente di recuperare – da una preselezione fatta dall’ICCD – altri link della rete utili ad approfondire la conoscenza sugli autori del bene culturale cercato e, in qualche misura, anche sulle opere. 
Il portale è il secondo messo appunto nell’ultimo anno dall’ICCD che già nel pieno del primo lockdown aveva lanciato #scenedaunpatrimonio, spazio virtuale creato per raccontare il patrimonio culturale attraverso la fotografia privata e familiare. L’operazione di lancio è accompagnata da un video realizzato dal regista Paolo Santamaria, già autore di diverse campagne per il MiC (L’arte ti somiglia, Io leggo e tu?) e non solo, il quale ha interpretato l’attività svolta dal team valorizzando l’intera operazione e la passione poste in essere.
La piattaforma del Catalogo darà modo ai visitatori di conoscere, navigare e orientarsi nel vasto mare del patrimonio culturale italiano.

Fonte MiBACT

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