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Ferragosto nell’arte: dalle festività dell’antica Roma “Feriae Augusti” alla contemporaneità

Ferragosto, pur non essendo sempre nominato esplicitamente, è stato rappresentato nella storia dell’arte in modi diversi a seconda delle epoche, mescolando le sue origini pagane, il significato cristiano e il fascino stagionale dell’estate

Ferragosto nell’arte: dalle festività dell’antica Roma “Feriae Augusti” alla contemporaneità

Il termine “Ferragosto” viene da Feriae Augusti, festività istituite dall’imperatore Ottaviano Augusto nel 18 a.C. con l’obiettivo di celebrare la fine dei lavori agricoli e offrire un periodo di riposo e festa ai sudditi.

Erano giorni di riposo e festa dopo le grandi fatiche dei raccolti estivi, e si celebravano a metà agosto. Augusto le unificò ad altre feste rurali già esistenti (come le Consualia, dedicate a Conso, dio della fertilità e della terra) per dare al popolo un lungo periodo di svago. Durante queste giornate, schiavi e padroni sospendevano le attività, si organizzavano corse di cavalli e giochi circensi. Era anche tradizione scambiarsi auguri e che i lavoratori ricevessero doni o mance dai padroni.

Una festa di riposo tra sacro e profano e di festa nell’arte

Opere come la radura della Piazza Navona durante la festività di Ferragosto (1752) di Giuseppe Vasi mostrano scene quotidiane festive con scorci della città animata da mercati, passeggiate e convivialità estiva. Un’opera di incisione con allagamento e che raffigura la piazza affollata da persone di ogni condizione sociale, riunite intorno a questo spazio d’acqua temporaneo.

In primo piano, si nota un venditore ambulante, probabilmente di angurie, che incarna l’atmosfera popolare della festa estiva. Vasi cattura la vitalità collettiva di Ferragosto, evidenziando come l’architettura monumentale potesse trasformarsi in scenografia per momenti estivi di festa e comunità.

Con il tempo, la Chiesa cristiana collocò il 15 agosto la festa dell’Assunzione di Maria, sovrapponendosi alla data pagana. Così Ferragosto mantenne il carattere festivo, ma cambiò significato religioso.
Ferragosto era il culmine di un’estate di lavoro nei campi, un momento di riposo collettivo, celebrazione dell’abbondanza e unità civica, dove anche le differenze sociali venivano temporaneamente attenuate. Il momento religioso cattolico dominante del 15 agosto con l’Assunzione di Maria è celebrato in numerosi capolavori: Tiziano, Raffaello, Rubens, Carracci, Guido Reni, fino alla scultura di Pietro Bernini, passando per ornamenti barocchi come quelli di Asam.

il capolavoro scultoreo di Bernini “Assunzione della Vergine” (Assunta) è stato realizzato da Pietro Bernini tra il 1607 e il 1610, ora collocato nel battistero della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. L’opera mette in luce la maestria tecnica di Pietro Bernini e rappresenta un importante passaggio tra il Manierismo e l’emergente linguaggio barocco.

In ambito contemporaneo visuale, le fotografie di Elliott Erwitt, Herbert List, Robert Doisneau ambientano Ferragosto al mare con prospettive ironiche o poetiche; Massimo Vitali cattura spiagge affollate nella sua serie “Beach series”. Sono rappresentazioni realistiche che raccontano la dimensione collettiva e relazionale della festività.

Mentre altri artisti contemporanei reinterpretano la festa con atmosfere astratte, giochi di luce e contrasti, come nei lavori metafisici di De Chirico. Anche se De Chirico pur non ha mai realizzato dipinti esplicitamente dedicati a Ferragosto, ma la sua atmosfera metafisica, con piazze silenziose, architetture sospese e luci enigmatiche, può evocare la sospensione temporale tipica dei giorni di vacanza.

L’artista americano Cy Twombly dedicò al Ferragosto una serie di dipinti del 1961. Le tele, astratte, materiche, intense, trasmettono l’afa urbana romana e la sensazione di strade deserte e silenziose, tipiche del Ferragosto in città. Il bianco dominante simboleggia il riverbero del sole sul marmo, i segni e colori rapidi richiamano graffiti o ricordi fugaci. Alcune opere contengono simboli di fertilità, alludendo alle origini pagane della festa.

Opera in copertina di Renato Guttuso “Angurie”

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