Mentre Francesco Gaetano Caltagirone alza il pressing sull’Ops su Banca Generali, Mediobanca replica duramente punto su punto alle critiche mosse dal veicolo VM 2006 di Caltagirone in vista dell’assemblea del 21 agosto. L’obiettivo della banca è chiarire ruoli, poteri e accordi, senza farsi distrarre dalle accuse di “delega in bianco”.
Mediobanca a Caltagirone: “Parlare di ‘delega in bianco’ non ha senso”
Dal quartier generale di Piazzetta Cuccia precisano innanzitutto che “l’assemblea degli azionisti è chiamata a confermare al Cda i poteri che la passivity rule, cui Mediobanca è sottoposta per via dell’offerta pubblica di scambio di Banca Mps, temporaneamente sospende”. In altre parole, i poteri spettano già al consiglio, ma per rispettare le regole legate all’Ops, l’assemblea dovrà formalmente autorizzarne l’esercizio.
Quanto alla polemica sulla cosiddetta “delega in bianco”, Mediobanca smorza i toni: “Parlare di ‘delega in bianco’ non ha alcun senso giuridico perché, in ogni caso, l’assemblea non ha il potere di sostituirsi al Cda come organo gestorio bensì quello di autorizzare gli amministratori a porre in essere atti o operazioni mentre la società è target di un’offerta pubblica”. Tradotto: l’assemblea non può diventare un “super-Cda”, ma serve solo a dare il via libera legale alle mosse già previste dal consiglio.
Accordi di partnership: tutto chiaro e già noto
Sulla questione degli accordi di partnership con Generali, Mediobanca chiarisce che “è stata formalmente proposta la conferma degli accordi esistenti tra Assicurazioni Generali e Banca Generali, consolidandone la durata temporale e l’allargamento al più ampio perimetro dell’operatore specializzato nel wealth management che nascerebbe dall’integrazione di Banca Generali con il gruppo Mediobanca”. L’imprenditore romano sosteneva che i dettagli economici e negoziali degli accordi di partnership a lungo termine nei settori banqueassurance, asset management e insure-banking non fossero ancora noti.
A chi dubitava della trasparenza, Piazzetta Cuccia chiarisce: gli accordi con Assicurazioni Generali rispecchiano quelli già in vigore, che il gruppo Caltagirone conosce bene perché approvati dal Cda di Banca Generali, dove sono presenti i suoi rappresentanti. E per chi temeva “accordi segreti”, Mediobanca ricorda che, essendo tra società quotate, gli accordi “sono stati comunicati e rappresentati al mercato al momento della stipula avvenuta nell’aprile 2025”.
Rischi di esecuzione? Niente panico
Caltagirone aveva chiesto dettagli sui rischi connessi alla compatibilità dello scambio di azioni proprie con la normativa. Mediobanca rassicura spiegando che, come indicato nella relazione del 6 agosto, lo scambio di azioni proprie è “del tutto compatibile con la disciplina di cui agli articoli 142 del Tuf e 144-bis del Regolamento Emittenti che mirano a garantire il rispetto del principio della parità di trattamento tra azionisti nell’ipotesi in cui gli amministratori di una società quotata intendano procedere all’acquisto di azioni proprie. Non sussiste quindi a tal proposito alcun rischio di esecuzione”.
Insomma, nessuna sorpresa legale: lo scambio è regolamentare e sicuro.
Opportunità strategiche e valore dell’operazione
Inoltre, la banca guidata da Nagel evidenzia che l’Offerta su Banca Generali è un’occasione di crescita in linea con il piano strategico “One Brand One Culture” 2023-2026. Con sinergie stimate in 300 milioni di euro, l’operazione potrebbe rilanciare il titolo e creare un leader europeo nel Wealth Management, con oltre 200 miliardi di asset e un rendimento atteso dell’8%.
Piazzetta Cuccia chiude con una frecciata: “Di fronte alla forte valenza industriale e finanziaria di questo progetto ed in presenza dell’offerta Mps, contraddistinta, al contrario, da totale inadeguatezza, sia strategica che finanziaria, il Cda ha ritenuto non solo doveroso, ex art. 104 Tuf, ma anche particolarmente opportuno che siano gli azionisti ad esprimersi sulle differenti opzioni strategiche per Mediobanca”. Così Mediobanca difende il progetto con Generali, boccia quello di Mps e dice agli azionisti: tocca a voi scegliere.